Europa
La nostra Europa è come una vecchia signora che cammina curva verso il futuro. Una schiena malandata dalle guerre, dalle contraddizioni e dalle diversità, ma che non cede mai portando alto lo stendardo della democrazia. Il Vecchio Continente, così è conosciuto dal resto del mondo, è per tutti la culla dell’arte, della cultura e delle tradizioni. Nulla mi è più caro dell’Europa, la mia terra a cui appartengo e a cui sempre ritorno.
Riflessioni
Quando mi sono trovata dall’altra parte del planisfero, precisamente a Bali e due signori mi hanno avvicinato speranzosi chiedendomi: “Siete europei?”, ho immediatamente capito l’importanza del concetto di appartenenza. Loro austriaci, noi italiani eppure ci siamo subito riconosciuti, abbracciati, baciati come fossimo nati nella stessa casa. Effettivamente in Indonesia è raro vedere un europeo, più facile è trovare giapponesi, arabi e soprattutto australiani che a Kuta Beach, vanno per fare le vacanze dopo il College.
Inizialmente non avevo subito inteso il perchè questi uomini austro-ungarici tutto d’un pezzo, solitamente calmi e posati, potessero essere così incredibilmente felici nel vedere 5 italiani pazzi scatenati e caciaroni in un ristorante al di là del mondo. Poi come una lampadina, mi si è accesa una luce nella mente e ho capito che il loro era un vero sentimento, come un trasporto verso dei membri dello stesso clan, dove era chiaro che le loro differenze sarebbero state accettate e tollerate. Per loro eravamo un team dove il senso di inclusione li avrebbe fatti sentire protetti ed amati, dove potevano sentirsi connessi a noi e noi a loro solo per il semplice fatto di essere nati nello stesso continente.
Difficilmente io ho questo trasporto quando sono all’estero, ma la sensazione di quel momento mi ha fatto piacere, è stato un pò come appartenere alla stessa squadra: la nostra Europa.