Una Sera a Las Vegas. Visitare gratis la città
E’ arrivata la sera a Las Vegas, la capitale americana del divertimento e dopo aver mangiato burritos messicani e bevuto coca cola in un locale da quattro soldi dentro il mega hotel Excalibur, è ora di uscire per vedere le meraviglie della città. Chi è stato a Las Vegas sa che comprare una bottiglietta d’acqua è proibitivo, mi hanno chiesto 6$ per mezzo litro e mi è parso un tantino troppo. Anche al distributore automatico stesso prezzo, quindi per una volta, via libera alle bibite spazzatura. A Sin City pare che tutto costi meno dell’acqua, colpa della siccità chi lo sa, o forse si vive con la paranoia che la vicina diga di Hoover si secchi. Sto scherzando ovviamente, ma sono comunque strani questi americani.
A Las Vegas sono due le cose legali che si possono fare: giocare d’azzardo oppure fare un tour degli hotel e dei casinò più lussuosi della città. Non vi capiterà mai di vederne di più colorati e luccicanti, pieni di sale incredibili e di scenografie realizzate ad opera d’arte. Leggendo qua e là prima di partire, per documentarmi su cosa andassi a visitare, ho letto che Las Vegas è la città più illuminata del mondo. La Nasa ha infatti affermato che dallo spazio si può vedere un puntino luminoso. Questo incredibile luogo si fa notare quindi anche da lassù, grazie ai suoi 15.000 km di luci al neon e a led. Sempre più pazzi gli americani!
Las Vegas. Visitare gratis la città
Vado in giro o rimango nel casinò ? Questo è il quesito
Per quanto riguarda il gioco d’azzardo so poco, non mi sono cimentata affatto, perchè la fortuna non mi ha mai assistito, neanche da piccolina quando giocavo a tombola con gli amichetti. Ma per chi vuole tentare la sorte, in città c’è solo l’imbarazzo della scelta, ovunque e a qualsiasi ora. Ogni hotel ha il suo piccolo o hollywoodiano casinò e per accedere alle macchinette mangiasoldi, non si paga nulla. Per giocare con le slot machine è necessario andare alla cassa dove danno una card ricaricabile, da inserire direttamente nella macchina. Alcuni casino con la prima card ti regalano 10$ da spendere, stai sicuro li perderai tutti in meno di 10 minuti, ma d’altronde, il divertimento è anche quello di rischiare. Invece, per quanto riguarda i giochi da tavolo tipo Poker, Blackjack, Texas hold’em e Roulette, è necessario usare i contanti.
Meglio non farsi prendere troppo la mano, anche perchè fuori dai casinò c’è un mondo che aspetta solo di essere visto. Io, per non sbagliare, mi sono data alla visita della città iniziando col buttarmi tra la folla assurda di Las Vegas Boulevard South meglio nota come Strip, la strada più famosa e affollata di questa incredibile città nel deserto. 15 dei 25 hotel più grandi del mondo, come numero di stanze, si trovano sulla Strip, lunga quasi 7 km che percorre nella sua lucentezza perpetua praticamente tutto il centro città.
Las Vegas. Visitare gratis la città
Al calare del sole l’escursione termica del deserto del Mojave si fa sentire, ma la fortuna di avere una serata limpida in pieno stile Las Vegas mi fa ben sperare. A passo spedito cammino tra una folla di persone di ogni tipo, famiglie, giovani, over, tutti e dico tutti, turisti attrezzati di cellulare e macchine fotografiche. Pensavo che ad ottobre la folla si sarebbe dissolta, ma mi sbagliavo e credo che tutti i giorni dell’anno in questa città siano così terribilmente affollati. Neanche durante la sagra della ‘rustida del 15 agosto sul porto di Rimini ho visto una calca così. E dire che qui nessuno da gratis piada e sardoncini! Fatti due passi, già ho davanti a me una gigantesca piramide nera, è il Luxor, un hotel in stile antico Egitto, sfacciatamente lussuoso e kitsch.
E’ impressionante la grandezza della struttura: 30 piani e sulla sommità, un fascio di luce verticale di 315.000 watt che per fortuna costa di dispendio luce solo 51$ a sera. La sfinge dell’hotel, una ricreazione della Grande Sfinge di Giza, è alta oltre 30 metri e, dato che nei tempi andati a Las Vegas piaceva avere ogni tipo di primato, è più grande dell’originale.
Las Vegas. Visitare gratis la città
Quando rimani solo una notte in questa città devi scegliere cosa fare e pianificarlo prima. Le attrazioni sono tante, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Se avessi avuto più tempo sarei andata a vedere il Cirque du Soleil all’hotel The Mirage che, quel giorno, metteva in scena Love con le musiche dei Beatles. I biglietti si devono acquistare diversi mesi prima e costano da 85$ in sù. Sì perchè a Las Vegas molti artisti famosi come David Copperfield o la compagnia di ballo Le Reve, si esibiscono nei teatri degli hotel, proprio come accadeva negli anni ’50 e ’60 quando Frank Sinatra e Elvis Presley cantavano sugli stessi palcoscenici.
10 e lode al Tour degli Hotels
Paolo ed io abbiamo scelto di fare un piccolo tour degli hotels, andando poi a vedere alcuni spettacoli all’aperto. A Las Vegas gli alberghi si possono visitare e anzi, sono una delle attrazioni più particolari e ricche di sorprese di questa incredibile città. Ognuna delle imponenti strutture alberghiere ha una vita propria al suo interno, come una città dentro la città ed un’ambientazione diversa anche a seconda delle stagioni. Ad esempio c’è il Paris con la ricostruzione dell’arco di Trionfo e della Torre Eiffel, o il Mandalay Bay dove è stata ricostruita una spiaggia e addirittura, il mare. Il New York New York lo si vede anche da molto lontano, sul davanti svetta la statua della Libertà e una serie di grattacieli a formare lo skyline della Grande Mela. C’è addirittura il ponte di Brooklyn dove è possibile passeggiarci sopra.
L’incredibile Venetian
Dopo aver visto alcuni alberghi dall’esterno, entriamo al Venetian Hotel & Casino senza pensarci troppo. Con più di 4.000 camere disposte su 30 piani, è uno degli alberghi più famosi al mondo. Ne ho sempre sentito parlare, ma per me, laureata in scenografia teatrale, vederlo dal vivo è stato incredibile. Nella zona antistante all’ingresso troneggiano le riproduzioni fedeli del campanile di San Marco e del Ponte di Rialto. Il primo impatto è spiazzante, entriamo direttamente in una grande piazza al chiuso ricreata completamente in stile veneziano. Ovviamente fatta “a modo loro”, perchè se per la realizzazione avessero ingaggiato architetti e scenografi italiani, sarebbe stata molto più suggestiva.
Comunque sia, la riproduzione della vera Venezia nel deserto del Nevada è impressionante. La laguna sembra disegnata dal signor Disney, mentre l’antica città del Tintoretto, qui a Las Vegas veste Praga e Gucci.
Gondolieri come comparse vogano cantando canzoni italiane con voce sublime. Portano i turisti dentro e fuori la struttura nei canali artificiali, forse un pò troppo puliti per sembrare veri, ma la cosa sconvolgente è il cielo. Un’incredibile riproduzione di un cielo italiano, finto, fintissimo sì, ma che sembra vero. Sono stata con il naso all’insù per un pò, non riuscivo a capacitarmi del perchè non si vedesse una cucitura o qualsiasi deformazione del telo illuminato che riproduce il luminoso cielo estivo. Ho pensato l’avessero fatto i giapponesi, talmente era perfetto! Pare che cambi la sua intensità luminosa a seconda dell’ora, infatti quando sono andata io era quasi sera e il cielo si stava tingendo dei colori del tramonto.
Las Vegas. Visitare gratis la città
Poi abbassando gli occhi, ecco un tipico ponte veneziano, gli affreschi, i tavolini sulla piazza, i negozi e i giapponesi, questa volta in carne ed ossa, che scattano foto a più non posso. Devo dire che mi sono emozionata entrando al Venetian, dove ho visto un pò della mia Italia con gli occhi di un americano. Mi sono resa conto che quegli occhi stranieri vedono noi italiani e la nostra patria con un’ammirazione infinita e questo mi ha fatto sentire parte di una magnifica nazione. Ho camminato sotto i portici, tra i negozi delle grandi firme italiane, per poi arrivare in un’altra piazzetta dove una rivendita di dolciumi ha attirato la mia attenzione. Tutto è meraviglioso e curato nonostante da qui passino milioni di persone ogni anno. La nostra Venezia è fragile, dall’equilibrio precario, ma questa è indistruttibile e forse, anche solo per un brevissimo istante, mi ci sono ritrovata.
Il Bellagio e la magia d’autunno
Ci spostiamo al Bellagio Resort, sulla Boulevard South, eretto nel 1998, al momento della sua apertura era l’hotel più costoso mai costruito nella storia. Steve Wynn, imprenditore statunitense, durante un viaggio in Italia con la moglie, si innamorò dello sfarzo e l’eleganza del Grand Hotel Villa Serbelloni sul lago di Como. Fu così che decise di costruire un resort a Las Vegas riproducendone la bellezza e chiamandolo Bellagio, un piccolo Comune italiano sul lago lombardo. Come tutti gli alberghi anche questo ha il suo casinò, che tra l’altro è una delle più importanti case da gioco del mondo. La hall è bellissima, le composizioni di fiori sono ovunque e, incredibile, sono tutti fiori veri.
E’ elegante, pulito, perfetto, già varcato l’ingresso si vede che qui regna il lusso più sfrenato, se l’avessi saputo, mi sarei messa un vestito adeguato! Oltre ai tanti ristoranti e negozi, al Bellagio c’è una famosa galleria d’arte, di quelle importanti, dove hanno esposto quadri di artisti come Renoir, Cezanne e Picasso. A tal proposito, il Bellagio ha al suo interno un curioso ristorante, il famoso Bellagio Picasso’s Restaurant, apparecchiato da nientemeno che due stelle Michelin. Non si tratta di una semplice dedica al celebre artista spagnolo, all’interno sono presenti ben 22 quadri originali di Pablo Picasso. Sempre più incredibili gli americani!
Sul piazzale davanti al Bellagio, ci sono delle famose fontane danzanti che contano uno staff di 30 persone tra macchinisti e ingegneri. Sono loro che permettono ogni sera, che lo spettacolo continui. Non tutti sanno che anche a un qualsiasi turista, è possibile premere il pulsante di inizio spettacolo. Ad offrire questa possibilità è l’Hyde Night Club, che permette di scegliere fra i 35 show possibili e cliccare quindi il pulsante per dare il via allo show. Il costo per fare tutto questo è un pò altino: 250.000$, ma compreso nel prezzo c’è anche un bottiglione da 30 litri di champagne.
Las Vegas. Visitare Gratis la città
Ma la cosa più sorprendente per me è stato trovare, all’interno del Bellagio, un giardino botanico. Lo chiamano conservatorio botanico, una serra immensa che cambia volto a seconda delle stagioni. Giuro, è un posto strepitoso, sublime, incantevole, fatato. Una delle scenografie da parco dei divertimenti più belle che io abbia mai visto! Sotto una cupola di vetro e ferro c’è l’immensa sala di 4260 metri quadrati, che viene allestita ad ogni cambio stagione, da famosi scenografi, orticoltori e giardinieri. Si passa in mezzo a fiori, alberi, scenografie animate che ricreano un paesaggio a dir poco, da fiaba. Ho avuto la fortuna di vedere l’autunno, la mia stagione preferita e sono rimasta senza fiato. Non sarei mai uscita da lì. La bambina che è in me è tornata fuori in un nano secondo appena ho visto le volpi muoversi e le fate!
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Tutti gli animali si muovono ricreando il sottobosco di una foresta incantata tra composizioni di fiori, aiuole, alberi con visi umani. L’albero parlante ti accoglie all’ingresso salutando gli ospiti e dando il benvenuto ai nuovi arrivati. Le libellule danzano come se il vento le facesse realmente volare e le fate, gigantesche opere d’arte con getti d’acqua al posto della gonna e ali di seta colorata, sembrano spiccare il volo da un momento all’altro. Ogni anno queste incredibili mostre, hanno un tema differente e rendono omaggio ai più grandi artisti di sempre. Quando sono stata io la mostra si chiamava “Falling Asleep” ispirata alla mitologia della dea del raccolto. Praticamente perfetta per me! La dea dell’autunno dorme su un cuscino di fiori, è realizzata materiali naturali come ortensie e foglie di quercia.
Si capisce che per me, questo è il posto più bello di Las Vegas!? Altroché casino e fontane danzanti, sarei rimasta lì dentro tutta la notte a correre sul ponticello e a sguazzare nell’acqua tra le fatine, raccogliendo ghiande e foglie di acero dopo essere stata a cavallo delle tigri. E comunque non sono la sola ad aver avuto la bocca aperta per tutto il tempo, le centinaia di turisti che ho visto, erano estasiati da quest’opera incredibile. Il Bellagio Resort è decisamente il mio preferito e soprattutto ammiro la maestria dello staff orticolo composto da 120 persone che curano l’Orto Botanico e l’intero parco. Per non parlare quegli ingegneri e degli scenografi, tanto di cappello. Il Bellagio Conservatory & Botanical Garden è aperto 24 ore su 24 ed è un’attrazione completamente gratuita.
Articolo di Lara Uguccioni