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White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

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Siamo sulle White Mountain, le montagne bianche del New Hampshire, è pomeriggio, il cielo è terso e il sole è come una grande lampadina puntata negli occhi. Le lunghe ombre di fine settembre rendono le montagne ancora più belle e noi ci crogioliamo nel fascino incantevole della natura. Le White Mountain sono una catena montuosa che ricopre circa un quarto dello Stato del New Hampshire, fino ad arrivare in piccola parte nel Maine occidentale. Il Monte Washington è la vetta più alta anche se misura soltanto 1.917 metri, presentando condizioni atmosferiche invernali paragonabili a quelle polari o dell’Everest.

Con temperature rigidissime e venti impetuosi, le medie giornaliere registrano sulla cima, 120 km/h in un arco di cento giorni all’anno, toccando velocità da record mondiale. Il 12 aprile 1934 soffiò la raffica più forte al mondo mai registrata a 371 km/h, un picco rimasto insuperato fino al 1996. La nostra meta è la Cannon Mountain, un picco non troppo alto di circa 1200 mt. ma incredibilmente noto agli scalatori per le sue incredibili pareti rocciose. Inoltre è qui che si trovano numerose aree sciistiche ed è sempre qui che nel 2003, è crollata una parete di roccia incredibilmente famosa chiamata Il vecchio uomo della montagna.

White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

L’ Old Man of the Mountain era una sporgenza di granito a 5 punte, che sembrava essere il profilo frastagliato di un viso rivolto verso nord. Questa formazione rocciosa era alta 12 metri e si parlava di lei già in scritti del 1805. Era un vero punto di riferimento per tutto il NH e quando crollò, si pensò addirittura di sostituirla con una sagoma a doc, ma ovviamente l’idea si spense. Rimane il ricordo nelle tante fotografie e in diversi stemmi dello Stato. La zona in cui ci troviamo è costellata da hotels stile “Overlook”, per intenderci la mastodontica struttura che ha ospitato la famiglia di Jack Torrance in Shining.

Ai piedi del monte Washington sorge infatti l’Omni Mount Washington Resort, un prestigioso comprensorio costruito nel 1902 che segue il sontuoso stile neocoloniale di ispirazione spagnola, tipico del periodo edoardiano. Ha un fascino retrò e raffinato attorniato da ogni tipo di attività, sembra quasi un piccolo paese. Inserito nell’ Historic Hotels of America nel 2010,questo grandioso hotel è stata una delle principali destinazioni turistiche negli Stati Uniti dall’inizio del XX secolo. Questo resort è uno dei pochi rifugi storici sopravvissuti eretti nelle White Mountains tra il 1850 e il 1930. Ora ce ne sono diversi, ma ovviamente nuovi, con all’interno ogni tipo di negozio e centri commerciali dato che le distanze in America, dai piccoli centri alle città, sono spesso anche di centinaia di km.

White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

La vecchia funivia sulla Cannon Mountain

Saliamo sulla funivia lasciandoci alle spalle la valle. Iniziata come una semplice idea nella mente di uno sciatore, la Cannon Mountain Aerial Tramway alla fine è diventata la prima funivia in America. Per tutto l’anno questo tramway trasporta milioni di passeggeri e vi assicuro che salirci è stata una delle esperienze più coraggiose che io abbia mai vissuto. Anche se le cabine sono spaziose, per fare qualche foto mi sono posizionata in fondo, proprio accanto alle grandi vetrate per poter fotografare la valle. Non sapevo che la cabina raggiunge altezze vertiginose e lo spettacolo è stato veramente incredibile, sembra di essere sospesi nel cielo. Giuro, l’esperienza non è per deboli di cuore e per chi soffre l’altitudine come me.

La funivia è molto suggestiva, entrare nella zona d’ingresso è come fare un tuffo nel passato tra legno dipinto di rosso acceso, quadri d’epoca e targhe ricordo. In una parete c’è una grande lavagna dove è possibile scrivere una dedica. Lo stile della costruzione è fantasticamente retrò e rispecchia il carattere delle abitazioni di montagna della prima metà del 1900. Quella che era iniziata come una semplice idea nella mente di un singolo sciatore, alla fine è diventata la prima funivia aerea in America. Un progetto multimilionario con milioni di passeggeri che ne attestano l’attrazione.

White Mountain Appalachian Trail montagne del New Hampshire

Inaugurata il 28 giugno 1938 impiegò 50 uomini solo per trasportare i materiali da costruzione fino alla cima della montagna. Il tramway fu il primo del suo genere in America e divenne rapidamente una grande attrazione turistica. Le vecchie cabine verdi furono sostituite negli anni ’80, la loro manutenzione era diventata impossibile a causa dei pezzi di ricambio ormai introvabili. Ora ci sono 2 cabine, quella gialla viene chiamata Senape mentre la rossa, Ketchup. I nuovi abitacoli ospitano 80 persone, mentre in inverno 70 a causa dell’ingombro degli sci e delle attrezzature. Il viaggio di 2 miglia dura circa 8 minuti e consente l’accesso a quasi tutte le 95 piste da sci del Cannon. A 4.080 piedi, la Cannon vanta la vetta sciistica più alta del New Hampshire e offre l’opzione del più grande dislivello dello stato: 2.180 piedi. 

Mentre si viaggia sulla funivia il panorama è mozzafiato, da quassù si può ammirare l’Echo Lake e all’orizzonte si vedono ben 5 Stati: New Hampshire, Maine, Vermont, lo Stato di New York e il Canada. Ogni giorno gli escursionisti prendono questa funivia, arrivano sulla sommità percorrendo così alcuni sentieri che attraversano il bosco fino a valle. Uno di questi, che gira intorno alla vetta, offre gli stessi panorami mozzafiato che si vedono durante la salita. Vale la pena fare del trekking quassù, soprattutto in autunno quando la magia del foliage colora tutta la natura circostante.

Echo Lake
La vista all’arrivo sulla vetta

Appalachian Trail, un cammino tra natura e misticismo

Siamo finalmente sui monti Appalachi ed è per me una grande emozione. Questa è una catena montuosa impressionante, che dal Canada si estende fino all’Alabama per 2500 km parallelamente alla costa orientale dell’America del Nord. Sono il gruppo montuoso più antico delle Americhe, dato stabilito dalla loro età geologica. Le vette più elevate sono il monte Mitchell, 2037 metri, e il monte Washington, 1917 metri. I monti non sono alti, ma come dicevo il clima è veramente rigido e l’inverno ventoso.

Negli anni gli Appalachi sono stati il set cinematografico naturale dove girare diverse pellicole. Solo per ricordarne di famose Il cacciatore e Un tranquillo weekend di paura. Fanno anche da sfondo al diario di viaggio più bello che ho letto intitolato Una passeggiata nei boschi. Il giornalista e scrittore Bill Bryson racconta la sfida che ha affrontato assieme ad un improbabile amico percorrendo una parte del famoso Appalachian Trail, un percorso lungo poco più di 3500 km che si snoda dal nord della Georgia fino al Maine. Questa in realtà non è una passeggiata tra i boschi, ma un cammino mistico, un’esperienza di vita.

White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

Affrontarlo richiede 5 mesi di cammino tra natura selvaggia e scorci spettacolari. Come molti altri cammini ad esempio Santiago o il Pacific Crest è una sfida con se stessi, un intimo avvicinarsi alla natura. Per difficoltà, bellezza e storia, l’Appalachian Trail è considerato il più importante trekking d’America, il capostipite di tutti i sentieri a lungo percorso. Per chiunque desidera mettersi alla prova, per chi vuole allontanarsi dalla vita di tutti i giorni, qui è possibile immergersi per mesi nella natura selvaggia, sfidare la pioggia, la neve e il caldo umido, allontanandosi dalle comodità della vita di ogni giorno per entrare in sintonia con la Madre Terra che ci ospita.

Questo trail taglia 14 Stati attraverso colline e basse montagne dai nomi evocativi come ad esempio Smokies, Blue Ridge, Catskills, Green Mountains. Come dice Bill Bryson: “Chi potrebbe pronunciare le parole Great Smoky Mountains o Shenandoah Valley senza sentire un impulso insopportabile, per usare le parole una volta impiegate dal naturalista John Muir, di “ficcare una pagnotta e un pò di tè in una bisaccia e scavalcare lo steccato?”

White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

C’è chi si allena una vita per affrontarlo, ed è indispensabile prepararsi attentamente con attrezzatura e con una consapevole preparazione. Mi ha sempre affascinato il rapporto mistico con la natura, l’importanza di ritrovare la parte selvaggia di noi stessi. Sono convinta che per affrontare un cammino a lunga percorrenza, che porta l’essere umano dentro un sistema incontaminato e selvaggio, è fondamentale capire che la nostra presenza ha un impatto sul luogo. Il rumore che facciamo quando camminiamo, il suono che produciamo quando parliamo con altre persone, la terra su cui campeggiamo, il nostro odore, quello dei rifiuti corporei che produciamo e quello del cibo che mangiamo e che portiamo nello zaino. Essere consapevoli di tutto questo è il primo passo per rendere questa esperienza unica, sicura per chi la affronta e rispettosa per l’ambiente che ci circonda.

Una passeggiata nei boschi

Una scena di “A spasso nei boschi” film tratto dal libro di Bill Bryson

Per completare l’intero percorso dell’Appalachian Trail servono cinque mesi e almeno altrettanti di preparazione. Ma così non è stato per Bill Bryson e il suo amico Stephen Katz. Entrambi di mezza età e fuori forma, si cimentano nell’impresa di percorrere il leggendario sentiero con una inconsapevole incoscienza quasi fanciullesca. Nelle prime pagine del libro, Bryson elenca quanto sia effettivamente ricco di pericoli il Sentiero degli Appalachi: animali selvaggi in primis, condizioni climatiche avverse, virus e cadute probabili di massi. Per un inverno legge e si documenta sul percorso, comprando l’attrezzatura necessaria e ovviamente preparandosi solo psicologicamente.

Evitando di andare da solo, Bill trova un improbabile compagno, Katz, un amico di vecchia data che poco entusiasticamente decide di seguirlo nell’impresa. Nessuno di loro ha la minima cognizione delle norme elementari di sopravvivenza nella natura selvaggia, e l’escursione dei due cittadini, abituati a camminare in civilizzati centri commerciali, si svolge all’insegna di una divertita incoscienza, tra spassosi contrattempi, bufere di neve, nugoli di insetti spietati, incontri con animali selvatici e con l’improbabile umanità che popola il sentiero.

Robert Redford e Nick Nolte in una scena del film tratto dal libro di Bryson

Bill e Katz faranno i conti con un allenamento scarso, un bagaglio troppo pesante, incontri fin troppo ravvicinati con orsi e altri pericolosi animali. “I primi giorni di marcia, in questo genere di viaggi, sono sempre un inferno. Io ero fuori forma in modo indecoroso. Senza speranza. Lo zaino era troppo pesante. Ma davvero troppo. Ero assolutamente impreparato: non mi era mai capitato nulla di così difficile”. Il clima gelido tra nevicate e piogge torrenziali e personaggi improbabili fanno del viaggio un racconto ricco di avventure esilaranti.

Ho letto questo libro mentre ero in viaggio nel New England, l’ho portato con me proprio perchè sapevo di arrivare qui, sulle montagne degli Appalachi. Non c’era posto migliore dove leggerlo, la scrittura di Bryson mi è stata familiare, sembra quasi che raccontasse una storia ad un amico. Scorrevole e sempre positiva, i suoi sono racconti di viaggio che con ironia toccano sempre corde scoperte. Infatti in Una passeggiata tra i boschi si parla di umanità, dei suoi limiti e della potenza della natura che non sappiamo e non dobbiamo controllare.

White Mountain e Appalachian Trail sulle montagne del New Hampshire

Bryson è un giornalista che con la sua penna irriverente, descrive perfettamente l’inadeguatezza dei servizi che dovrebbero accogliere i camminatori, spesso sporchi e fatiscenti. Ironizza sulla fauna umana che incontra lungo il cammino, assai più strana di quella che popola i boschi. Abbatte il mito che i trail a lungo percorso siano solo fantastici e positivi, perchè sono soprattutto duri e pericolosi. Insegna che il cammino è dolore e fatica, sporcizia, freddo, cibo in scatola e pericolo, insomma è uno schifo. Ma nelle sue parole, tra le righe si legge la celebrazione al cammino inteso come percorso di vita, come insegnamento e dove le emozioni sono sempre amplificate e rese estremamente vere.

Bill Bryson riesce a portare il lettore assieme a lui nella realtà che affronta, umana e imperfetta, vissuta assieme ad un amico strampalato dalla faccia rossa per il troppo alcool bevuto. I due non possono essere tanto diversi, ma l’avventura li unisce necessariamente e li porta a compiere un’impresa impossibile. Finito il libro viene quasi voglia di partire per il cammino sugli Appalachi, in fondo Bill è partito proprio da qui, nel New Hampshire dove viveva. Ma la mia è una inconsapevole coscienza che mi fa dire “lasciamo queste avventure a chi le sa fare”, perchè infondo anche io somiglio un pò a Bill e sono solo una viaggiatrice.

Articolo di Lara Uguccioni

Fonti e citazioni:
www.cannonmt.com
Una passeggiata nei boschi di Bill Bryson – 2000 Ugo Guanda Editore (originale 1997)

eu.usatoday.com

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Paola
1 anno fa

È una zona meravigliosa, famosa per il foliage. Non mi sono spinta fino alla funivia, ma sono stata nei dintorni. Sono rimasta a bocca aperta dal basso, figuriamoci dall’alto! Ci tornerò di sicuro, la funivia si, ma i 5 mesi nel bosco, magari anche no! Leggerò il libro di sicuro!

Eliana
1 anno fa

Non oso immaginare l’emozione che proverei una volta salita su quella funivia e arrivata in cima: vedere la vastità della natura così rigogliosa, quegli infiniti boschi, quella terra così vergine.
Grazie di avermi fatta emozionare con questo articolo!

Bru
Bru
1 anno fa

Luoghi fuori dalle rotte turistiche proprio come piacciono a me e di una bellezza mozzafiato, una nuova magnifica scoperta americana

Annalisa Trevaligie-Magazine

Mi sono snetita male sulla ruota panoramica, figuriamoci su una funivia simile. E’ però vero che regala emozioni da mozzare il fiato e forse il fatto di trovarsi li, e di sfruttare il momento, farebbe trovare il coraggio a chiunque. Bellissimi posti che non ho mai preso in considerazione come meta di viaggio finora, davvero straordinari.

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