Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Indice
- Natale in HD: gli addobbi americani non conoscono limiti
- Christmas cards e maglioni …discutibili
- Christmas Tree e cetriolini di Natale
- Dai tamales al tacchino, dal pan di zenzero al Navajo Frybread
- Non solo Santa Claus
- Gingerbread house – le casette di Pan di Zenzero
- … e che Natale sia!
Negli Stati Uniti, il Natale non è solo una festa: è un vero e proprio fenomeno culturale, una celebrazione che mescola tradizione e un pizzico di spettacolarità. Dall’imponente albero del Rockefeller Center di New York che sembra dire “Sono il re del Natale, inchinatevi!” alle luminarie sfavillanti che trasformano interi quartieri in show degni di Broadway, il Natale americano sa come incantare e stupire. Non parliamo solo di luci e decorazioni: il profumo di cannella e pan di zenzero invade ogni angolo, mentre le case, vestite a festa, brillano tanto quanto le vetrine dei negozi. Per non parlare del cibo: dagli sformati di patate dolci alla pecan pie, passando per il classico eggnog che, ammettiamolo, è più un alcolico bello pesante che una bevanda.
Insomma il Natale a stelle e strisce è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi.
Ma quello che rende davvero speciale questo periodo dell’anno negli States è il suo cuore multiculturale. Le tradizioni sono arrivate con le valigie delle tante famiglie di immigrati che, nel corso dei secoli, hanno cercato una vita migliore in questo paese. Dal pudding inglese alle decorazioni di origine tedesca, passando per i dolci italiani e le celebrazioni vivaci degli ispanici, ogni comunità ha contribuito a costruire un mosaico unico. E poi ci sono le tradizioni nate qui, in puro stile americano: Babbo Natale che arriva in elicottero o quello vestito di rosso della Coca Cola. Luminarie sincronizzate con playlist pop attaccate ai tuk tuk e concorsi di quartiere per il miglior giardino natalizio. Insomma, il Natale negli USA non è mai monotono. E’ proprio questa fusione di storie, cultura e un pizzico di esagerazione che lo rende così speciale.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Dai bianchi Natali del New England, dove la neve crea paesaggi da cartolina, ai barbecue natalizi in California, con palme addobbate al posto degli abeti, il Natale americano abbraccia tutte le sfumature dell’inverno. E non importa se indossi un cappotto imbottito o una ciabattina da spiaggia: quel che conta è celebrare con lo spirito giusto. Perché, diciamocelo, la magia del Natale è una cosa seria. Un pizzico di ironia però non guasta, soprattutto quando si parla di Babbi Natale che fanno surf.
Natale in HD: gli addobbi americani non conoscono limiti
Vi stupirò ma se vogliamo parlare di American Christmas dobbiamo iniziare dal giardino! Ebbene, in America il Natale inizia in esterno. Sì, perché se c’è una cosa su cui gli americani non lesinano sono le decorazioni fuori dalle proprie case. Luci, renne luminose, pupazzi di neve gonfiabili e, per chi vuole fare le cose in grande, proiezioni di Babbo Natale che saluta dalla finestra. Il bello è che queste case non sono un’esclusiva dei film. Esistono davvero e le trovi ovunque, dal Minnesota innevato alla soleggiata Florida. Negli Stati del Nord, dove le temperature spesso scendono sotto zero, gli scenari natalizi sembrano usciti da una cartolina: fiocchi di neve, luci che brillano nel gelo e pupazzi di neve che fanno la guardia al vialetto.
Al Sud, invece, Babbo Natale potrebbe essere avvistato in pantaloncini corti, mentre le palme addobbate con le lucine fanno capolino dai giardini. Un tempo gli alberi di Natale venivano tradizionalmente illuminati con candele. Per quanto suggestiva, questa pratica si rivelava estremamente pericolosa e provocava spesso incendi domestici. La svolta arrivò nel 1880, quando Thomas Edison, genio dell’invenzione, creò i primi fili di luci di Natale per decorare il suo laboratorio nel New Jersey.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
La diffusione di questa innovazione non è stata immediata. All’epoca, l’elettricità era ancora vista con un certo scetticismo e, oltre alla diffidenza generale, i costi proibitivi rendevano le luci natalizie un lusso per pochi. Fu solo con l’arrivo dei kit di luci natalizie pre-assemblati, messi in commercio dalla General Electric, che questa tradizione divenne accessibile al grande pubblico. Nel 1923, il presidente Calvin Coolidge inaugurò ufficialmente una nuova era natalizia accendendo l’albero di Natale nazionale con oltre 3.000 luci elettriche, un evento che consolidò il ruolo delle luci nella magia delle festività.
A chi ama la competizione qui si troverà nel posto giusto: in stati come il Texas, il Natale è quasi una questione d’onore. Alcuni quartieri organizzano vere e proprie gare per eleggere la casa meglio decorata, con premi in palio e tour per ammirare gli allestimenti. Ad esempio, nel quartiere di Preston Hollow a Dallas, le case vengono illuminate con migliaia di luci, tanto che a volte occorre gestire il traffico per le troppe auto che si fermano a guardare. Tra le meraviglie natalizie degli Stati Uniti spicca il Festival of Lights di Riverside, in California. Un evento che trasforma il Mission Inn Hotel in uno spettacolo luminoso da favola, con oltre cinque milioni di luci scintillanti e schiaccianoci giganti a guardia della proprietà.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Fanno scalpore i cantanti animatronici che intonano melodie natalizie: questa esposizione è considerata una delle migliori della nazione. Per sei settimane, a partire dal venerdì dopo il Ringraziamento, l’hotel accoglie migliaia di visitatori, regalando un’esperienza gratuita che è ormai una tappa obbligata per molte famiglie, non solo californiane. Per chi ama la pura magia natalizia sotto le palme, Riverside è il posto giusto! Las Vegas è una pivella a confronto. E poi ci sono i veri pionieri delle luminarie natalizie, quelli che trasformano il Natale in uno spettacolo coreografico. Chi ha mai sentito parlare delle case sincronizzate con la musica? Nei quartieri come Aurora in Colorado, le luci delle abitazioni “danzano” al ritmo di canzoni natalizie, trasmesse via radio per chi passa in macchina.
Ogni casa è un concerto di luci e suoni, capace di lasciare a bocca aperta anche il grinch più incallito. Ma se ogni angolo d’America sembra competere per il titolo di “decorazione natalizia più spettacolare”, c’è un luogo dove la grandiosità scenografica incontra la magia di una delle città più belle al mondo: New York. A Dyker Heights, un quartiere di Brooklyn, la tradizione delle luminarie natalizie non è solo una sfida di luci e colori, ma una vera celebrazione dello spirito di famiglia e condivisione. La tradizione è stata iniziata nel 1986 da una famiglia italiana, gli Spata. La signora Lucy, in memoria della madre, decise quel dicembre di illuminare la sua abitazione con decorazioni a dir poco stravaganti e soprattutto eccezionalmente enormi.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
I vicini si innamorarono di tutta quella grandiosità così le case si trasformano pian piano in capolavori luminosi, arricchiti da decorazioni che raccontano tutt’ora storie, creando un’atmosfera capace di unire l’intera comunità.
Sono stata in questo luogo due volte e, ogni Natale, Dyker Heights diventa un quartiere italiano incantato, dove i vicini collaborano per creare uno spettacolo che lascia a bocca aperta. Non è solo un’esibizione di luci, ma un evento che celebra l’idea di stare insieme, anche se preferirebbero vivere il Natale senza tutti i turisti che ogni giorno passeggiano e fanno foto. L’anno scorso le luminarie erano meno, forse l’impennata dei costi per la luce ha contribuito a ridurre gli addobbi. Il tutto però rimane talmente eccessivo che bisogna andare assolutamente a dare un’occhiata!
Christmas cards e maglioni …discutibili
Negli Stati Uniti, augurarsi Merry Christmas and Happy New Year! è una tradizione che supera ogni barriera. Non importa se sei in fila al supermercato o stai passeggiando per strada, gli auguri natalizi volano leggeri da uno sconosciuto all’altro, accompagnati spesso da sorrisi calorosi. Ma se c’è un gesto che davvero cattura l’essenza del Natale americano, è la tradizione delle cartoline natalizie, le Christmas cards. Hai presente le scene dei film, con famiglie sorridenti in maglioni kitsch, perfettamente allineate davanti all’albero per scattare una foto? Ecco, non è finzione: è una pratica diffusa, amatissima e piena di significato.
La storia delle cartoline natalizie affonda le sue radici nell’Inghilterra vittoriana, quando nel 1843 Sir Henry Cole commissionò la prima cartolina illustrata per augurare buon Natale ai suoi conoscenti. L’usanza attraversò rapidamente l’oceano, conquistando l’America dove, già alla fine dell’Ottocento, le cartoline iniziarono ad essere prodotte in massa, decorate con immagini di neve, Babbi Natale e scene familiari accoglienti. Nel tempo, questa tradizione si è evoluta. Oggi, molte famiglie americane creano cartoline personalizzate, spesso stampate con fotografie di gruppo, messaggi affettuosi e persino aggiornamenti sull’anno trascorso. Un modo per sentirsi vicini anche quando le distanze sono immense. Esistono addirittura tutorial sulle pose da inserire nelle cartoline, alcune sono veramente divertenti.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Nelle foto di famiglia per le cartoline di Natale, è quasi d’obbligo indossare maglioni natalizi, spesso vistosi e a dir poco eccentrici. Questa tradizione, che oggi ci strappa più di un sorriso, ha radici che affondano negli anni ’50, quando maglioni decisamente vistosi, iniziarono a fare capolino tra i regali. Negli anni ’80, con l’ascesa delle sitcom americane, questi maglioni, arricchiti da renne, fiocchi di neve e lucine, diventarono un simbolo di festività ironiche e famigliari. Negli ultimi anni, la tradizione si è evoluta in chiave moderna, con maglioni sempre più stravaganti protagonisti di veri e propri concorsi a tema “Ugly Christmas Sweater.” Inserirli nelle foto delle cartoline di Natale è diventato un modo per celebrare la magia delle feste con un pizzico di umorismo e tanta allegria.
Le feste a tema maglioni natalizi brutti sono un must negli Stati Uniti. Nate per ridere delle mode discutibili degli anni ’80, oggi sono una vera e propria tradizione natalizia.
Una curiosità? Negli USA esiste un piccolo villaggio chiamato Christmas, nel Michigan, dove ogni anno arrivano migliaia di cartoline da spedire con il timbro postale natalizio ufficiale. Ma la regina indiscussa delle cartoline è la White House Christmas Card. Questa è una tradizione iniziata nel 1927 dal Presidente Calvin Coolidge, (sempre lo stesso che mise le prime luci all’albero) e che ogni anno vede la Casa Bianca inviare auguri esclusivi a diplomatici, politici e persino fan fortunati. Insomma, negli USA, scambiarsi cartoline non è solo un gesto di cortesia: è una vera celebrazione dello spirito natalizio, che unisce passato, presente e, ovviamente, una buona dose di creatività.
Christmas Tree e cetriolini di Natale
Negli Stati Uniti, l’albero di Natale non è solo una decorazione: è un vero e proprio rito, un simbolo di festa e, per molte famiglie, un momento di pura gioia. Questo sempreverde, così iconico oggi, affonda le sue radici in Germania. Furono gli immigrati tedeschi nel New England a portare la tradizione natalizia nelle loro nuove case e non ci volle molto perché l’idea prendesse piede. Già nel 1900, quasi un americano su cinque aveva un albero di Natale in casa, adornato in modo semplice ma suggestivo. Le decorazioni di allora includevano candele accese, frutta, fili di popcorn o perline e persino piccoli oggetti fatti a mano. Un vero trionfo di creatività domestica.
Con il tempo, però, la tradizione si evolve. Le riviste femminili dell’epoca iniziarono a dettare tendenze, alzando gli standard per le decorazioni e offrendo consigli per “modernizzare” l’albero. Una sorta di Pinterest ante litteram insomma! Verso la fine del 1800, l’industrializzazione rese possibile la produzione in serie di decorazioni natalizie e molte aziende iniziarono a importarle dalla Germania. Così, i semplici ornamenti fatti in casa furono gradualmente sostituiti da palline dai colori vivaci, angioletti e altre decorazioni simili a quelle che conosciamo oggi. Il verde tradizionale, un tempo simbolo di semplicità, lascia spazio a luci brillanti e ornamenti sgargianti, trasformando l’albero di Natale in un’opera d’arte.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
La regola vuole che l’albero sia rigorosamente vero e non è affatto raro vedere abeti in vendita sui marciapiedi di città come New York. Li ho visti con i miei occhi: persone intente a scrutare ogni ramo, valutare altezza e proporzioni, perché con i Christmas Tree non si scherza. È come portare un pezzo di foresta nel proprio salotto, e la scelta dev’essere quella perfetta. Osservare questa scena è come immergersi in uno dei tanti film natalizi americani. Famiglie intere si aggirano tra file ordinate di abeti, ispirando a pieni polmoni l’odore di resina, mentre discutono su quale albero abbia quel “non so che” di speciale.
E se in città il fascino di questi mercatini è innegabile, in campagna l’esperienza diventa ancora più iconica. Qui si visitano intere piantagioni di pini e spesso si può tagliare personalmente l’albero prescelto. Anche nei piccoli paesi spuntano allestimenti all’aperto, veri angoli di magia. Cosa renda così speciali questi posti per me che sono una straniera lo ignoro, ma quando mi è capitato di passarci davanti, mi sono sembrati luoghi incantati, dove il Natale inizia davvero. E per chi si preoccupa dell’ambiente, c’è una buona notizia: la maggior parte degli alberi proviene da coltivazioni dedicate, e quelli più grandi, come il celebre albero del Rockefeller Center, vengono poi donati in beneficenza per trasformarsi in legno riutilizzabile.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Un modo, forse, per bilanciare la magia con un pizzico di responsabilità. E perché decorarlo proprio alla Vigilia? Anche questa è una tradizione ricca di fascino, nata per aggiungere un pizzico di attesa e rendere la sera prima di Natale ancora più speciale. Negli Stati Uniti, infatti, la Vigilia è un momento per la famiglia. La sera del 24 dicembre è dedicata ad una cena speciale e ad attività che rafforzano il legame tra amici e parenti. Si decora l’albero, si cantano canzoni natalizie, si partecipa a funzioni religiose. Tra una decorazione appesa e un brindisi al nuovo anno, la Vigilia diventa un’occasione per rallentare, spegnere il rumore della quotidianità e accendere il calore delle relazioni più care.
Come ogni celebrazione americana che si rispetti, il cibo gioca un ruolo da protagonista. Dai classici arrosti ai biscotti di pan di zenzero lasciati pronti per Babbo Natale, la tavola natalizia è un tripudio di sapori e profumi che merita un capitolo tutto suo.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Ma cosa attaccare all’albero? Una vera mania sono i Candy Canes. I classici bastoncini bianchi e rossi diventano un simbolo natalizio che si trova ovunque, appesi agli alberi o dentro alle bevande. Infatti a dicembre, negli USA si assiste a un’esplosione di sapori alla menta piperita: bastoncini di zucchero, cioccolata calda, biscotti e persino caffè sono aromatizzati con questa essenza. Ma tra le tradizioni più curiose, spunta una pratica che definire insolita è un eufemismo: il cetriolino di Natale. Un ornamento a forma di cetriolino verde viene nascosto tra i rami dell’albero, e la missione è trovarlo! Ma attenzione, perché il cetriolino non è solo un gioco: il fortunato che lo individua per primo riceve un piccolo regalo o, se va bene, almeno una fetta extra di torta.
Le origini di questa bizzarria sono attribuite alla tradizione tedesca, anche se in Germania nessuno sembra esserne davvero a conoscenza. In ogni caso, è diventato un modo simpatico per aggiungere un tocco di mistero e di sana competizione, tipica degli americani, nel giorno di Natale. Insomma, chi l’avrebbe mai detto che un cetriolino può portare tanta allegria sotto l’albero?
Dai tamales al tacchino, dal pan di zenzero al Navajo Frybread
Il Natale negli Stati Uniti è una festa che porta con sé l’eredità di molteplici culture, tradizioni culinarie e rituali antichi, mescolati con un pizzico di modernità e spettacolarità. Questa contaminazione nasce dall’incontro fra le diverse comunità approdate sul suolo americano nel corso dei secoli: dai primi coloni europei, alle popolazioni di origine africana, dalle grandi comunità latino-americane, fino alle tribù nativo-americane convertite al cristianesimo. Il risultato è un mosaico complesso e affascinante, dove le tavole natalizie si arricchiscono di piatti, sapori e simboli che riflettono la storia, i valori e la memoria di ciascun gruppo. Certo, si potrebbe dedicare un intero articolo alle tradizioni dei tanti popoli che hanno messo radici negli Stati Uniti. Per ora, però, mi limiterò a un breve excursus, riservandomi di approfondire questo affascinante tema in un’altra occasione
Nel caso delle famiglie di origine europea e cristiana, la tradizione gastronomica natalizia richiama spesso quella del Ringraziamento: tacchino arrosto o prosciutto glassato al forno, contorni come il purè di patate, con un ripieno di pane speziato e verdure. La salsa ai mirtilli rossi non manca mai come i dolci della pasticceria anglosassone ed europea, dalla pecan pie alla pumpkin pie. Il tutto impreziosito da decorazioni luminose, abeti addobbati e l’immancabile atmosfera di festa. In molte case si sente ancora il richiamo della terra natia: così, famiglie italo-americane porteranno in tavola un piatto di pasta, sicuramente lasagne come mia cugina Andrea fa in New Hampshire, oppure un panettone, mentre chi ha origini tedesche potrebbe aggiungere stollen o quei biscotti speziati che io adoro.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
La comunità latina offre un contributo particolarmente vivace e variegato, aggiungendo alle tradizioni natalizie americane sapori intensi e preparazioni antiche. In questo contesto, i tamales messicani, i pasteles portoricani, il pernil arrosto e le bevande come il coquito creano una festa per il palato e simboleggiano il legame con le terre d’origine. Le famiglie mescolano così la devozione cristiana con ricette, aromi e colori che evocano ritmi, suoni e costumi dei paesi latini, trasformando il Natale in una celebrazione multisensoriale che parla di migrazione, incontro e reinvenzione della tradizione.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
L’introduzione del cristianesimo tra i popoli nativi delle Americhe è un capitolo complesso e spesso doloroso della storia, segnato da conversioni forzate, sostituzione di antiche credenze e dure imposizioni. Eppure, accanto a questi episodi di violenza culturale, si sono registrati casi in cui tribù, famiglie e singoli individui hanno liberamente accolto la Bibbia e gli insegnamenti di Gesù, rielaborandoli attraverso la propria sensibilità e le proprie radici. Oggi, in molte comunità native, il Natale diventa così una celebrazione che intreccia pratiche cristiane e identità indigene: la nascita di Gesù viene commemorata con canti tradizionali nelle lingue locali, funzioni religiose in chiese fondate da missionari o negli spazi sacri del Paese Indiano.
Le rappresentazioni della natività sono interpretate da attori nativi durante le quali la musica svolge un ruolo centrale. Dall’antico canto “Jesous Ahatonhia”, composto nella lingua Wyandot nel XVII secolo, alle moderne reinterpretazioni di canti natalizi a opera di gruppi powwow o artisti solisti, i suoni della festa si adattano e si rinnovano, unendo passato e presente. Oltre ai momenti liturgici e alle celebrazioni musicali, in queste comunità si mantengono vive danze tradizionali, cerimonie tribali che animano la Vigilia e il giorno di Natale con ritmi, costumi e simboli profondamente legati alla terra e alle antiche usanze. Tra i Pueblo del Sud-Ovest, ad esempio, si svolgono danze cerimoniali dedicate agli animali e ai raccolti e processioni di fiaccole illuminano i villaggi sotto il cielo invernale.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Nel contempo, la stagione natalizia diviene un’occasione speciale per gli artigiani nativi, che offrono le loro creazioni – dai gioielli in argento agli oggetti intagliati, dalle ceste intrecciate alla ceramica dipinta – nei mercati d’arte aperti a tutti. L’utilizzo del dono, profondamente radicato nella maggior parte delle tribù, rinforza il senso di comunità e di sostegno reciproco, riflettendo un valore collettivo di condivisione che, nonostante le difficoltà storiche, continua ad esprimersi in forme uniche e sentite.
Il popolo nativo porta in tavola piatti legati alle loro radici e al territorio: carni di selvaggina, mais, zucca, fagioli e frutti selvatici. Questi alimenti, preparati in zuppe, stufati, pani fritti e dolci di cereali e miele, ricordano l’antico rapporto di armonia con la terra, integrandosi alla perfezione con gli elementi cristiani della celebrazione. Così, seduti attorno ad una tavola natalizia americana, si può gustare un viaggio nel tempo e nello spazio, in cui ogni morso racconta la storia di una comunità, di un incontro e di una tradizione che si rinnova continuamente.
Non solo Santa Claus
Negli Stati Uniti, il Natale è un mosaico di tradizioni che riflette la straordinaria diversità culturale del paese. Ogni comunità, ogni famiglia, celebra le feste in modi unici, onorando le proprie radici e il proprio credo. Per i cristiani, le chiese diventano il cuore delle celebrazioni: presepi viventi, canti natalizi e raccolte di beneficenza sono all’ordine del giorno, e spesso si possono incontrare bambini che intonano melodie per strada, diffondendo lo spirito natalizio ad ogni angolo. Gli afroamericani, invece, celebrano con orgoglio la Kwanzaa, una festività che va dal 26 dicembre al 1° gennaio, dedicata a valorizzare le proprie radici africane e a promuovere valori come l’unità, l’autodeterminazione e la cooperazione.
Philadelphia ospita la Parade of Spirits, un evento che mescola il folklore europeo con l’entusiasmo locale, dove i partecipanti si travestono da creature spaventose ispirate alla mitologia austro-tedesca del Krampus. Per un’esperienza totalmente diversa, la Great Dickens Christmas Fair di San Francisco catapulta i visitatori nella Londra vittoriana, con attori in costume, negozi d’epoca e spettacoli teatrali che sembrano usciti dalle pagine del Canto di Natale. E siccome Natale non è solo lucine e dolcezza, l’Alaska aggiunge un tocco di avventura con la Running of the Reindeer, parte del festival “Fur Rendezvous”, dove le renne corrono fianco a fianco con partecipanti in costume, in una versione natalizia della corsa dei tori spagnola.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Un’altra curiosità? Nelle comunità ispaniche americane, le celebrazioni natalizie iniziano spesso con le Posadas simula il viaggio di Giuseppe e Maria in cerca di alloggio. La processione che culmina con una grande festa familiare e piñatas per i più piccoli. Allo stesso modo, le comunità asiatiche e indiane arricchiscono il periodo natalizio con decorazioni e piatti tipici delle loro culture, dimostrando come il Natale negli States non sia solo una festa religiosa, ma un momento di incontro e celebrazione delle diverse identità che compongono il paese. Anche se le tradizioni natalizie variano da una comunità all’altra, c’è una figura che riesce a unire tutti, diventando un simbolo universale di generosità e magia: Santa Claus, conosciuto in Italia come Babbo Natale.
Questa figura, amata e globalmente riconosciuta, rappresenta lo spirito del Natale incarnando quel mix perfetto di folklore e immaginazione. La figura di Santa Claus, così come la conosciamo oggi, è un prodotto dell’evoluzione culturale e storica. Le sue origini risalgono a San Nicola, un vescovo del IV secolo noto per la sua generosità, che iniziò ad essere celebrato dai coloni olandesi come Sinterklaas quando arrivarono in America. Nel tempo, questa figura si trasformò, diventando un personaggio più popolare e accessibile. La svolta arrivò nel 1823, con la pubblicazione della poesia A Visit from St. Nicholas (meglio nota come The Night Before Christmas), che descrive un Santa Claus paffuto e sorridente, che vola su una slitta trainata da renne per consegnare regali ai bambini buoni.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
L’immagine di Babbo Natale fu poi ulteriormente definita a metà del 1800 dal fumettista Thomas Nast, che lo rappresentò come un uomo rotondetto, con una lunga barba bianca e il celebre abito rosso bordato di pelliccia. Questa versione venne consolidata nel XX secolo grazie alle campagne pubblicitarie dell‘azienda Coca-Cola, che lo trasformò in una vera e propria icona globale. Negli Stati Uniti, Santa Claus non è solo una figura simbolica: è una presenza tangibile. Dalla parata del Thanksgiving Day di Macy’s, dove il suo arrivo segna l’inizio ufficiale del periodo natalizio, alle infinite apparizioni nei centri commerciali dove i bambini fanno la fila per sedersi sulle sue ginocchia e confidargli i loro desideri, Santa Claus è ovunque.
E non si limita a consegnare regali: in alcune tradizioni, lascia anche una lettera scritta a mano per i bambini, rispondendo alle loro richieste con un tocco personale che alimenta la magia. A lui si lasciano latte e biscotti nella notte della Vigilia, perchè Santa Claus è molto più di un semplice personaggio: è il custode dello spirito natalizio, un simbolo di speranza e generosità che continua a evolversi, mantenendo intatta la capacità di incantare generazioni di bambini – e adulti – in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, il suo mito è così radicato che persino città come North Pole in Alaska si sono trasformate in destinazioni tematiche, attirando migliaia di visitatori desiderosi di vivere la magia del Natale tutto l’anno.
Insomma, in America il Natale non è mai monotono: è una festa universale declinata in infinite sfumature locali, un perfetto mix tra tradizione, folklore e cultura pop.
Gingerbread house – le casette di Pan di Zenzero
Tra le tradizioni natalizie americane, la costruzione delle casette di pan di zenzero è una delle più dolci, al pari delle infornate dei classici Gingerbread Men. Questa è infatti un’usanza che unisce creatività, spirito natalizio e tanto zucchero! A dicembre, il profumo speziato di zenzero, cannella e chiodi di garofano riempie le cucine di tante famiglie, che si mettono all’opera per creare piccole opere d’arte commestibili. Sebbene il pan di zenzero sia poco considerato durante il resto dell’anno, a Natale diventa una vera celebrità, grazie alla sua capacità di trasformarsi in pareti, tetti e persino camini di casette degne di una fiaba. Si può partire da zero, impastando e cuocendo ogni pezzo, oppure optare per i comodi kit venduti nei supermercati, che semplificano la parte “strutturale” per lasciare più spazio alla decorazione.
E qui sta il bello: armati di glassa, caramelle gommose, bastoncini di zucchero e zuccherini colorati, tutti danno sfogo alla loro fantasia per rivestire la casetta di dolci meraviglie. Non si tratta però di un mero esercizio di pasticceria. Costruire una casetta di pan di zenzero è un momento di condivisione che porta ad unire famiglie e amici. La cucina si trasforma in un laboratorio creativo dove regnano risate e spirito natalizio. E non è raro che queste casette assumano un valore simbolico: più che essere mangiate, spesso vengono esposte con orgoglio durante tutte le feste, quasi fossero decorazioni di Natale vere e proprie. Esistono persino competizioni, con creazioni che sfidano le leggi dell’architettura e della gravità.
Dai classici cottage innevati alle ricostruzioni in miniatura di castelli o interi villaggi, ogni casa racconta una storia di dolce creatività. Per gli americani, è una tradizione che non solo celebra il Natale, ma aggiunge un pizzico di zucchero e tanto divertimento alla magia delle feste.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Da quando viaggiamo spesso oltreoceano, anche a casa mia è diventata tradizione cucinare Gingerbread i biscotti di pan di zenzero e decorare casine. Cosa ci volete fare, ci divertiamo con poco! L’anno scorso Paolo ed io ci siamo seduti al tavolo con un esercito di Gingerbread men pronti per essere trasformati in opere d’arte, o almeno ci abbiamo provato. Lui, precisino come sempre, ha creato piccoli capolavori con bottoni di glassa perfettamente allineati, mentre io ero già al terzo omino vestito come una discoteca anni ’80, con zuccherini sparsi ovunque tranne che sull’omino. La parte migliore? Quando Paolo ha tentato di usare la glassa per disegnare un cappello e l’omino si è ritrovato con un ciuffo che nemmeno Elvis Presley.
Insomma, forse non vinceremo premi per il design, ma i nostri Gingerbread men hanno sicuramente carattere. Noi italiani abbiamo abbracciato con entusiasmo molte tradizioni natalizie americane, trasformando i nostri Decembers in una sorta di film a stelle e strisce. Le lucine di Natale sono diventate sempre più sfavillanti, i maglioni natalizi più kitsch, e persino le casette di pan di zenzero hanno fatto capolino tra una fetta di panettone e un brindisi con lo spumante.
Tradizioni piatti tipici e curiosità del Natale in America
Che dire dei centri commerciali che ormai brulicano di Babbi Natale pronti a posare per foto con i bambini? È un bene o un male? Chi può dirlo. Quel che è certo è che queste tradizioni hanno aggiunto un pizzico di spettacolo e una buona dose di glitter natalizio. Ma in fondo, che importa se i nostri presepi convivono con renne luminose e elf on the shelf? L’importante è goderci la magia della stagione, con quel mix unico di tradizione e novità che ci fa sentire sempre più globali, ma con un cuore ben radicato nel nostro modo di celebrare. E allora, che siano luci americane o ricette di famiglia, auguro a tutti di vivere questo Natale con lo spirito più bello: quello che unisce.
Articolo di Lara Uguccioni
Anche se ho avuto la fortuna di vedere l’albero di Natale del Rockefeller Center durante un viaggio di lavoro, purtroppo non sono stata così fortunata da poter trascorrere del tempo a New York durante il periodo natalizio. Infatti penso che sia una delle esperienze che mi manca maggiormente di questa città: alberi e decorazioni, canti, cibi e bevande. Penso che farebbe proprio al caso mio. E poi una volta nella vita le famose luci di Dyker Heights vorrei proprio vederle: sicuramente un po’ “tamarre” ma devono essere spettacolari!
Ahhahhahah alcune un pò tamarre esatto, altre stupende!
Il Natale in America deve essere veramente magico. Adoro le decorazioni delle loro case, l’albero di Natale al Rockfeller Center, i canti e tutto ciò che si respira in questo periodo. Purtoppo non ci sono mai stata e posso immergermi nello spirito natalizio americano solo guardando i film a tema, almeno per ora…
Mai dire mai Elena, e comunque meglio andare prima di Natale (sempre a dicembre), perchè poi la Vigilia e il 25 è bello farlo in famiglia e con gli amici 😊 almeno per me. Auguri di Buon Natale!!
Nel mio cuore, sono un pò americana, perché anche io adoro decorare la casa in modo esagerato, e siccome poi non mi piace togliere tutto quando le feste finiscono, alcune decorazioni rimangono tutto l’anno. L’atmosfera che si respira a New York in questo periodo è davvero inimmaginabile per noi, il prossimo anno voglio davvero organizzare un Natale lì!
Anche io marina, spero di tornarci l’anno prossimo 😍
Sono talmente belli questi racconti, quasi da sembrare finti, che mi fai innamorare degli Usa pur essendo europea totalmente
Grazie di cuore Elisa, sono felice che i miei racconti riescano a trasmettere tutta la magia e il fascino degli Stati Uniti, quello che io provo ogni volta che torno lì. Buon Natale!!🎅🎅🎅
Ora farò un’ammissione: lo scorso anno sono andata in tutti i Walmart che ho incontrato solo per vedere le decorazioni di Natale in vendita e i maglioni brutti!
La tentazione di portarmi a casa un Babbo Natale gonfiabile su Slitta con Renne e annessi per una misura più che accessibile di tre metri è stata forte, sopratutto perchè sgonfiata sarebbe stata in valigia!
Non dirò nemmeno che sono stata tentata di prendermi un maglione natalizio brutto a tema Star Wars, perchè quello era ovvio🤣… però ho resistito!
Un po’ mi spiace non aver visto il Natale ma alla fine sono più un tipo da Halloween e mentre tu tagli biscotti di marzapane io già sogno i corn maze!
Ma Kry anche io sono da Halloween! Basta che guardi quanti post su IG ho fatto a ottobre e quanti a dicembre 🤣 Ma c’è un però: Natale è la mia seconda festa preferita e anche se qui intorno a me vedo solo lucine brutte attaccate ai terrazzi, so che la magia di Dicembre da qualche parte esiste. Devo solo capire dove!
Lo ben so che sei più da Halloween pure tu, ma il problema era scegliere: meglio vedere posti a Natale o Halloween? La risposta per me è sempre Halloween… anche perchè se andassi negli States per Natale poi mi mancherebbero gli anolini!
Ahhahhahah come ti capisco! Noi infatti per il pranzo di Natale siamo sempre a casa, a tavola, pronti e in posizione per un piatto di cappelletti 😁
Le decorazioni dei portici e delle case sono una cosa che invidio tantissimo agli americani! Ebbene sì, vorrei avere anche io la neve e le luci sugli alberi e i fiocchi giganti davanti a casa la notte di Natale. Per tutto il resto ormai anche noi ci siamo uniformati e anche gli orribili maglioni con le renne si vedono indossati da insospettabili commercialisti per la foto sotto l’albero. Comunque con la sua dose di follia e di esagerazione, il Natale è sempre una bellissima festa
Io preferisco la sobrietà, oppure l’eccesso. Sono le vie di mezzo che non mi piacciono 😉
Ho un’amica americana, trasferitasi in Italia da diversi anni ormai, per cui ho abbracciato le sue meravigliose tradizioni natalizie, tranne quella delle cartoline. Lei ha uno scatolone pieno di queste card, che per loro sono una vera e proprio dichiarazione di stima, e guai a non mandarle! Iniziano già a settembre a prepararle! Ma qui io non saprei a chi mandarle 🤣 mi prenderebbero per egocentrica
E’ effettivamente solo loro questa tradizione, da noi non ha attecchito…io la trovo bellissima, sarà il mio spirito vintage 😄
Come sempre negli States fanno le cose in grande e posso solo immaginare New York quanto sia meravigliosa con le luci e gli addobbi! Immagino pattinare al Rockefeller Center, com’è romantico!
Io a NY sono stata diverse volte e solo a Natale. E’ magica, anche fuori da Manhattan. Per quanto riguarda pattinare sotto il super albero del Rockfeller C. …ehm… una mattina alle 7.40 ero lì, pioveva come un matto e già la pista era piena di gente 😄
Adoro l’entusiasmo americano per tutte le feste, Natale soprattutto. Ho passato un Natale a New York da ragazza e ho amato tantissimo la città in queste veste così magica
Bella eh?! Il Natale per me è intimità, oppure NY City!