Gingerbread men ricetta e storia dei biscotti di Natale
Indice
- Non solo alla corte di Elisabetta I d’Inghilterra
- Una favola che profuma di spezie
- Le spezie protagoniste dei Gingerbread cookies
- Ricetta dei Gingerbread cookies
- Decorare i Gingerbread
- Altri biscotti con lo stesso impasto
Quando l’inverno è alle porte e l’aria profuma di spezie e aghi di pino, è il momento di correre ad accendere il forno per preparare i biscotti di Natale. La tradizione del Nord Europa vuole che protagonisti siano i famosi e fragranti Gingerbread men, gli omini di pan di zenzero. Questi biscotti, facilissimi da cucinare, hanno una storia molto particolare e, come alcune leggende, avvolta dal mistero. Preparati con un impasto di pan di zenzero, cioè una miscela di spezie quali la cannella, chiodi di garofano, noce moscata ed ovviamente lo zenzero, a questi biscotti viene data la forma di omino con braccia e gambe aperte. Spesso decorati con ghiaccia colorata, vengono appesi all’albero di Natale, oppure usati per accompagnare tè e caffè all’ora di merenda.
Le origini dei Gingerbread men sono piuttosto misteriose, ma la loro popolarità si deve ai Fratelli Grimm, alla favola di Hansel e Gretel e alla casetta di marzapane, che in realtà era di pan di zenzero, citata nella fiaba. Nella metà del 1800 ” le vetrine di fornai e panettieri iniziarono, infatti, a riempirsi di casette decorate con glassa e foglie d’oro, omini sorridenti e croccanti animali, tutti inseriti all’interno di complesse scenette natalizie.
Il business del pan di zenzero divenne talmente importante nella regione (Norimberga, Germania), che solo una determinata corporazione di fornai specializzati era autorizzata a dare vita a tali creazioni. Il divieto cadeva soltanto due volte all’anno, in occasione del Natale e della Pasqua.” così si legge nella Guida sul Natale di F. Mastrorizzi.
Gingerbread men ricetta e storia dei biscotti di Natale
Non solo alla corte di Elisabetta I d’Inghilterra
Si narra che, in tempi antichi, a preparare questi biscotti furono coloro che praticavano la medicina con le erbe, volgarmente detti maghi e streghe. A loro infatti, si rivolgevano giovani donne in cerca di marito. A queste veniva dato un omino di pasta frolla con le sembianze dell’amato e perchè l’incantesimo funzionasse, le ragazze dovevano farlo mangiare all’ignaro uomo. Potrebbe essere una leggenda, oppure potrebbe non esserlo, dato che lo zenzero era conosciuto già ai tempi dell’Impero Romano e riti con bambole dalle fattezze umane, li troviamo in numerose religioni pagane. E’ comunque certo che il ginger cioè lo zenzero, veniva usato dalla celebre Scuola Medica Salernitana, che ne lodava le proprietà curative ed afrodisiache già nel Medioevo.
A quel tempo, spezie come lo zenzero erano ancora una merce molto apprezzata in Europa, Nella commedia teatrale di Shakespeare Love’s Labour’s Lost , il contadino Costard annuncia: “Se avessi un solo centesimo al mondo, vorrei averlo per comprare il pan di zenzero“.
Lo zenzero, originario dei paesi tropicali come l’India e la Cina, il cui commercio con l’Europa risale ai tempi delle vie della seta nel II secolo a.C., veniva usato come spezia, rimedio curativo e come condimento. Questa radice, di ottima qualità, si trovava anche in Giamaica, paese più recentemente scoperto. Il Pan di zenzero presentava alcune somiglianze con i pani speziati cinesi e si era fatto strada alla corte della regina Elisabetta I, dove gli omini di pan di zenzero venivano distribuiti tra i visitatori, secondo Oxford Companion to Sugar and Sweets. Nella seconda metà del 1500, cioè nella magnifica epoca Tudor del Rinascimento inglese, la Regina Elisabetta I, era nota per le sue elaborate cene, in cui un famoso produttore di pan di zenzero, creava biscotti ispirati ai dignitari stranieri ospitati a palazzo.
Gingerbread men ricetta e storia dei biscotti di Natale
Parliamo di un’epoca particolarmente creativa, dove alla corte inglese erano invitati ospiti dai nomi ancora oggi conosciuti come William Shakespeare, nelle cui pagine era emblema di lusso e ricchezza, il poeta Edmund Spencer e Philip Sidney oltre che il drammaturgo Christopher Marlowe. I Gingerbread cookies venivano serviti durante i sontuosi banchetti, nei quali era consuetudine assaggiare nuovi sapori importati da terre lontane. I biscotti profumati allo zenzero sono stati un’idea della Regina inglese e per suo volere, donati come gradito omaggio. “Di indole scherzosa, la grande monarca si narra facesse spesso dono ai propri cortigiani di focacce che ne riproducevano le fattezze” così si legge ancora nella Guida sul Natale di F. Mastrorizzi.
Consiglio il romanzo di Helen Oyeyemi “Gingerbread” dove il Pan di zenzero è il filo conduttore della narrazione, capace di inventare storie oltre che di farne parte. È stato utilizzato nel corso del suo romanzo come un vero recipiente di significati: lussuoso e raffinato, confortante, infido e familiare, minaccioso e insidioso. Man mano che si è affermato in diversi contesti culturali, attorno ad esso sono nati rituali e storie. L’autrice descrive come il pan di zenzero, di origini indistinte, si è evoluto lentamente mentre lo zenzero, la spezia, dal sud-est asiatico, ha iniziato a spostarsi verso ovest, nel I secolo d.C.
Gingerbread men ricetta e storia dei biscotti di Natale
Una favola che profuma di spezie
I biscotti di pan di zenzero sono diventati famosi in Italia dopo l’uscita del film d’animazione Shrek, dove il personaggio a forma di biscotto parlante detto Zenzy, risulta essere uno dei più divertenti ed amati dai bambini. E’ così che i Gingerbread men sono entrati nell’immaginario italiano come i biscotti icona del Natale. Ma dietro a questi omini c’è una fiaba, tramandata da una antica tradizione popolare, molto famosa nei paesi anglosassoni. Parte di essa è una vecchia filastrocca che dice: “Run, run, as fast as you can. You can’t catch me, I’m the Gingerbread Man”. “Corri, corri più veloce che puoi. Tanto non mi prenderai, sono l’omino di pan di zenzero”.
La leggenda narra che, in una casetta nel bosco, viveva un’anziana signora con il marito. Un giorno, la donna preparò degli omini di pan di zenzero e dopo averli infornati, sentì una voce provenire da dentro il forno. Qualcuno chiedeva aiuto, così la signora aprì lo sportello, quando uno degli omini saltò fuori e scappò via per la paura di essere mangiato.
I due anziani corsero dietro al biscotto che beffandosi di loro cantava: “Run, run, as fast as you can. You can’t catch me, I’m the Gingerbread Man”. Durante la sua fuga l’omino di pan di zenzero incontrò una mucca, un cavallo ed un maiale. A causa della sua natura appetitosa e del suo profumo, tutti lo volevano mangiare, ma il biscotto riuscì sempre a scappare correndo velocemente, intonando la sua filastrocca.
I due anziani corsero dietro al biscotto che beffandosi di loro cantava: “Run, run, as fast as you can. You can’t catch me, I’m the Gingerbread Man”. Durante la sua fuga l’omino di pan di zenzero incontrò una mucca, un cavallo ed un maiale. A causa della sua natura appetitosa e del suo profumo, tutti lo volevano mangiare, ma il biscotto riuscì sempre a scappare correndo velocemente, intonando la sua filastrocca.
Tuttavia, davanti ad un torrente, l’omino di pan di zenzero si fermò per evitare di inzupparsi. Chiese aiuto ad una volpe che si offrì di trasportarlo dall’altra parte del fiume, con la promessa di non mangiarlo. In fiducia dello scaltro animale, il biscottino montò in groppa alla volpe arrivando indenne a metà percorso. Purtroppo con furbizia la volpe si fermò a metà strada dicendo: “L’acqua è alta, caro omino arrampicati fino al mio naso, sarai così più al sicuro”. La favola può avere un solo finale: l’omino ingenuo venne mangiato dalla volpe in un sol boccone!
Gingerbread men ricetta e storia dei biscotti di Natale
Le spezie protagoniste dei Gingerbread cookies
ZENZERO
Questa radice vanta secoli di storia: può essere utilizzata in cucina in qualità di spezia, per esaltare i sapori delle pietanze. E’ stata utilizzata per le sue proprietà afrodisiache, antibiotiche, antinfiammatorie, perfino come antidoto naturale al morso dei serpenti. Enrico VIII la consigliò addirittura come rimedio contro la peste. Mentre per Pitagora era un antidoto al morso dei serpenti.
“Sbarca nel nostro continente (si pensa) solo con Alessandro Magno, e il suo uso si diffonde dall’Antica Grecia a tutto l’Impero Romano, arrivando grazie agli Arabi fino all’Africa. È un periodo particolarmente fiorente per il commercio di spezie, e lo zenzero diventa tra il XIII e il XIV la spezia più commercializzata: in forma essiccata e polverizzata, viaggia dall’Oriente fino al bacino del Mediterraneo, si diffonde a macchia d’olio, conquista i popoli con le sue proprietà così sorprendenti da sembrare magiche.“
CANNELLA
Il cinnamomo o in inglese, cinnamon, è la corteccia di un albero sempreverde originario dello Sri Lanka.
Come ci spiega Wikipedia “La cannella vanta una storia millenaria: era già citata nella Bibbia nel Libro dell’Esodoera usata dagli antichi Egizi per le imbalsamazioni e citata anche nel mondo greco e latino. Importata in occidente con le carovane durante il Medioevo. Nella prima metà del 1600 gli olandesi impiantarono un traffico stabile con lo Sri Lanka per divenirne i principali importatori d’Europa.”
Con i bastoncini di cannella vengono preparate tisane profumate, mentre la polvere si può usare in cucina per piatti dolci e salati. Io adoro l’olio essenziale, che bruciato nel diffusore, sprigiona quell’inconfondibile aroma secco e pungente tipico di questa corteccia.
CHIODI DI GAROFANO
Boccioli di un albero sempreverde dal nome difficile, Syzygium aromaticum, i chiodi di garofano sono originari del Madagascar, delle Isole Antille e dell’Indonesia (ma quant’è magnifica e sorprendente la natura che fa crescere la stessa pianta in luoghi così lontani tra loro!). E’ una spezia dall’elevato potere antiossidante ed analgesico, usata in Cina già 2200 anni fa a scopo medico.
Introdotti in Europa, i chiodi di garofano venivano usati nell’Impero Romano come rimedio per il dolore ai denti. Ne parla addirittura Dante come era una spezia rara e costosa, un vero bene di lusso. Oggi è un ottimo ingrediente per la cosmesi, usato in cucina per aromatizzare biscotti, torte e vin brulè. Ottimo aiuto quando si cucina la selvaggina per togliere il gusto selvatico alla carne.
Ricetta dei Gingerbread cookies
INGREDIENTI PER 35/40 BISCOTTI
- 1 uovo bio + 1 tuorlo bio a temperatura ambiente
- 100gr miele liquido (millefiori o acacia) o 100 gr di melassa
- 70gr olio di semi di girasole
- 1 cucchiaino (5ml) di estratto di vaniglia oppure mezza bustina di vanillina in polvere
- 300gr farina 00
- lievito per dolci 1 cucchiaino
- zenzero in polvere 1 cucchiaino
- un pizzico di chiodi di garofano in polvere o finemente tritati
- cannella in polvere 2 cucchiaini
- un pizzico di noce moscata in polvere
- cacao amaro in polvere 1 cucchiaino (se usate la melassa non mettete questo ingrediente!)
RIPOSO A TEMPERATURA AMBIENTE: 15minuti
STESURA CON IL MATTERELLO:
4mm
COTTURA:
170°C | 8-10minuti | FORNO STATICO | RIPIANO CENTRALE
In una ciotola capiente rompiamo 1 uovo intero e 1 tuorlo a temperatura ambiente, possibilmente uova bio. In un’altra ciotola mettiamo 100 gr. di melassa, si compra nei supermercati biologici. Il sapore è molto intenso, ma se non vi piace potete sostituirla con 100 gr. di miele liquido, quindi un Millefiori o d’Acacia. Mescoliamo con la forchetta in modo da ottenere un impasto omogeneo.
Aggiungiamo a filo 70 gr di olio di girasole e sempre mescolando, l’estratto di vaniglia. Se non lo trovate in forma liquida, potete sostituirlo con mezza bustina di polvere di vanillina. Ora mettiamo da parte anche questo composto e prendiamo un’altra ciotolina dove aggiungeremo a 300 gr di farina 00 e un cucchiaino di lievito in polvere per dolci. Mescoliamo le polveri e aggiungiamo le spezie: zenzero, chiodi di garofano, cannella e noce moscata, tutte in polvere.
IMPORTANTE: Se avete messo il miele e non la melassa, i biscotti saranno chiari, come di pasta frolla. E’ quindi necessario mettere un cucchiaino di cacao amaro per renderli più scuri!
Riprendiamo la ciotola con all’interno il composto liquido, dato dalle uova, aggiungiamo metà dell’insieme di farina e spezie mescolando il meno possibile, fino ad ottenere una amalgama omogenea. Uniamo quindi la seconda metà del composto farinoso, questa volta impastando con le mani con movimenti rapidi e precisi.
Ottenuta una palla di pasta compatta, la andiamo ad avvolgere nella carta trasparente per lasciarla riposare fuori dal frigo per 15 minuti. Ora è il momento di tirare fuori spianatoia e mattarello. Dividiamo il panetto di pasta in due. Usando il mattarello: stendiamola in modo uniforme con l’aiuto di un pò di farina per non farla attaccare al legno.
CONSIGLIO: se siete in difficoltà, mettere tra la pasta e la spianatoia un foglio di carta da forno, così sarete sicuri che la pasta non si attaccherà al legno!
Ottenuto uno spessore accettabile di 4 millimetri circa, prendiamo lo stampino e iniziamo a fare le nostre sagome di omini. Le posizioniamo su di una teglia coperta con carta forno, distanti un centimetro, perchè cresceranno poco durante la cottura. Facciamo la stessa cosa con l’altra metà dell’impasto. Con la pasta in eccesso, possiamo stenderla nuovamente per fare altri omini, oppure possiamo usare altri stampini dando all’impasto forme diverse come una stella o un fiocco di neve.
CONSIGLIO: non rimpastate i ritagli, perchè l’impasto diverrà colloso! Compattateli con calma, stringendoli tra le mani a cucchiaio fino a quando non torneranno ad essere una piccola palla. La teglia con i biscotti va posizionata nella parte centrale del forno statico, a temperatura di 170°. La cottura varia dal tipo di forno e dallo spessore della pasta, quindi controllate bene, saranno cotti quando vedrete i bordi leggermente dorati.
Decorare i Gingerbread
GHIACCIA REALE
INGREDIENTI PER DECORARE 35/40 BISCOTTI
- 75 gr di zucchero a velo
- 15 gr di albume d’uovo
- coloranti per alimenti
Con questi pochi ingredienti si può fare un’ottima ghiaccia reale che ci servirà per decorare i nostri biscotti. Potete lasciarla bianca oppure aggiungere qualche goccia di colorante per ottenere del verde e del rosso, i tipici colori del Natale.
Gingerbread men, ricetta e storia dei biscotti di Natale
Per preparare la ghiaccia mettiamo in una ciotola l’albume dell’uovo e montiamolo a neve con le fruste. Quando sarà ben compatto, aggiungiamo poco alla volta, lo zucchero a velo setacciato. Continuiamo a montare finchè lo zucchero sarà completamente amalgamato in un impasto senza grumi.
Io ho usato 3 colori, quindi ho messo la ghiaccia in 3 ciotoline dove ho aggiunto qualche goccia di colorante alimentare. Ci sono 3 modi per decorare i biscotti: con uno stuzzica-dente grande, per intenderci quello da spiedini. Si può prendere la ghiaccia con la punta aguzza e fare gli occhietti, la bocca, i bottoni. E’ un metodo super facile per chi non è molto pratico di decorazioni o per chi in quel momento, non ha latri mezzi a disposizione.
Secondo metodo: la sac a poche che si può comprare oppure fare con un cono di carta da forno. Se usate questo metodo, ricordate di fare un cono piccolo e un piccolo foro, perchè sarà più facile usarla. Io ho usato delle penne decora dolci. Sono facili da usare, di plastica o silicone, riutilizzabili e lavabili in lavastoviglie. Comodissime per fare piccoli disegni, io ne ho comprate 2 su Amazon.
IMPORTANTE: I biscotti vanno decorati in circa 30 minuti, perchè la ghiaccia reale diventa dura velocemente e quindi è difficile da usare!
Altri biscotti con lo stesso impasto
Se alla ricetta dell’impasto che vi ho dato non aggiungete le spezie, potete fare dei classici biscottini con la glassa di cioccolato fondente. Molto simili a quelli che trovate nelle pasticcerie o nei forni, sono ottimi da accompagnare ad un buon tè pomeridiano. Io ho usato lo stampo piccolo a forma di omino, ma se avete altre figure, date via libera alla fantasia. Ho cotto gli omini e li ho lasciati raffreddare, come nella ricetta sopra.
Al supermercato ho acquistato una bustina di glassa al cacao della Paneangeli, per intenderci quella che serve per ricoprire le torte. Seguendo le istruzioni per scioglierla, l’ho messa in un pentolino a bagnomaria e ho letteralmente inzuppato metà biscotti nella glassa. Ho preso una teglia ricoperta di carta da forno e li ho lasciati riposare sopra per una mezz’oretta.
Vi giuro, erano buonissimi!
Articolo di: Lara Uguccioni
Citazioni e fonti:
magazine.valfrutta.it
gamberorosso.it
en.wikipedia.org
cakedesignitalia.com
Ammetto di non andarne pazza anche se nei supermercati in UK li vendono quasi tutto l’anno, però devo dire che con te scopro sempre nozioni storiche interessanti!
Grazie Veronica 🙂 io li uso per decorare l’albero, non li mangio, anche se la cannella mi piace.
Adoro la favola del biscotto e della volpe, si credeva così furbo lui, ma la volpe è stata ancora più furba! Stupenda la tradizione !!
Tra le cose che mi piacciono di più di questo periodo di feste ci sono sicuramente i dolci e ovviamente anche i biscotti allo zenzero, uno dei simboli del Natale. Purtroppo non ho mai tempo per mettermi a farli da sola, anche se mi piacerebbe, mi segno la tua ricetta, mai dire mai! 🙂
Puoi farli anche solo da appendere all’albero, sono bellissimi!
Questi biscotti sono ottimi. Conoscere le origini molto interessante. Io non li ho mai cucinati, vista la ricetta, potrei anche provarci!
E’ semplice, la parte difficile è la decorazione, ma è molto divertente provarci!
Mia suocera li prepara sempre per la Vigilia di Natale: improvvisamente un profumo di zenzero riempie l’aria ed è subito “atmosfera di Natale”! Sono buonissimi e simpatici, cosa deisderare di più?
Fanno allegria!
Io adoro questi biscotti anche se non mi sono ancora provato a prepararli da sola. Ti ringrazio di avern racontato la storia perchè è sempre bello sapere le origini di una ricetta.
La storia è monto interessante, grazie non la conoscevo. Io adoro questi biscotti ma non li ho mai cucinati personalmente!
Sono d’accordo con te Lucia!
Ma sai che non li ho mai assaggiati? Sicuramente perché sono celiaca ed è difficile trovarli senza glutine, ma quasi quasi potrei provare a farli a casa! Magari vengono buoni!
Paola vengono buoni di sicuro! Io li faccio ogni anno e li attacco all’albero 🙂
Vengono buoni sicuro! Sono semplici biscotti con la cannella, io li uso per decorare l’albero 😉
Non conoscevo assolutamente la storia degli omini di pan di zenzero, la racconterò sicuramente alle mie bimbe!
Se aspetto il freddo in Indonesia non li farò mai, ma penso che siano ottimi anche ad alte temperature e fatti con le buone spezie locali, la prossima settimana provo a seguire questa tua ricetta e poi ti racconto … ( sono negata per i dolci )
Noi li facciamo spesso a casa perchè sono facili da cucinare e soprattutto mettono allegria in cucina. E il gusto poi… ma non conoscevo la storia della fuga dell’omino! La racconterò a mia figlia, così sarà ancora più piacevole preparare i gingerbread man insieme.
Devo dire la verità che prima di leggere tutta la leggenda dell’omino di pna di zenzero mi sono catapultata sulla ricetta che ho proprio voglia di provare in questi giorni di festa, pigrizia e voglia di dolce.
Quest’anno mi sono cimentata per la prima volta con i biscotti natalizi ed è stato davvero divertente. Non solo erano belli da vedere ma anche buonissimi. Decorarli poi è davvero divertente!
Io adoro i biscotti allo zenzero, a Natale li preparo sempre! Anche adesso che sono celiaca spono riuscita a trovare la ricetta giusta per prepararli senza glutine, buonissimi!
Mi piacciono molto questi biscotti ma non mi è mai venuto in mente di provare a farli perché pensavo che fosse una cosa complicatissima, almeno per le mie limitatissime capacità 😉
Molto curiosa la leggenda sui gingerbread men da dar da mangiare all’amato: una vita di mezzo tra un rito vodoo e un filtro d’amore!
Ahhahhahah Silvia sì, c’è sempre della magia in cucina!
Ho provato a fare gli omini con la tua ricetta, sono venuti buonissimi! Speziati al punto giusto, ho usato il miele, la melassa non l’ho trovata. Ne ho dovuto fare due teglie perchè la prima se la sono mangiata tutta i miei figli!!! Volevo provare anche i biscotti con la glassa al cioccolato, se li faccio con la classica pasta frolla cosa dici, vengono bene?
Ciao Maria, intanto brava che hai fatto i Gingerbread, non è da tutti cimentarsi in questa ricetta. Sono biscotti dal sapore particolare, a me piacciono tantissimo, soprattutto accompagnati da un buon caffè americano.
Per il consiglio che mi hai chiesto, ti dirò che anche io ho fatto gli omini più piccoli con una semplice frolla e sono venuti splendidamente. Se puoi aggiungi all’impasto della frolla un pò di buccia di limone, verranno profumatissimi.