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Feste d’autunno made in USA tra realtà e set cinematografici

Dopo aver viaggiato negli States una cosa l’ho imparata: l’autunno in America è una vera e propria missione. Non c’è nessun altro stato che io conosca che sa festeggiarlo con così tanto entusiasmo, organizzando Harvest Festival in ogni angolo del paese. Ecco che nelle piccole cittadine di provincia spuntano labirinti fatti con balle di fieno, gare di tagliatori di legna, feste della birra nel cuore dello stato di Washington. Dallo scorso anno ho visto anche in Italia numerose aziende agricole darsi da fare organizzando Pumpkin Patch in stile americano. Sono campi ricoperti di zucche dove grandi e piccoli si divertono cercando la propria zucca ideale tra laboratori d’artigianato e raccolte di frutta.

Una bellissima idea che avvicina le persone a questo magico ciclo vitale, che ha tanto da dare e da raccontare. Basta quindi guardare la stagione fredda come ad un momento di ritorno al lavoro, di malinconia e freddo nelle ossa, perchè l’autunno è soprattutto uno stato d’animo. E chi meglio degli americani lo può sapere! Basta sfogliare le varie serie tv su Netflix o i molti film sulle tante piattaforme streaming per accorgersi che, molte pellicole, sono state girate in autunno. Alcune di queste propongono scene ambientate proprio durante i Fall Festival, sicuramente per ricreare quell’atmosfera romantica e cozy che si respira in autunno. Perchè quindi non partire alla scoperta di alcuni festival d’autunno, quelli reali e quelli raccontati alla televisione.

Sono una Gilmore Girls

Il tempo dei maglioni è finalmente arrivato, è ora di raccogliere le mele, intagliare zucche e passeggiare nei labirinti di mais. Benvenuti quindi nella stagione dei Fall Festival, termine che racchiude varie e diverse sagre popolari, americane ovviamente. Ebbene sì, le chiamo “sagre” perchè sono del tutto simili alle nostre: stesso spirito d’aggregazione, stessi intenti di far rivivere il paese anche nel periodo di bassa stagione. E non per ultimo, c’è la stessa voglia di passare assieme giornate in allegria, mangiando prodotti tipici del territorio, partecipando a gare per intrattenere grandi e piccoli. I telefilm ambientati nelle piccole cittadine di provincia americane brulicano di questi eventi tipici, dove le scenografie sono curate nei minimi dettagli e spesso viene voglia di essere dentro allo schermo, per godere di un’atmosfera intima e familiare.

Per alcuni può sembrare incredibile pensare che queste feste esistano davvero, ma vi assicuro che sono del tutto reali, basta andarle a cercare. Inutile dire che il New England è il re dei festival gastronomici autunnali, abile nel far notare a tutti come i mille colori della natura risaltino nel grigio freddo autunno della costa est. A mio parere, chi descrive meglio questa ambientazione confidenziale ed accogliente è la mitica Amy Sherman-Palladino, sceneggiatrice e regista di una delle serie tv più amate di sempre: Gilmore Girls. Con 23 Emmy vinti, Lorelai e Rory sono sempre state uniche ed irripetibili, come i loro dialoghi simili ad una partita di ping pong, come dice Denis Manzi in un suo articolo.

Con i loro botta e risposta serrati, tanto da essere quasi impossibile seguirli in lingua originale, pieni zeppi di rimandi ad altre serie tv, film e musica rock, le Gilmore sono diventate un vero e proprio modo di vivere.

Feste autunno USA tra realtà e set cinematografici

Uno state of mind come dicono gli americani, uno stato mentale e non solo una semplice serie tv. Lo dico per esperienza: io vivo alla Gilmore Girls. Una piazza di paese, una mattina qualunque, un caffè americano e un saluto, chiamando per nome ogni persona che incontro. Poi le chiacchiere con la mamma seduta ad un tavolo del solito bar, conoscenti che vanno e vengono attorno a noi, chi si ferma per una parola e chi si siede per una colazione. Mi mancano solo i festival autunnali dove le due ragazze Gilmore si ritrovano a passeggiare discutendo del più e del meno, ma io purtroppo non abito a Stars Hollow.

Tutta la serie è permeata dell’atmosfera confortevole che regala la stagione fredda, ed io riguardo le puntate ogni volta che una foglia inizia a girare nell’aria frizzante di inizio autunno. Nell’episodio 18 della settima stagione, la piazza di Stars Hallow è addobbata a festa, con un enorme labirinto di fieno al centro. E’ lì in mezzo che si sviluppa la storia, tra balle rettangolari di fieno giallo canarino, ammassate, che svettano oltre i due metri, dove ci si cerca, si prendono decisioni e ci si interroga sul senso della vita. Ebbene i labirinti di fieno esistono davvero, come quello a Shakopee, Minnesota.

Mentre un labirinto fatto di piante di mais si trova in Virginia, ai piedi delle Blue Ridge Mountains e del Wintergreen Resort. Misura ben 5 acri e lo si può visitare tutto l’anno. Suggestivo direi, se non altro perchè mi ricorda lo zio Stephen (King) e la possibilità di perdercisi dentro, in tutti i sensi.

Le 7000 lanterne della Hudson Valley e il cavaliere senza testa

ph ©Tod Seelie 

E’ da poco trascorso Halloween quindi siamo ancora in tema horror, cavalieri senza testa e zucche dai volti agghiaccianti. E’ nella Hudson Valley, lungo il confine orientale dello Stato di New York, che si tiene ogni anno uno dei più grandiosi festival autunnali chiamato The great Jack O’Lantern blaze. La Historic Hudson Valley è la fondazione che se ne occupa e che ogni anno mette in scena un vero e proprio spettacolo a cielo aperto nel villaggio di Croton-on-Hudson. Per noi italiani sono luoghi poco battuti, eppure vicinissimi alla città di New York, che raccontano una parte di storia americana decisamente affascinante. Questo paesino, situato alla confluenza dei fiumi Croton e Hudson, non è certo uno dei soliti villaggi sonnolenti della costa est.

Qui ci sono parchi da esplorare, laghi dove fare sport come noleggiare kayak per solcare il Croton River, avvistando di quanto in quanto qualche falco pescatore o gli immensi aironi. Per chi decide invece di entrare dritto nella storia del luogo, pare sia immancabile una passeggiata nel cimitero di Bethel, dove le lapidi risalgono al 1700. Lorranie Hansberry, autrice di A Raisin in the Sun e prima donna afroamericana a far produrre un’opera teatrale a Broadway, è sepolta proprio qui dal 1965. Nei dintorni, a Kykuit c’è anche la casa della famiglia del magnate John D. Rockefeller, ora patrimonio storico visitabile all’interno.

 ph ©Tod Seelie

Feste autunno USA tra realtà e set cinematografici

Sempre da queste parti c’è la casa di Washington Irving, colui che scrisse La leggenda di Sleepy Hollow nel 1820. Ecco che la realtà inizia a mescolarsi con la fantasia dando inizio a quello che, come dicevo, viene riportato sui set cinematografici. Gli ingredienti sono pochi: una valle desolata, un cavaliere senza testa e una leggenda che lega i personaggi alla notte di Ognissanti. Infatti se c’è una storia che ritorna in superficie, ogni anno ad Halloween, è quella legata alla leggenda di Sleepy Hollow, letteralmente “la valle addormentata”. Nel libro così come nel film di Tim Barton, si racconta la storia di Ichabod Crane che deve affrontare il cavaliere dell’Assia.

Questo non è altro che il famoso cavaliere senza testa. Il temibile fantasma cavalca tra le pieghe delle tenebre, alla ricerca di una testa che possa sostituire quella che ha perso sul campo di battaglia. Questo racconto trasporta il terrore nel villaggio di Sleepy Hollow, ed è considerato, da sempre, una delle prime storie di fantasmi degli Stati Uniti, oltre che ad una delle più spaventose. Quello che pochi sanno però è che la storia su cui si basa non è frutto di un’invenzione. Irving si ispirò ad un fatto realmente accaduto, proprio nella Hudson Valley, nella contea di Westchester. Spoiler: il villaggio di Sleepy Hollow esiste davvero!

Feste autunno USA tra realtà e set cinematografici

E’ da questa storia che parte la “fiammata” di Jack O’Lantern, l’incredibile festa The great Jack O’Lantern blaze, che vede protagoniste oltre 7.000 zucche illuminate, progettate e scolpite da artigiani di Croton. L’incanto delle notti di ottobre durante il festival viene intensificato dai tour nel cimitero di Sleepy Hollow, la passeggiata nella cripta, la visita alla cantina infestata e all’obitorio, giù verso i tunnel del destino. Cosa chiedere di più, io il prossimo anno prenoto!

Gastro festival in New England e formaggi Amish da competizione

Terra del foliage autunnale, degli scorci alla Hopper, dei fari costruiti sulle scogliere a picco sull’oceano che ricordano le avventure descritte da Melville in Moby Dick, il New England è uno dei luoghi più incantevoli che io abbia mai visitato. Lì tutto è pura magia e una cosa da quelle parti sanno fare davvero bene, oltre alle torte di mirtilli e ai panini con l’astice. In New England sanno festeggiare con stile tutte le stagioni dell’anno. Sono i Fall Festival gastronomici quelli che più hanno attirato il mio interesse, perchè partecipandovi, sembra di immergersi in un’avventura così appetitosa che non si ha più voglia di uscirne. Immaginate questo: una tiepida giornata di ottobre quando il sole già alto scalda il cappotto di lana che avete addosso regalandovi un tepore diffuso.

Siete seduti a pochi passi dal mare, in un piccolo shack che ha qualche tavolino in esterno, la brezza salata tra i capelli e un piatto colmo di ostriche fresche davanti a voi. Sì perchè il New England è la terra dei frutti di mare e il fascino costiero, unito all’abbondanza di crostacei, lo rendono il luogo perfetto per trangugiare alcuni dei molluschi più sapidi e succulenti. Ai festival autunnali è possibile infatti banchettare abbondantemente con questi tesori oceanici senza lasciarci uno stipendio. Magari ammirando contemporaneamente le splendide viste sul lungomare. Il Big E a Springfield, Massachusetts, è un festival gastronomico che riunisce il meglio delle delizie culinarie del New England in un unico luogo.

Feste autunno USA tra realtà e set cinematografici

Al Festival autunnale di Montauk si tiene il “Famous Clam Chowder Contest” .

E’ risaputo che agli americani piace abbreviare infatti, il nome per esteso di questa fiera, è The Eastern States Exposition. Si tiene annualmente per 17 giorni a partire dal secondo venerdì dopo il Labor Day. E’ la quinta fiera più grande della nazione e il più importante evento agricolo sulla costa orientale. Agli americani piacciono anche le gare e qui se ne tengono diverse, come quella che vede protagonista la zuppa di vongole, o meglio la mitica ed unica Clam Chowder. Cremosa, saporita e davvero deliziosa: una ciotola fumante di zuppa di vongole è il massimo comfort food in una vivace giornata autunnale.

Poi segue la gara a chi fa gli involtini di astice, e chi cuoce meglio una lobster, senza tralasciare però i prodotti della terra: prelibatezze fresche di fattoria come le zucche e le mele. Nel Maine si tiene la fiera agricola di Fryeburg dove gli spettacoli sono all’ordine del giorno. Oltre 3000 animali da fiera, gare per eleggere il maialino più bello, la sfilata dei cavalli da tiro, le prove di destrezza dei cani da pastore. Per finire, quello che a Paolo piace di più: il lancio dell’incudine e la gara a chi sega prima un tronco d’albero. Insomma ce n’è per tutti, ovviamente ti deve piacere la vita all’aria aperta, la natura e le fattorie, perchè qui arrivano coltivatori ed allevatori da tutta la regione. E non solo, se avete intenzione di partecipare ad una festa simile indossate degli stivali di gomma: è facile sporcarsi!

Feste autunno USA tra realtà e set cinematografici

A proposito di gare culinarie, nel film del 2015 Love Finds you in Charm, tradotto in italiano con L’amore sa dove trovarti, Emma una ragazza amish non ha solo una sfrenata passione per Jane Austen, ma prepara a mano un formaggio di capra da competizione. Desiderosa di vedere il mondo fuori dalla sua piccola comunità, il padre la manda da una cugina, nel villaggio di Charm, in Ohio. E’ qui che tra incontri e scontri, ben presto il formaggio di capra prodotto da Emma diventa così famoso da attirare l’interesse di Andy, un foodblogger. E’ così che ad una festa d’autunno in tipico stile harvest, il cestino gastronomico di Emma viene comprato a 500 dollari, vincendo così l’asta.

Inutile dire che tra balle di fieno e spighe di granoturco nasce un amore, facendoci finalmente rilassare sulla poltrona quando vediamo il lieto fine. E dire che questa storia delle aste dei cestini viene anche ripresa dalla Palladino che nella sua Una mamma per amica, intavola una delle scene più comiche di tutte le 7 stagioni. Pare che si possa fare un’offerta al rialzo ad un cestino gastronomico di chissà chi, anche senza sapere cosa c’è dentro, come quello un pò ammuffito di Lorelai, comprato da Luke. Un giorno voglio andare in America e fare un cestino anche io, solo per vedere chi se lo compra!

Articolo di Lara Uguccioni

Fonti e citazioni:
nypost.com

hudsonvalley.org
blueridgemountainmaze.com
www.hallofseries.com

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Arianna
9 mesi fa

L’autunno è una stagione che ho rivalutato e vorrei proprio assaporarlo un anno nel New England, ho visto delle foto pazzesche e il tuo racconto mi fornisce molti più motivi per godere dell’atmosfera americana in questo periodo

Teresa
9 mesi fa

Negli ultimi anni queste atmosfere e simpatiche manie americane sono approdate in Italia, mi sembra! Spuntano pumpkin patch un po’ ovunque, e non c’è famiglia con bambini che rinunci a intagliare la sua bella zucca mostruosa. Tutti i profili IG si colorano di fall foliage, che a volte che è autunno ne ne accorgi da lì, e non guardando fuori! Però, non essendo stata in America, non posso sapere se l’atmosfera è davvero la stessa, o almeno simile.

La Kry
9 mesi fa

Ho un’amica che continua a propormi di fare un viaggio “foliage nel New England” e il tuo articolo non fa che darle ragione e farmi venire voglia di partire NOW!
In più potrei avere una leggera “scimmia” per i labirinti di fieno o di mais e la grande voglia di assaggiare la Clam Chowder dai tempi in cui giocavo a World of Warcraft e quello era uno dei piatti più utilizzati (mi ero pure comprato il libro di ricette per farla a casa ma… ehm… diciamo solo che i piatti di mare dovrebbero cucinarli le persone che abitano al mare…).
Oltre a questo già mi vedo a mettere un cesto di pasta fresca emiliana all’asta! Datemi un mattarello e sono pronta!

Claudia
9 mesi fa

Premetto che anche io sono una Gilmore Girl, penso che l’autunno nella maggior parte degli USA sia la stagione migliore. Innanzitutto i colori stupendi del foliage, secondo alcune tra le feste più sentite nel paese come il ringraziamento e halloween!

Silvia The Food Traveler

Sono stata a dei festival negli Stati Uniti ma solo in estate, e devo dire che mi manca molto quest’esperienza delle sagre autunnali. Sia perché questa stagione è in assoluto la mia preferita (evviva le maglie di lana e i calzettoni) sia perché le cose che si possono assaggiare in queste occasioni raramente si trovano altrove. Devo rimediare!

Gianfranco Lunghi
Gianfranco Lunghi
9 mesi fa
Rispondi a  lara_uguccioni

Lara, di reportage sulla Harvest Season Made in U.S.A. ne ho letti molti, ma il tuo è l’unico capace di evocare tutto il sapore della zucca, i colori del fall foliage, il profumo delle mele, la luce della luna del raccolto, il calore dell’Indian Summer: ADORABLE!

ANTONELLA
9 mesi fa

Anche se non sono una patita di serie tv mi sono molto appassionata leggendo il tuo articolo sulle sagre autunnali dell’America. Mi piace questo modo di valorizzare una stagione che in realtà non ha nulla di triste ma regala colori stupendi, atmosfere intime e ottimo cibo. Vorrei proprio assaggiare i formaggi degli Amish!

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