Si fa per parlare

Come organizzare una cena di Halloween. Menu e ricette

Penso che ormai si sia capito, Halloween è la mia festa preferita. Sì lo so, c’è chi la demonizza, chi dice sia un’invenzione americana, chi preferisce chiamarla Samhain, dalla parola gaelica samhuinn che significa summer’s end cioè fine dell’estate. Da sempre festeggio il capodanno celtico, Samhain perchè i cambiamenti della natura sono importanti e vanno celebrati oltre al fatto che, qui in Romagna, i Celti erano di casa. Ebbene sì, la Romagna è stata sotto il dominio dei Senoni, una popolazione celtica. Questo clan si stanziò in Romagna e in una parte delle Marche intorno al 400 a.c. Guidati da Brenno, si stabilirono nelle nostre terre per almeno 200 anni portandoci usi e tradizioni della loro madre terra. E’ meraviglioso per me poter dire che a casa mia, a Cattolica, veniva celebrato il Capodanno Celtico, la festa pagana per eccellenza, con tanto di cibo tradizionale, usi e costumi del nord Europa.

D’altro canto mi sento anche un pò americana e le decorazioni a tema Halloween mi sono sempre piaciute. Festeggiare il 31 ottobre deriva da celebrazioni tipiche del Vecchio Continente e risale alla notte dei tempi, ma Halloween, così come lo conosciamo oggi, è una tradizione piuttosto recente e tipicamente americana. Gli irlandesi la portarono con se tra il 1845 e il 1849, anni in cui furono costretti ad emigrare negli States a causa di una tremenda carestia che colpì tutta l’isola. Nel Nuovo Continente importarono le loro usanze, di conseguenza nacque la ormai famosa festa che porta il nome di HalloweenAll Hallows’ Eve: la vigilia di tutti i Santi.

A casa mia si festeggia Halloween ogni anno, quando ovviamente non siamo in viaggio. Invitiamo ospiti, facciamo una grande cena e celebriamo con allegria la notte in cui il confine tra il regno dei vivi e quello dei morti si assottiglia. E’ così che esorcizziamo la notte più paurosa dell’anno!

Ragnatele e scheletri in tavola!

Halloween per noi è un divertimento, quindi diamo il via ai festeggiamenti iniziando a decorare casa. Di decorazioni a tema ne ho parlato davvero tanto in un post dedicato a tutto ciò che si può fare per allestire a dovere grandi e piccoli spazi. L’importante è sempre l’impegno, non servono grandi cose, soprattutto se si hanno pochi metri abitativi. Io ho tantissimo spazio e in ogni viaggio porto a casa qualche addobbo o ornamento a tema, ma vi assicuro che quando si sta con la compagnia giusta, basta poco per stupire gli ospiti. Negli anni ho raffinato la tecnica per la mise en place, termine francese che indica l’apparecchiatura della tavola. Inizio da questo argomento, perchè abbellirla è uno dei miei “sport” preferiti a cui dedico letteralmente passione.

Quando gli ospiti sono tanti non si possono usare mille stoviglie, perchè poi sono da lavare! E’ però vero che io non amo mangiare nei piatti di carta, quindi prediligo quelli in ceramica o simili e posate di acciaio, oltre ai bicchieri in vetro. Organizzo quindi il menù anche in base alle portate e a quante volte devo cambiare le stoviglie. In ogni caso via libera ai tovaglioli colorati in carta, magari anche più di uno per stratificare le nuance tipiche della festa. Da Flying Tiger Copenhagen, una catena di negozi nata in Danimarca che ha aperto in quasi tutte le città italiane, si trovano oggetti e piccole cose a prezzi ottimi. E’ lì che ho acquistato dei tovagliolini neri con disegnato uno scheletrino bianco, veramente d’impatto.

Organizzare una cena di Halloween! Menu e ricette

Le ragnatele di feltro sulla tavola le ho comprate a Los Angeles al Tree Dollar, una sorta di “tutto a 1€” statunitense. Sono sicura che queste decorazioni si riescano ormai a trovare anche in Italia, ormai la moda Halloween spopola da qualche anno anche a casa nostra. In ogni caso basta una tovaglia nera, o tovagliette da colazione, stoviglie argentate, piatti bianchi su cui mettere tovagliolini neri e arancio. Se volete osare e siete “dark inside” neri e viola sono perfetti.

Per completare la tavola, acquistate dal fruttivendolo, o al supermercato, delle piccole zucche vere. Mettetele in un centrotavola, oppure sparse a casaccio, con le loro forme eccentriche sanno regalare quell’atmosfera cozy decisamente intima e autunnale. Se avete una grande tavola da allestire, prendete un barattolo di vetro trasparente piuttosto grande e mettete all’interno un filo di luci a batteria. Ovviamente la batteria la posizionerete sul fondo e sopra versate tante caramelle o cioccolatini, se ne avete anche altri piccoli oggetti l’importante che siano a tema Halloween. Sicuramente sarà un centrotavola da effetto wow. (La gatta sul tavolo nella foto precedente l’ho messa per lo scatto, di solito non mangia con noi! Mrs Pattinson è così carina che sa come attirare l’attenzione.

Arrivano gli ospiti!

Per organizzare una grande cena a tema Halloween, per prima cosa è necessario decidere chi invitare e successivamente mandare l’invito. Per chi ha praticità con la grafica può sbizzarrirsi tra i mille font e layout originali che si trovano sul web, per poi personalizzarli a piacere. Correva l’anno 2018 quando decisi di organizzare la prima cena a tema Halloween. mandai l’invito tramite whatsapp con una grafica semplice, simile ai menù che poi misi sui piatti per ogni ospite. Ho continuato questo schema per anni, ma raffinando la tecnica ogni volta ed ecco che gli inviti sono risultati sempre più originali e i menù ogni anno più elaborati. Quando ho inviato l’invito che vedete qui sotto, signore e ragazze si sono presentate tutte, e dico tutte, con il cappello da strega! Permettetemelo, è stata una grande soddisfazione: quando i tuoi ospiti si calano nella parte vuol dire che hai fatto un ottimo lavoro.

C’è un filo conduttore che lega tutt’ora ogni menù di ogni festa a casa mia e per quanto mi riguarda, è l’America. Ebbene ogni anno il menù è costituito da pietanze tipiche americane, dato che tutti dicono che Halloween è una festa statunitense, io ho preso la palla al balzo. In realtà non è così, ma spiegarlo ogni volta diventa complicato, quindi se qualcuno non si va a leggere i miei articoli, io li accontento. Infondo sono ospiti. Via libera quindi alle ricette d’oltre oceano che a me piacciono tanto. Ovviamente è una mia fissazione, dato che adoro portare a casa da ogni viaggio qualche ricettina dal mondo Usa. Alla prossima cena però ho già deciso di fare un menù a tema horror, tipo le uova sode travestite da ragnetti o delle mummie di pasta sfoglia come antipasto.

Organizzare una cena di Halloween Menu e ricette

Per il momento proseguo con l’american food che offre enormi varietà di scelta, anche se alcuni di voi non lo credono possibile. Posso stupirvi con effetti speciali regalandovi alcune scelte di pietanze in stile american, facili da realizzare e decisamente d’impatto sia scenico che gustativo. Sì io ho rischiato, qui siamo in Romagna e cucinare del cibo che non siano pasta fresca e pesce arrosto, è decisamente un azzardo. Ma a me piace rischiare e ho portato a tavola, davanti a mia suocera e a uno stuolo di ‘zdore, qualcosa che non avevano mai visto. Vi faccio immaginare la scena: arrivano gli ospiti, baci e abbracci, complimenti per gli allestimenti a tema e subito vedono il menù appoggiato sul piatto. E’ così le streghe appoggiano la scopa, inforcano gli occhiali e dopo qualche secondo di silenzio inizia la musica: “Cus clè sta roba?”

Organizzare una cena di Halloween Menu e ricette

La Stefy, ‘zdora ma con la mente aperta al mondo e mia complice, spiega con un’enfasi da attrice scafata quale è, che è un menù dalle pietanze americane. Elogia i padroni di casa che sono appena tornati dagli States dove hanno assaggiato i piatti della tradizione e che vogliono riproporceli. Poi arriva Paolo che con l’accento cattolichino, inizia a leggere il menù spiegando cosa gli ospiti andranno ad assaggiare. Il silenzio cala sulla sala, gli uomini si fanno piccoli piccoli mentre le streghe romagnole si gonfiano. Ecco che arriva la ramanzina, penso io. Il silenzio si fa cupo, gli sguardi vanno dal tavolo ai fornelli, arrivando a vedere dentro il forno chiuso e cosa bolle in pentola, con la loro vista a raggi X.

Sudo, ridacchio nervosamente, saltello qua e là proponendo selfie e cercando di stemperare l’atmosfera ormai densa quando, come per incanto, mia suocera si apre in un sorriso ottimista e dice: ” O che bello, non vedo l’ora di assaggiare tutto!”. E’ così che è andata la prima cena di Halloween, decisamente miracolosa. Da lì in poi ogni anno gli ospiti si sono moltiplicati, le pietanze perfezionate, le mise en place sempre più ricercate. Proprio vero che Halloween è una notte stregata, la magia è tra di noi.

Un menù da brividi : gli antipasti

E’ ora di fare il conto alla rovescia per la notte di Halloween, un’ottima occasione per fare festa invitando amici e parenti ad una cena “a tema”. Come dicevo, il tema decidetelo voi, ovviamente lasciando stare per un altro periodo panettoni e cappelletti in brodo. Non necessario, ma sempre bello che una qualche congruenza ci sia tra cosa si festeggia e il cibo che si mangia. Io inizio con un Bloody Mary, color rosso sangue, alcolico se aggiunta della vodka, insomma un cocktail perfetto per la notte di Halloween. Una storia decisamente oscura quella che vede nascere il Bloody Mary nel 1920, quando il barman francese Ferdinand Petiot si ispirò a Maria Tudor Regina d’Inghilterra, soprannominata dai protestanti “La sanguinaria”. Direi un aperitivo decisamente “sul pezzo”.

Ad una cena l’ho abbinato con della Pepperoni Pizza, che, non voglio traumatizzare nessuno, ma non è una pizza ai peperoni. Il pepperoni è una varietà di salame prodotta negli Stati Uniti e in Canada, rosso e leggermente piccante. Questa è una delle pizze più amate e richieste in Usa, semplice e dal sapore invitante, personalmente la adoro. L’antenato del salame pepperoni è infatti un semplicissimo insaccato al quale un tempo gli immigrati, molti dei quali provenienti dalla Calabria, erano soliti aggiungere del peperoncino. Pepper significa pepe, quindi ecco scoperto l’arcano: un semplice salame piccante il nostro Pepperoni. Una pizza adatta a tutti, se ci sono bambini basta fare qualche fetta con un salamino nostrano, di quelli non piccanti. Alla mia cena sono sempre tutti adulti, quindi la pizza abbinata ad un cocktail, finisce in un attimo.

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Se pensate sia troppo, o troppo poco, propongo qualcosa che di più newyorchese non si può: i bagel. La tradizionale ciambella salata è originaria della comunità ebraica di New York City. Si possono far risalire le origini ai bagel prodotti dagli ebrei ashkenaziti della Polonia, emigrati negli States all’inizio del 1900. C’è chi dice che niente è più newyorkese di un bagel. Ed Levine, critico gastronomico del New York Times, ha stilato il decalogo del bagel perfetto: “Un pane rotondo fatto di ingredienti semplici ed eleganti: farina ricca di glutine, sale, acqua, lievito e malto. L’impasto viene bollito, poi cotto in forno finché non diventa di un bel color caramello; non deve essere pallido. Un bagel deve pesare al massimo quattro once e, quando lo addenti, deve produrre un rumore secco anziché un fruscio. Un bagel andrebbe mangiato caldo e, preferibilmente, non più di quattro o cinque ore dopo esser stato sfornato. Tutto il resto non è un bagel“.

A New York l’ho mangiato diverse volte, viene servito addirittura a colazione e l’ho riproposto alla mia cena a tema. Personalmente li ho comprati già fatti da Lidl farcendoli poi a piacere. Li ho scaldati bene in modo da farli diventare friabili, tagliati e farciti con del salmone, burro salato ed erba cipollina. Altri con robiola condita con sale e pepe, pancetta arrotolata tagliata sottile e rucola. Gli abbinamenti sono infiniti, basta solo un pizzico di fantasia. Li propongo spesso in altre occasioni come aperitivo, gli ospiti gradiscono.

Le portate principali per la cena più paurosa dell’anno

Proseguiamo il nostro menù con delle polpette che ho assaggiato nello Utah, morbide e gustose, cotte in una salsa BBQ. Le ho abbinate con dei nachos esattamente come le ho mangiate la prima volta. Il sapore messicano si mescola alla perfezione con la carne statunitense e la salsa Barbecue si trasforma in una glassa densa. Ovviamente mi sono fatta dare la ricetta sul posto da una vera ‘zdora Navajo che mi è stata subito simpatica, ma solo dopo ho saputo che da loro vengono servite come aperitivo. Ovviamente non l’ho detto agli ospiti perchè le mie polpette erano un pò più grandi di un appetizer e ovviamente con carne italiana. Vanno cucinate come comuni polpette, ma il segreto è la salsa Worcestershire in aggiunta alla paprika dolce. Qui trovate la ricetta che si avvicina molto a quella che ho assaggiato io.

Con le polpette ho portato a tavola anche dei mini hamburger di pulled pork, maiale sfilacciato. E’ un piatto che in Italia ha riscosso un enorme successo contestualmente al lancio della moda dello street food, che ora impazza ovunque.

Questo è infatti uno dei più famosi panini “alla mericana” come si diceva una tempo qui in Romagna. Il pulled pork viene tradizionalmente cotto nel barbecue per diverse ore con una tecnica che permette di ottenere una nota piacevolmente affumicata. Il suo gusto inconfondibile, invece, viene conferito sia dal mix di spezie e aromi con cui viene cosparso prima della cottura, che dalla salsa barbecue che viene aggiunta dopo la sfilacciatura. Paolo ha trovato un macellaio al Piobbico che lo cucina e ovviamente ne abbiamo approfittato per farlo assaggiare agli ospiti. Capisco che non tutti hanno un macellaio american style, quindi vi propongo un’altra pietanza che di americano ha il profumo: il roast turkey.

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Il tacchino arrosto è tipico della festa del Ringraziamento celebrata il quarto giovedì del mese di novembre in tutta l’America. Non c’è Thanksgiving senza un tacchino arrosto, è così che dicono gli americani, e io ci credo. Personalmente non ho un forno adatto a contenere un tacchino intero, quindi mi sono permessa di ovviare al problema cucinando un rollè dei sapori tipici dell’America. Il rollè di tacchino è un piatto facile che ogni persona amante della cucina conosce, io l’ho solo un pò americanizzato. Gli ingredienti sono pochi e basta della manualità nell’arrotolare la carne che avrete ordinato dal macellaio per tempo. Servono infatti delle fette di tacchino che metteremo su un foglio di carta da forno disponendole leggermente accavallate.

Ho messo sopra la carne della provola a fette, degli spinaci e della pancetta al posto delle castagne cotte e spellate, come si usa negli States. Ho usato un formaggio italiano perchè in America non ce ne sono degni di nota, quindi il mio rollè è il risultato di un incontro culinario Italia-Usa. Una volta arrotolato l’ho coperto di pancetta, un rametto di rosmarino e chiuso bene con del filo da cucina, per poi rosolarlo in padella con olio, sale e aglio. Una volta dorato l’ho infornato a 180° per circa 50 minuti, ma dipende dal forno, meglio controllarlo spesso aggiungendo ogni tanto del brodo per non farlo seccare troppo. Ho fatto due salse d’accompagnamento, una ai mirtilli rossi comprata in New England, dolciastra e molto gustosa. L’altra era una normalissima gravy aromatizzata alla zucca.

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Abbiamo aggiunto a questo ben di dio anche delle pannocchie di mais, “per sciacquare la bocca” come si dice dalle nostre parti. Ho cucinato le famose corn on the cobs al vapore e spennellate poi con del burro fuso. Ovviamente non potevano mancare le baked potato farcite con una semplice salsa al formaggio, del bacon a pezzettini e dell’erba cipollina. Per farle basta prendere quelle che chiamano patate americane che non sono altro che patate dolci o batate. E’ un tubero arancione e proprio come la zucca, si sposa bene con la carne. Basta spaccarle in due e cuocerle al forno dentro la carta stagnola a 200° per 30 minuti o comunque fino a quando saranno cotte.

Nel frattempo è necessario fare il ripieno rosolando nella padella delle fette sottilissime di bacon che appena pronte, metteremo sopra uno scottex a scolare. Per 4 patate useremo 4 fette di bacon. In un pentolino mettiamo 2 cucchiai di farina e 20 grammi di burro, uniamo a filo 250 ml di latte e facciamo addensare mescolando. Una volta che la nostra crema è densa uniamo il cheddar a fette, io ne metto circa 3 e faccio sciogliere il tutto per poi spegnere il fuoco. A quel punto le patate saranno cotte, quindi le togliamo dal forno, apriamo la stagnola e ci coliamo sopra la salsa. Aggiungiamo la fetta di bacon sbriciolata e dell’erba cipollina se vi piace.

Dessert a tema

A fine pasto potevo non servire della Apple Pie? Questa è una torta che, nei mesi autunnali, a casa nostra non manca mai. Paolo l’ha cucinata anche domenica pomeriggio e ops, è finita in neanche 48 ore. Non ci posso fare niente, io la amo profondamente (ho fatto anche la rima). La torta di mele è un vero classico dei dessert in America ed è difficile immaginare eventi senza di essa. Poiché la stella dello spettacolo è la mela, è importante scegliere quella giusta. Le varietà di mele che usano negli States sono adatte alla cottura al forno come le Boskop, Jonagold , Elstar e Gala. Da noi invece è facile trovare le Golden Delicious o le Granny Smith che ben si prestano alla creazione del dolce.

L’importante è che le mele non siano farinose e non si sfaldino durante la cottura. Se debbano essere sbucciate o meno è una questione di gusti, ma il ripieno con le mele sbucciate risulta più omogeneo e vellutato, quindi io lo preferisco. Il ripieno è semplicissimo, si sbucciano le mele, si fanno cuocere con un pò di zucchero a velo e succo di limone. Quando sono ben legate tra loro va aggiunta la cannella in polvere e un pizzico di noce moscata. La difficoltà arriva quando si deve fare la pasta, perchè questa non è una sfoglia e neanche una brisè o una frolla. E’ un impasto diverso, che non si sbriciola e bisogna trovare la ricetta giusta per farla. Oppure, come fa Paolo, racchiude il delizioso e profumato ripieno nella pasta frolla.

Per la pasta “alla mericana” vi consiglio di guardare il blog di Martha Steward, mentre per altri dolci vi rimando al mio articolo dedicato, così da prendere spunti e idee. Non per vantarmi, ma sono a dir poco squisitezze “da brividi”.

Articolo di Lara Uguccioni

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Marina
5 mesi fa

Spero che il prossimo anno inviterai anche me, visto che sono una fan della cucina americana! Posso portare un ottimo tacchino ripieno (alla mia maniera però) o una pumpkin pie.

Roberta
Roberta
5 mesi fa

Whoa! This blog looks just like my old one! It’s on a completely different topic but it has pretty much the same page
layout and design. Wonderful choice of colors! The articles you write are beautiful, very good
Bye Bye from Norway

Paola
5 mesi fa

Ma quante belle idee per organizzare una super cena di Halloween! Mi sa che ne seguirò qualcuna per l’anno prossimo!

Libera
Libera
5 mesi fa

Hai organizzato davvero una magnifica cena a tema Halloween! Io avendo una nipotina irlandese, un anno ho festeggiato Halloween a Dublino con lei ed è stato magnifico. I dolci sono sicuramente quelli che prediligo su una tavolata di questo genere

Annalisa Spinosa
5 mesi fa

Mi prenoto per il prossimo anno! Noi partecipiamo spesso alle feste americane poichè a Gaeta c’è una base NATO e molti sono le famiglie che organizzano pranzi, cene e aperitivi a tema. Adoro i bagel, ma la Pepperoni pizza proprio non i scende!!

anna
6 mesi fa

Splendide idee! Ho ignorato questa festa per anni, ma ora sono costretta a studiare perché mio figlio era su di giri da inizio ottobre. “mamma oggi è halloween?” ogni mattina. Ho fatto dei biscotti mostruosi e una torta zucca e cioccolata, ma sto già studiando per fare anche il salato l’anno prossimo, Grazie per gli spunti!

Sara Bontempi
Sara Bontempi
6 mesi fa

Menù ottimo anche per altri eventi e feste di compleanno, micas oslo per Halloween! Che ne dici, ne organizziamo un’ltra di cena come questa?

Silvia The Food Traveler

Direi che tra il blog e Instagram si è intuito che hai una passione sfrenata per Halloween. Io non ho mai avuto l’abitudine di festeggiarlo, semplicemente perché vivo in una piccola città e qui questa festa ha preso piede solo da pochi anni. Una domanda: ma il prossimo anno mi inviti??? Deve essere stata un cena fantastica 🙂

Claudia
6 mesi fa

Che amici fortunati che hai! Un menù squisito da leccarsi i baffi! La prossima volta mandami un invito che arrivo! Ahahah

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