
Halloween ad Edimburgo. Samhuinn Festival, cimiteri infestati e leggende
Cari lettori, voglio avvisarvi che questo è un articolo spaventoso, dedicato ai viaggiatori curiosi a cui piace l’avventura e le emozioni forti. Sta infatti per arrivare la più terribile e paurosa notte dell’anno, quando si dice che il velo sottile che separa il regno dei vivi da quello dei morti, diventi così fragile da liberare le anime dei defunti. Per una sola notte è concesso loro di vagare sulla terra, di andare a trovare i parenti cari o di portare scompiglio tra i viventi. Ovviamente sto parlando della mitica notte di Halloween! Paolo ed io amiamo il soprannaturale e in quale altra città potevamo passare la notte di Halloween, se non nella spaventosa Edimburgo? Troverete tra queste righe il racconto della nostra terrificante avventura, tra castelli, fantasmi, feste celtiche e cimiteri infestati.
L’origine di Halloween
Eccoci qui, sbarcati nella capitale del paranormale, pochi giorni prima della notte più agghiacciante dell’anno, pronti ad una nuova avventura. Non potevamo lasciarci scappare un Halloween ad Edimburgo, tra vecchie leggende, luoghi spaventosi, spettri ed antiche tradizioni. Per non dimenticare che questa è la mitica terra dei Celti, che con i loro riti hanno reso la cultura scozzese intrisa di mistero e superstizione. Siamo nel posto giusto al momento giusto, è qui infatti che è nata la popolare festa di Halloween che ha origine da Samhain, il capodanno celtico. La parola deriva dal gaelico samhuinn che significa summer’s end cioè fine dell’estate.
La tradizione di questa ricorrenza viene “esportata” in America dagli irlandesi emigrati a metà del 1800, assumendo il nuovo nome di Halloween, in irlandese Hallow E’en. Questa è la forma contratta di All Hallows’ Eve dove hallow è la parola arcaica inglese che significa spirito sacro da tradurre anche con santo. Va da se che il significato completo è “Vigilia di tutti gli spiriti sacri” da qui Vigilia di Ognissanti. Se vuoi approfondire l’argomento qui trovi l’articolo completo, compreso di dolcetti e scherzetti!


Halloween Edimburgo Samhuinn Festival
I Celti credevano che in questa magica notte, tutte le leggi fisiche che regolano lo spazio e il tempo venissero sospese, rendendo possibile la fusione del mondo reale con l’aldilà. La leggenda narra che nella notte del 31 ottobre, gli spiriti erranti dei morti tornassero per impossessarsi dei vivi. I contadini, per rendere inospitali le loro case ed allontanare i fantasmi, spegnevano i fuochi nei camini. Li riaccendevano solo dopo aver portato in casa una fiamma pura e sacra, presa dal falò druidico, appositamente acceso per la comunità quella notte. Inoltre, il popolo dei Celti usava mascherarsi da mostri terrificanti andando poi di casa in casa per far scappare gli spiriti che incontravano durante le visite, liberando così le case dal maligno.
Questa tipica tradizione di visitare le dimore altrui la ritroviamo negli Stati Uniti, osservata da quando la festa fu portata dagli emigrati irlandesi nel 1840. Trick-or-treat, dolcetto o scherzetto non ha invece origine dai Celti, ma da una pratica europea del nono secolo a.c. chiamata souling tradotta con elemosinare l’anima. Succedeva che, il primo novembre, Ognissanti, i cristiani vagavano di villaggio in villaggio elemosinando un pò di “pane d’anima”: un dolce di forma quadrata con uva passa. Più dolci ricevevano più preghiere promettevano per i parenti defunti dei donatori. A quell’epoca infatti, si credeva che i morti rimanessero nel limbo per un certo periodo dopo la dipartita e che le preghiere, seppur fatte da estranei, potessero rendere più veloce il passaggio in paradiso.

Halloween Edimburgo Samhuinn Festival
Tutt’ora in Scozia, fuori dalle case, si mettono viveri e sedie per far riposare le anime che vagano nella notte di Samhain. Sul davanzale inoltre, si lascia accesa una fiamma, che serve ad illuminare il cammino dei propri cari. E’ un’abitudine che ho anch’io, appresa proprio in Scozia, quella di lasciare la zucca illuminata fuori casa per tutta la notte con qualche buon biscotto. Voglio pensare che, così facendo, i miei cari defunti possano trovare la via di casa qualora volessero tornare a farmi un saluto. Forse per noi italiani può sembrare macabro, ma da viaggiatrice ho una mente aperta e sono convinta, come gli scozzesi, che la morte faccia parte della vita. Inoltre il rispetto per i miei cari è sempre stato importante in vita ed ora che sono defunti, è per me diventato sacro onorarli.
The closes, i vicoli della vecchia Edimburgo
Ma torniamo al nostro viaggio …
E’ il 31 ottobre, Paolo ed io passeggiamo incerti nella sera di Edimburgo, decisamente poco persuasi se addentrarci nelle sue profondità. La strada è quasi deserta, è l’ora di cena per gli scozzesi, ma per noi italiani sono solo le 6 di pomeriggio. E’ ancora presto e decidiamo quindi che è il momento di scoprire il velo di nebbia che copre questo incredibile luogo. Solo le tremule luci delle lampade ad olio rischiarano i closes, che si trovano ai lati della strada principale del centro storico nella città vecchia. Si celano agli occhi poco attenti dei visitatori, ma se sai cercare, una volta entrati, come gioielli segreti questi stretti vicoli risplendono di una luce intensa e soprannaturale. Per percorrerli è necessario tanto coraggio, l’autunno ad Edimburgo è umido e tetro e si rischia di scivolare sul pavimento di ciottoli antichi o peggio, si potrebbero fare strani incontri.
Le “chiuse” sono infatti luoghi di apparizioni, di spettri, di storie misteriose come quella del Mary King’s Close. Siamo nella parte della città più antica e da sempre rimasta intatta, una zona è addirittura sepolta da secoli sotto il Royal Exchange. I lavori di costruzione della Borsa hanno assorbito molte piccole strade, comunemente note ad Edimburgo come “chiuse”, che corrono sotterranee da nord a sud attraverso l’ampiezza di questo sito. Infatti l’edificio del Royal Exchange si trova in parte sopra altri edifici e sui closes che furono successivamente sbarrati. Questa parte di città è rimasta sepolta per tanto tempo, fino alla riapertura del primo close che è proprio quello intitolato a Mary King, figlia di mercanti che qui risiedeva.
Il Mary King’s Close e i suoi fantasmi

Sin dal 1700 questo luogo ha fama di essere infestato. Si racconta che durante un’epidemia di peste iniziata nel 1645, il Mary King’s Close e limitrofi fossero usati come luogo di quarantena per contenere la diffusione della malattia. Non solo: pare che le tante persone che morirono nelle loro abitazioni furono lì lasciate dalle autorità che decisero di chiudere a chiave i cancelli dei closes per evitare che uscissero, contagiando altri abitanti. Terribile pensare che molti cittadini vennero lasciati morire e peggio, altri che avevano già contratto la malattia, furono murati vivi nelle loro dimore.

Ecco perchè si crede che i fantasmi di coloro che sono morti infestino ancora il posto. E’ possibile fare un salto indietro nella storia, attraverso i racconti di guide esperte che portano nei sotterranei della città adiacenti al close. Si ha la possibilità di scoprire come vivevano e lavoravano, in questo affascinante luogo sotterraneo, gli abitanti della capitale scozzese del XVII secolo. Inoltre, durante i tanti Ghost Tour, viene raccontata la storia dei più importanti avvistamenti di fantasmi, mostrati i luoghi e i percorsi delle anime che popolano lo stretto vicolo. In fondo all’articolo vi inserisco il link per visionare il tour, io l’ho fatto e mi sono divertita tantissimo!
Una curiosità: negli anni ’90 un sensitivo originario del Giappone, percepì la presenza del fantasma di una bambina, Annie. La piccola pare morì tra questi vicoli, sola mentre cercava la sua bambola. Da quel momento i turisti da tutto il mondo portano bambole allo spirito di Annie per alleviarne il dolore. E’ molto toccante questa cosa e solo per questo racconto e per il dovere di non dimenticare, vale la pena visitare questi incredibili luoghi.

Passaggi verso altre epoche
Il nome “close” deriva dal fatto che questi non sono altro che “vicoli ciechi”, spesso sono privati e portano a cortili interni (court) di case signorili oppure sono scorciatoie a luoghi della città accessibili soltanto da altre vie ben più lunghe. Possono avere nomi di una professione, o cognomi di nobili e altolocati che nella Old Town costruivano le loro residenze. Un particolare vicolo stretto e basso dall’apertura dipinta di blu, è il World’s End close che ha una storia a dir poco particolare. Nel 1500 Edimburgo era una città circondata da mura e la porta d’ingresso si trovava proprio davanti a questo close. A ricordarla ci sono sul selciato due ciotoli in ottone che ne indicano la posizione esatta. Per quanto riguarda le genti di Edimburgo, a quel tempo il mondo fuori dalle mura non lo riguardava e da qui il nome del vicolo: Fine del Mondo.

Sempre su High Street affaccia l’ Old Fishmarket close costruito nel 1542 e sede del mercato del pesce. Qui vi era la casa del boia più famoso della città, chiamato “Doomster“ il torturatore. Molto più famoso è il Brodie’s close, che prende il nome da Deacon Brodie, l’uomo che ha ispirato Robert Louis Stevenson per il personaggio di Jekyll and Hyde. Nato nel 1741, Brodie era un diacono, cioè presidente della Gilda dei Wright, un gruppo di abili carpentieri, operante nella metà del 1700. Di giorno era un rispettabile cittadino e membro del consiglio comunale, ma di notte, in parte per il piacere del brivido, in parte per pagare i suoi debiti di gioco, professava la “nobile” arte dello scassinatore.
Si serviva del suo lavoro diurno come mezzo per conoscere i meccanismi di sicurezza dei suoi clienti e per copiare le loro chiavi. Dopo anni di onorata carriera fu però preso e giustiziato, la “mitologia” popolare racconta che il Diacono Brodie costruì la prima forca ad Edimburgo e ne fu anche la prima vittima.
La città si prepara alla festa …
Nei giorni precedenti ad Halloween, la città di Edimburgo si prepara alla festa. Le vie oscure e medioevali della Old Town, la città vecchia, sembrano essere ancora più buie, come volessero travestirsi per la notte più magica dell’anno. La perenne nebbiolina che le avvolge si fa densa, e le antiche vie sotterranee si trasformano in teatri perfetti per apparizioni spaventose. Usciamo dai closes per tuffarci nella vita della città. Ogni singolo negozio, pub, bottega ha allestito le sue vetrine a tema. Le piazze e le vecchie strade si trasformano in scenari perfetti per spettacoli di narrazioni e musiche dal vivo. E’ possibile trovare temporary shop con all’interno ogni maschera possibile, travestimenti e gadget di ogni tipo, da perderci la testa. Non avevo mai visto tanto fervore per questa festa, non solo sentita, ma vissuta come qualcosa di veramente importante.
… tra tradizioni vecchie e nuove
Come molte feste antiche, Hallowe’en ha le sue radici nella cultura precristiana della Scozia, quando le comunità si riunivano per celebrare un festival noto come Samhain, la notte che segna la fine dell’estate e l’arrivo dell’inverno, il morire della luce con il conseguente arrivo del buio. Questa tradizione è viva ancora oggi più che mai e i riti di passaggio nella notte del 31 ottobre sono tanti. In pochi conoscono il dolce di Halloween scozzese, al suo interno vengono nascosti 3 oggetti: un anello, una moneta e un bottone. Chi trova l’anello sarà il primo a sposarsi, quello che avrà la moneta diventerà ricco, ma trovare il bottone significa non sposarsi mai!

Inoltre ancora oggi, il simbolo del fuoco è strettamente legato a questa ricorrenza. Anticamente a Samhain venivano costruiti due falò uguali e le persone, a volte con il loro bestiame, ci camminavano in mezzo come in un rituale di purificazione. In alcune parti della Scozia, le torce di abete o di torba venivano portate in processione tra le case e i campi per proteggerli. Nella notte di Samhain si spegneva il fuoco nel focolare, poi ogni casa solennemente lo riaccendeva con la fiamma di un falò comune, come rituale per legare insieme tutte le famiglie del villaggio.
In questa magica notte i cimiteri della città di Edimburgo rimangono aperti tutta la notte. Come dicevo, il legame con la morte qui in Scozia è considerato in maniera particolare e differente da come lo percepiamo noi italiani. I cimiteri sono per gli scozzesi, come parchi pubblici e anche ad Halloween rimangono aperti 24 ore. Come di giorno, qui è possibile trovare persone che leggono sedute sulle panchine del magnifico Greyfriars o che fanno un pic nic a pochi passi da una lapide. La notte del 31 inoltre, è normale passeggiare tra i mausolei raccontandosi storie del terrore.
Halloween Edimburgo Samhuinn Festival


Samhain o Halloween per chi preferisce, annovera molteplici usanze ed abitudini a cominciare dalle mele, protagoniste del gioco chiamato Dooking. Le mele vengono disposte in un grande catino pieno d’acqua e i partecipanti devono prenderle senza usare le mani. Poi c’è la mitica Jack’o Lantern, la lanterna fatta con una rapa, usanza antica sostituita in America dalla zucca, ortaggio più facile da trovare sul loro territorio. Non dimentichiamoci di “dolcetto o scherzetto” che in Scozia si dice: “Please to help the guisers“. I bambini vanno di casa in casa travestiti da mostri e fantasmi, recitando poesie o cantando canzoni. Come premio viene dato loro cibo, noccioline frutta secca e tante caramelle!
Halloween Edimburgo Samhuinn Festival
Samhuinn Fire Festival- Edimburgo celebra la notte di Halloween

Sta calando la sera ad Edimburgo, il cielo minaccia pioggia e il freddo del nord si fa sentire. Paolo ed io siamo pronti per celebrare con i cittadini, il passaggio delle stagioni. E’ elettrizzante sapere di essere nel luogo dove tutto è nato, dove le forze della natura sprigionano la loro potente energia lasciando nell’aria un odore di festa. Questa magnifica tradizione celtica accompagna il passaggio tra la bella stagione e l’inizio dell’inverno e come allora, si festeggia la sera del 31 ottobre. Questa grande parata è chiamata Samhuinn Fire Festival, contrapposta alla festa di Beltane quando l’inverno lascia il posto all’estate.
Sono le 9 di sera, la gente si riversa al limitare della Royal Mile, la strada principale della città vecchia, aspettando il corteo. L’atmosfera è magica e suggestiva, quasi elettrica. La pioggerellina è fitta, bagna il lastricato che diventa uno specchio, lucido e brillante tanto da riempire gli occhi di milioni di bagliori colorati. In lontananza si sentono dei tamburi, il suono arriva dal Castello, sulla collina in cima alla vecchia via. Il cuore comincia a battere, non sappiamo cosa ci aspetta, ma siamo ansiosi di scoprirlo. Il tam tam si fa più alto, intenso come un battito primitivo. Al suono basso delle percussioni si aggiungono altre vibrazioni, come corti fischietti acuti che tengono il ritmo di una danza.
Halloween Edimburgo Samhuinn Festival

Il corteo si sposta lento, scende verso la Royal Mile, ma ce n’è un altro dalla parte opposta che sale verso di noi, posizionati al centro della parata. Il gruppo che scende indossa degli abiti neri a rappresentare il buio, l’altro porta vestiti colorati a simboleggiare la luce. Giochi di fuoco al chiaro di luna, sotto una leggera pioggia fredda, tra suoni di tamburi, danze antiche e suggestive performance, il Samhuinn Fire Festival porta lo spettatore in un’altra dimensione. I due gruppi si ritrovano alla Cattedrale, dove il Regno della Luce passa il testimone a quello delle Tenebre, della notte. Il Re dell’inverno è gigantesco, meraviglioso ed impavido, alto più di 2 metri è metà uomo e metà fauno. Sulla sua testa si intrecciano corna pesanti tanto antiche quanto la Terra. Prende lo scettro di fuoco dalle mani dell’estate, Beltane, la regina vestita di oro.
Il rito celtico è nel vivo e si illumina grazie all’enorme falò sulla collina di Calton Hill, intorno al quale gli abitanti di Edimburgo si danno appuntamento per festeggiare la notte più lunga dell’anno. Si sale a piedi, solo le torce accese illuminano la strada. Si balla, si applaude, immersi in un viaggio mistico senza tempo. Sembra di partecipare ad un antico rito druidico, quelli in cui si danza davanti al fuoco, dentro un cerchio di pietre. Il ritmo dei tamburi e una litania sommessa scandiscono il momento che ancora è fermo e vivo nella mia mente.
Adoro tutto questo, mi fa sentire viva e parte di un Tutto. Da quassù le luci della città sembrano un cielo di stelle, Paolo ed io ci guardiamo e come leggendoci nella mente, i nostri occhi felici sembrano dire all’unisono le stesse parole: “Non c’è nessun altro posto in cui vorrei essere in questo preciso momento, se non qui con te”.
Articolo di Lara Uguccioni

Halloween Edimburgo Samhuinn Festival
Tour ad Edimburgo da fare tutto l’anno:


4 Comments
Oscarino
Ma quanto è bello il periodo di Halloween, ci sono mille storie da raccontare e posti da vedere. Poi in Scozia… ci vanno a nozze!
Ursula
Certo che edimburgo ha mille sorprese, non basta andarci una volta per scoprirla tutta. Adoro la storia che hai raccontato, e all’ultimo mi sono emozionata, grazie!
Margherita
Carinissimo questo articolo, soprattutto perché mi affascinano le storie legate alla ricorrenza di Halloween e perché sono stata ad Edimburgo qualche anno fa, una città sorprendente piena di storia e di leggende! Ovviamente, ho cenato nel mitico pub di Deacon Brodie, scoprendo la sua storia..super folkloristico!
Annalisa Spinosa
Io amo halloween e sono sempre alla ricerca di cose da fare durante questo misterioso periodo dell’anno. Credo proprio che organizzerò una visita ad Edimburgo per la prossima notte degli spiriti!