
Cucina americana: abitudini e curiosità Made in USA
Parliamoci francamente: uno degli aspetti più rilevanti e sorprendenti di qualsiasi viaggio è il cibo. Viaggiare è vivere nuove esperienze, spesso culinarie ed olfattive che ci fanno scoprire sapori ed odori sconosciuti. Infatti poche sono le cose che ci parlano realmente della cultura di un luogo, il cibo è una di queste. Mi basta chiudere gli occhi per sentire ancora il sapore dolce della carne di coccodrillo in Indonesia o l’armonia degli ingredienti amalgamati alla perfezione alle spezie, degli scones inglesi.
Oggi però vi voglio parlare di una delle cucine più sottovalutate del mondo, oggetto di tanti pregiudizi che ci impediscono di riconoscere le vere specialità. Sto parlando della cucina statunitense e per comprenderla, è importante innanzitutto capire la vastità del territorio di cui parliamo e la moltitudine di etnie che lo compongono. Per questo motivo, gli Stati Uniti non hanno una tradizione chiara come è ad esempio, la nostra italiana. E’ un insieme di tante usanze di altrettanti paesi, che si intrecciano, si amalgamano, portando ognuna la propria particolarità, creando così nuove abitudini e sapori.
Abitudini della famiglia americana

Luogo comune tra chi non ha mai viaggiato negli States è pensare agli americani come ad un popolo in sovrappeso, che si nutre solo di cibo spazzatura e con cattive abitudini alimentari. Sì è vero, gli Stati Uniti sono la patria dei fast food e qui è possibile trovare porzioni giant, cioè enormi sia di cibo che di bevande gassate e dolcissime. E’ altrettanto vero che in tutte le città ci sono ristoranti salutisti, rarissimi in Italia ed è possibile mangiare sano anche nei Deli, le gastronomie. Inoltre nei supermercati, ci sono intere scansie dedicate ai prodotti senza zucchero, bio e vegani con una scelta maggiore che a casa nostra.
La classica famiglia americana fa colazione a casa in modo sostanzioso, pranza solitamente al lavoro e a scuola per poi sedersi al tavolo all’ora di cena. La middle class americana, che ha comunemente un tenore di vita confortevole, nei fine settimana cena fuori. Circa il 47% dei pranzi e delle cene degli americani nel 2019 sono stati consumati fuori casa. Chi appartiene alla classe medio alta, è sicuramente un frequentatore dei Fine Dining. Sono ristoranti classici dove vieni fatto accomodare ad un tavolo apparecchiato con tovagliati di qualità e servito da camerieri professionali. Locali di classe, dove il conto si aggira sui 50 $ a testa più la mancia e si rimane a sedere per diverse ore, passando così l’intera serata.

Cucina americana abitudini e curiosità Made in USA
Poi ci sono i Casual Restaurants, a metà tra i Fine Dining e i Fast Food, dove si viene serviti al tavolo, si possono bere alcolici ed è possibile rilassarsi chiacchierando con la famiglia o gli amici. Sono i ristoranti più comuni negli Stati Uniti, frequentati dalla classe media e medio bassa, ma anche dai turisti o da chi decide di consumare un pasto informale. Si spende circa 30/35 $ a testa più mancia ed esistono diverse catene appartenenti alla categoria casual. Quando siamo in America, Paolo ed io spesso la sera, ci fermiamo in ristoranti di questo tipo, quando vogliamo mangiare del buon BBQ locale oppure assaggiare qualche piatto tradizionale. Sconsiglio le catene, troppo dozzinali, anche se abbiamo voluto provare Bubba Gump Shrimp Company, ristorante ispirato al film Forrest Gump.
Poi ci sono i famigerati Fast Food, dove la priorità è servire il cliente nel minore tempo possibile per 8/10$ a testa, senza bisogno di lasciare la mancia. Per quel che riguarda la mia esperienza, ho notato che le solite catene come Mc Donald’s, Burger King, Taco Bell e simili, solitamente non si trovano nei centri urbani, ma al limitare delle strade di maggior percorrenza e nei centri commerciali. Penso che nei paesi, anche nei più piccoli, è normale trovare locali dove si mangia meglio, quindi la concorrenza li porta a posizionarsi in altri luoghi.
Mi è capitato di fermarmi in alcune catene, quando sono in viaggio e ho poco tempo lo faccio anch’io. Non ne sono mai contenta in verità, ma sulla strada capita che sia l’unica opzione disponibile. A parte la volta che ho cenato in un Pollo Loco nei sobborghi di Los Angeles, dove veramente c’era da aver paura ad entrare, solitamente sono luoghi semplici e puliti, per nulla sgradevoli.
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Ho termini di paragone solo con il Mc Donald’s, uno dei pochi che c’è anche in Italia, e devo dire che negli States i panini sono più buoni. Forse è merito della carne che è di maggior qualità, le porzioni sono più abbondanti e non sembra di mangiare pane di gomma. Tutto sommato accettabile, considerando inoltre che se vuoti il bicchiere, puoi andare ai distributori a riempirlo di nuovo gratuitamente. Per chi si sa regolare con le bibite gassate è ok, ma da questo capisco il sovrappeso di alcuni americani che così facendo, bevono litri e litri di zuccheri.
Mangiare sano è quindi una questione di scelta, come in tutto l’occidente, ma in America è chiaro che c’è una vera e propria dualità che riguarda il consumo alimentare. Da una parte è la patria dei fast food con il tasso di obesità più elevato al mondo. Dall’altra, c’è un tasso di incremento di vegetariani con un aumento di popolazione che presta attenzione a ciò che transita sulla propria tavola.
Nell’ultimo decennio in America, la cura dell’alimentazione infatti, è entrata anche nelle scuole. Nel 2010 Obama ha firmato una Legge voluta dalla moglie Michelle, per distribuire cibo sano nelle mense delle scuole e nei distributori automatici. Da allora la lotta all’obesità è parte del piano nazionale governativo, messo in secondo piano da Trump, ma ancora in vigore nell’attuale mandato Biden.
I love Breakfast

La sostanziale differenza di abitudini alimentari la troviamo negli orari dei pasti. Si dice spesso che la colazione è il pasto più importante della giornata e per gli americani è proprio così. Mi piace pensare che questa affermazione sia vera, perchè amo mangiare appena sveglia. Noi italiani facciamo colazione in modo leggero, cercando di tagliare le calorie e di mangiare sano, magari facendo uno spuntino a metà mattina per non esagerare appena svegli. Gli statunitensi fanno l’esatto contrario. Appena svegli, quindi tra le 7 e le 8 di mattina, negli States ci si siede in cucina o in una tavola calda e si consuma un pasto tra i più abbondanti che si faranno in tutta la giornata.
Ogni volta che vado in America, la colazione per me è il momento più bello della giornata. Mi sveglio sempre prestissimo, cosa che non succede mai a casa, con una fame famelica e adoro mangiare come se fossi ad un pranzo di matrimonio. Le salsicce con il loro profumo aromatico, affumicato e speziato, sono irrinunciabili e fanno da regine nel mio piatto. Poi le uova, rigorosamente sbattute e bacon croccante da inserire in un panino caldo preferibilmente senza burro. Sì perchè quando negli Stati Uniti chiedi del pane a colazione, ti portano sempre delle fette enormi simili al pan carrè, fritte nel burro e spesso con l’aggiunta di zucchero a velo. Per ovviare al problema, meglio specificare che basta una scaldata nel tostapane, da brava italiana difficilmente mischio il dolce con il salato.
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Se vi piacciono le uova, negli States ogni giorno è possibile gustarle in modo diverso. Personalmente le adoro, ma le mangio solo in vacanza e solo a colazione, così sono sicura di digerirle, inoltre in America le sanno cucinare meglio di me.

Le più particolari che io abbia mangiato sono le Eggs Benedict, uno dei principali piatti tipici della colazione americana. Sono delle uova in camicia adagiate su un muffin “all’inglese” e ricoperte di salsa olandese. Nel panino che si va a comporre può esserci del bacon o del prosciutto, possiamo ordinarle con del salmone affumicato oppure vegetariane. Le cucinano in tutti i diner, le famose tavole calde e se vi va di sperimentare cose nuove, ve le consiglio perchè sono buonissime.

Quello che mangio praticamente ogni mattina durante i viaggi in America, sono le famose, mitiche, insuperabili Bacon & eggs. Chiamate “the quintessential American breakfast“, le uova strapazzate, Scrumbled eggs, con la pancetta croccante sono servite ovunque, dai ristoranti, alle mense agli hotel. A noi italiani può sembrare una colazione un tantino pesante, ma vi assicuro che se poi macinate chilometri, è il giusto pasto per darvi la carica necessaria.
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Le Scrumbled eggs vengono cucinate anche mescolate ad altri ingredienti, come il salmone affumicato, bacon, prosciutto cotto, salsicce o formaggio. Detta alla Barbieri, sono un “mappazzone”, le preferisco infatti da sole, magari con qualche altro ingrediente a parte. Vanno per la maggiore anche le Fried eggs, cioè le uova all’occhio di bue e le Omelette, ripiene a piacere, spesso con salmone o semplicemente cheddar e verdure fresche.
Accompagno la mia colazione americana con succo d’arancia e caffè amaro, ma c’è anche la parte dolce dell’ American Breakfast, fatta da tanti dolcetti sfiziosi e buonissimi che a volte, chiudono il mio pasto. Adoro i muffin che spesso compro per lo spuntino di metà mattina preferendoli ai sopravvalutati pancake con lo sciroppo d’acero che a mio parere, hanno poco sapore. Forse accompagnati da frutta, gocce di cioccolato e zucchero a velo sono più buoni, ma sono parte di un gusto tipicamente americano. Preferisco di gran lunga i waffels, dolce di origine olandese, che mangio solo se hanno nell’impasto della cannella che li rende irresistibili.
Lunch, quando il pranzo è una questione di gusti

Nell’ultimo viaggio a New York, Paolo ed io ci fermavamo per pranzo in un fantastico posto sulla 32esima, Cafe R, dove era possibile assaggiare, ogni giorno, qualcosa di nuovo. Ho sempre trovato di tutto, dal sushi ai maccheroni & cheese, ma a pranzo da brava salutista, preferivo piatti di verdura mista accompagnati da poca carne bianca. In città è sempre possibile trovare posti del genere, che accontentano tutti i palati, mense che espongono cibo proveniente da tutto il mondo. Se vi capita di andare nelle città americane, cercate i self service, solitamente frequentati da lavoratori. Messicana, Giapponese, Coreana, italiana, troverete specialità provenienti da tutto il mondo così da poter assaggiare sempre qualcosa di diverso.
Il bello è che riempi il piatto e paghi a peso, poi ti siedi in tavoli condivisi e puoi conoscere altre persone. Al Cafe R diverse volte, abbiamo anche trovato jazz dal vivo e mangiato con la musica in sottofondo, spettacolare. La 32esima è una zona frequentata da gente comune, non ci sono certo i super fashion victims che è possibile incontrare in locali simili verso il Central Park. Qui può capitare di sedersi vicino a persone meno fortunate, se vi va fate due chiacchiere e magari offritegli il pranzo, è un gesto che costa poco ma che vi cambierà in meglio la giornata.
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Quando vi fermate nei paesini americani, se non avete fretta, andate in una tavola calda, vi sembrerà di essere in un film. Se invece avete poco tempo e non vi va di stare seduti a un tavolo come me, vi consiglio di fermarvi a comprare qualcosa in un supermarket. Sì perchè il pranzo in America non è importante come in Italia, difficilmente ci si siede a tavola e quasi mai si mangia un piatto di pasta. I market hanno tante cose buone da offrire e spesso c’è il reparto gastronomia, dove è possibile trovare panini già fatti e molto buoni. Basta con i luoghi comuni: non aspettatevi salsine e salsette, io ho sempre trovato nei market cibo buonissimo e sano, senza condimenti e poco salato. Non è più l’America degli anni ’80, si sono adeguati anche loro al cibo senza grassi!
Nelle grandi città si preferisce un panino al volo, o per chi ha una pausa pranzo più lunga che solitamente non supera mai l’ora, è facile consumare un piatto unico e poco abbondante. Per chi non guarda la linea ne la salute, ci sono i famosi fast food, catene come Burger King, Pizza Hut o Mc Donald, dove anche l’insalata è considerata junk food, cibo spazzatura. Un piccolo break spesso consumato direttamente in ufficio è la soluzione ideale per molti lavoratori, mentre per i turisti via libera alla sperimentazione culinaria!
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Nelle giornate festive, come la domenica, è facile trovare nei ristoranti il brunch nel menù. La parola è il risultato della fusione tra breakfast (colazione) e lunch (pranzo) ed indica un pasto che può essere a buffet o seduti al tavolo. Il brunch viene servito tra le 11 e le 15, composto da pietanze salate e dolci, quelle tipiche della colazione, con l’aggiunta di formaggi e carni fredde, salumi e frutta. Diversi sono i pranzi durante le festività, come il giorno del Ringraziamento, quando ci si ritrova in famiglia e sulla tavola c’è ogni prelibatezza della tradizione americana. Via libera anche ai famosi barbecue, grigliate di carne in giardino, in compagnia di amici, parenti e vicini di casa.
Per chi viaggia la parola d’ordine è sperimentare: se siete in città come New York, provate cucine di altre nazioni come il sushi e il ramen giapponese, magari tortillas messicane e alette di pollo. Da provare i piatti americani che non mangeremo mai se non in viaggio, come i maccheroni cheese, la pizza pepperoni e perchè no, la torta di zucca. Per i più coraggiosi, è possibile assaggiare solo negli States, cibi dai sapori improponibili che però, agli americani piacciono tanto. Via libera quindi, alle stranezze culinarie come la carbonara lasagna, uno sformato simile alla vista alla nostra lasagna, ma condito con carbonara sauce fatta di panna, funghi, prezzemolo e tante altre cose.

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Almeno una volta nella vita è d’obbligo provare le famose gelatine americane chiamate Jell-o. Gli americani sono capaci di fare qualsiasi cosa con le gelatine, anche un’insalata! La Jell-o salad, snack nazionale dell Utah e famosa dagli anni ’60, è la gelatina, mescolata con frutta, carote grattugiate, cottage cheese o formaggio spalmabile, marshmallow, mini pretzel e frutta secca. Ovviamente ci sono tantissime varianti, dolci e salate. Di cibi assurdi di questo genere se ne può scrivere un articolo intero, magari prossimamente lo farò!
Dinner al Diner?

In inglese ci sono due parole che indicano entrambe la cena: dinner e supper. La prima viene usata per indicare una cena sostanziosa, quella classica che facciamo di solito. Con supper invece, viene descritta la cena frugale, un pasto leggero, per intenderci il nostro te e biscotti della sera. Poi non mi venite a dire che il vocabolario inglese è povero di termini e definizioni! La cena è il momento in cui solitamente, la famiglia si ritrova e qui le tradizioni culinarie si fanno sentire. Ogni famiglia ha infatti le sue usanze, gli Stati Uniti sono un paese incredibilmente vasto e arricchito dalle migliaia di etnie diverse.
Ecco che a tavola vengono serviti maccheroni al formaggio, oppure pollo fritto accompagnato da patatine. Spaghetti all’italiana, carne alla griglia, pesce e contorni di ogni tipo. Quello che io vi posso raccontare sono invece le mie cene nei Diner, quei meravigliosi, iconici locali che rispecchiano tutta l’identità di questo paese: l’America. Sempre dagli arredi vintage e quasi mai dai colori sgargianti, se ne trovano alcuni con un juke box in un angolo che va a monetine.
Altri ancora sono semplicemente vecchi, in cui il beige regna sovrano e dove le cameriere di mezza età ti riempiono la tazza di caffè squadrandoti dall’alto in basso, masticando chewing-gum alla maniera di Laverne in Laverne & Shirley. E’ facile trovare appesi dietro al bancone, cartelli assurdi tipo: “no cell phones” come quello esposto nel diner di Luke nella serie tv Gilmore Girls. Ci sono alcuni posti dove le cameriere hanno i capelli cotonati stile anni ’50, vestite in modo assurdo, molto simili a quelle nella scena “del dito” tra Walter e Drugo nel Il grande Lebowski.
Cucina americana abitudini e curiosità Made in USA

Per noi italiani quella del diner, la tavola calda americana, è un’idea lontana, un’immagine catturata solo attraverso il cinema. Sì perchè in ogni tavola calda in cui entrerai, ti siederai, ordinerai qualcosa da mangiare e ti tornerà alla mente un film, un libro, una scena di una serie vista alla tv. E’ matematico, succede sempre e a chiunque, aspettatevelo. I locali simil America che trovi in Italia, sono solo una parodia, perchè i veri diner non hanno colori sgargianti, a meno che non siete a Los Angeles. Non hanno cameriere carine e sorridenti, non sono nuovi e nemmeno pulitissimi.
Un lungo bancone, magari un po’ sporco, circondato da sgabelli rotondi in pelle rovinata, bottiglie mezze piene di ketchup e mostarda, clienti persi nei propri pensieri: questo è il Diner. Le insegne al neon, la lunga vetrata che affaccia sulla strada, e poi tavolini di formica, tazze di caffè sbeccate e pancake alti quando un palazzo. Dentro questi posti c’è tutto l’unto di decenni di cene, di chiacchiere, di confidenze, di amori, di rimpianti. C’è una magia che vi si attaccherà addosso, che vi pervaderà riportandovi alla mente l’iconica scena del finto orgasmo di Harry ti presento Sally e ancora, le tantissime puntate scanzonate di Happy Days.
Cucina americana abitudini e curiosità Made in USA

Guarderete il juke box aspettando Fonzie che lo fa ripartire con un pugno e vi volterete per vedere se dal bagno escono in fila indiana Richie, Potsie e Ralph Malf. E poi c’è l’arte, che con la sua capacità di perforarti l’anima ti mette davanti alla faccia quadri che mai dimenticherai come Nighthawks, i nottambuli di Hopper. E’ così che il realismo ti schiaffeggia e vuoi entrare in quel quadro per vivere quell’incomunicabilità che quasi ti sembra di conoscere. I diner fanno parte della cultura americana contemporanea e se agli inizi, rappresentavano la modernità del cibo da asporto, col tempo, sono diventati invece quasi pezzi d’antiquariato, radicati nel tessuto socio economico dell’America.
Chiamati un tempo greasy spoon che letteralmente si traduce con “cucchiaio unto”, con gli anni i diner hanno evoluto la propria cucina, mantenendo sempre la regola del buon rapporto qualità/prezzo. Piatti semplici e veloci, sfiziosi e a basso costo come i pancakes a colazione, bacon & eggs, milkshake con latte e ghiaccio, decorati con panna montata e ciliegina rossa. E poi hamburger, patatine, bistecche e anelli di cipolla, il tutto annaffiato da tanto ma tanto caffè, americano ovviamente. In molti diner c’è la specialità della casa, alle volte una torta cheesecake, altre torta di formaggio, banana e cioccolato, zucca. Un turbinio di gastronomia all’americana, che sicuramente non fa bene alla salute, ma che se si va negli Stati Uniti è d’obbligo provare. Altrimenti che ci venite a fare?!
Articolo di Lara Uguccioni
Fonti:
exportusa.us
gamberorosso.it


3 Comments
Gilbert
Ciao Lara, hai fatto un’ottima sintesi della nostra cultura, abitudini culinarie e delle famiglie americane in genere. E’ esattamente come scrivi tu e sentirne parlare così bene e con così tanto affetto, da americano ti dico grazie. I miei bisnonni erano italiani e ormai siamo qui da generazioni, la cultura americana si fonde con quella italiana e con tante altre formando un jumble meraviglioso, come dici tu. Io ne vado orgoglioso e anche se so che non tutti apprezzano i nostri piatti tipici, adesso so che c’è gente come te che ne parla bene e li mangia con piacere. Spero tornerai presto qui in America, per noi sei la benvenuta
Un caro saluto dal Michigan,
Gilbert & Katy
Elena
Ti devo fare i complimenti perché hai scritto davvero un bell’articolo. A me affascinano molto le tavole calde come quelle del Diner. Come dici anche tu, mi riporta alla mente molti film americani e mi piacerebbe davvero provarli.
Non sò tuttavia se riuscirei a fare la classica colazione americana…è difficile che mangio la mattina, ma chissà! Magari se sono lì la proverò. 😁
lara_uguccioni
Sì Elena, i diner sono stupendi, anche i più scalcinati hanno quel sapore dei vecchi film hollywoodiani. Personalmente a casa la mia colazione è scarsa, ma una volta negli States alle 6 di mattina, sono capace di fare un pasto completo a base di uova, salsicce, caffè e succo d’arancia. Solo lì succede, a casa non riuscirei mai a digerire tutto quel grasso… che trovo buonissimo !!!