La Legge di Murphy, metafisica o forza del destino?
Tutti siamo d’accordo sulla prima Legge di Murphy: “Se qualcosa può andare storto, allora lo farà”. Sì perchè se sei in ritardo ad un appuntamento, sta sicuro che i semafori che incontrerai sul tragitto saranno tutti rossi. Ti mancherà la benzina e dovrai perdere tempo fermandoti al distributore, che sicuramente sarà occupato dal tizio a cui piace fare le chiacchiere con il benzinaio. Ovviamente, una volta uscito dall’auto, ti cadranno le chiavi tra i due sedili e perderai uno sproposito di tempo a cercarle. E’ inevitabile, la sfortuna ci vede benissimo e Murphy lo sapeva. “Se ci sono due o più modi di fare una cosa, e uno di questi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno lo farà in quel modo.”
Questa è la storica frase che rese celebre Edward Aloysius Murphy, scienziato militare americano addetto all’esperimento dei razzi su rotaia compiuti nel 1949 dalla US Army Air Corps. Erano possibili due modi in cui ciascun sensore poteva essere agganciato al suo supporto e i tecnici li montarono tutti e 16 nella maniera sbagliata. La frase storica pronunciata in quel frangente da Murphy fu riportata dall’addetto stampa alla conferenza di qualche giorno più tardi. Scritta su ogni testata, lo rese celebre tanto da portare, negli anni ’80, lo scrittore statunitense Arthur Bloch a fare tutta una serie di sarcastiche considerazioni scritte sotto forma di postulati scientifici, estremamente ironici e sicuramente veri.
La legge di Murphy e altri motivi per cui le cose vanno a rovescio
Negli Stati Uniti la legge di Murphy è talmente famosa da avere un posto nel dizionario. Ma cosa spiega questa legge, la forza del destino che spesso ci è avverso oppure c’è qualcosa di realmente scientifico? Se prendiamo ad esempio il ragionier Fantozzi, a mio parere il vero gigante del paradosso, rappresentante in sintesi degli assiomi della Legge di Murphy, possiamo pensare che le continue catastrofi a cui è soggetto siano dovute ad una vera legge matematica. Forze universali regolano il destino del ragioniere, date da principi evidenti che non hanno bisogno di dimostrazione. E’ sì vero che il borghese piccolo piccolo, nell’immaginario sociale, è un perdente a priori inchiodato nel suo destino metafisico, per l’appunto quello della Legge di Murphy, non a caso nata in un ambiente lavorativo. Se qualcosa può andare male lo farà e al Fantozzi nazionale, tutto va sempre male!
Se si pensa bene, la Teoria della Probabilità esiste ed è un reale studio matematico. Questa si avvicina molto ai vari corollari della Legge di Murphy quando spiega.:”per quanto sia improbabile che accada un certo evento, per la legge dei grandi numeri, in un numero elevato di occasioni tendenti all’infinito, questo finirà molto probabilmente per verificarsi.” La stessa teoria della probabilità afferma quindi che il fatto che un evento sia improbabile non vuol dire che esso non possa verificarsi. Tuttavia il senso che assumono le Leggi di Murphy è diverso: l’evento considerato inizialmente improbabile, alla prova dei fatti si verifica spesso o addirittura sempre!
La Legge di Murphy
La legge di Murphy e altri motivi per cui le cose vanno a rovescio è il fortunato libro scritto da Arthur Bloch nel 1988. Noi sappiamo che, l‘insieme dei paradossi che da vita al pensiero “murphologico”, è completamente a carattere ironico e caricaturale. C’è lo spiega bene l’autore che ha stilato una summa di quello che io considero delle favolose e sarcastiche considerazioni. Qui ve ne riporto alcune:
- Niente è facile come sembra
- Tutto richiede più tempo di quanto si pensi
- Se c’è una possibilità che varie cose vadano male, quella che può arrecare il danno maggiore sarà la prima a farlo
- Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto;
- Lasciate a se stesse, le cose tendono ad andare di male in peggio
- Non ci si può mettere a far qualcosa senza che qualcos’altro non vada fatto prima
- Ogni soluzione genera nuovi problemi
- I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedir loro di nuocere
- Per quanto nascosta sia una pecca, la natura riuscirà sempre a scovarla
Un momento di scienza
Se ti cadrà una fetta biscottata spalmata di marmellata, stai pur certo che ti cadrà dal lato della marmellata.
Non so se questa sia una legge fisico-matematica o solo un paradosso dovuto al caso, ma sta di fatto che ogni volta, la mia fetta biscottata cade sempre dalla parte dove ho spalmato la marmellata. Questa ennesima legge che riguarda una semplice fetta imburrata vuole dimostrare la fatalità del caso e che ogni cosa, se deve succedere, accadrà inevitabilmente. Ma c’è di più, è stato fatto un esperimento serio sulla mia fetta imburrata. Fior di scienziati hanno studiato e dimostrato sperimentalmente che questo fenomeno non ha nulla a che vedere con la sfortuna e che non è esattamente proporzionale con il valore del tappeto che ho sotto il tavolo!
Esso è dovuto semplicemente alla fisica coinvolta, che si rifà, con le dovute semplificazioni, al principio di caduta dei gravi e al momento di inerzia della fetta di pane. La fetta biscottata imburrata, infatti, non è “equilibrata”: la maggiore densità del burro rispetto al pane fa sì che il baricentro del sistema non coincida con il centro geometrico del sistema fetta+burro. In sintesi la spinta che si esercita sulla fetta tende quindi a farla girare sporcando così il mio tappeto. E se pensate che un team di fisici sia sprecato per dimostrare questo semplice dilemma di tutti i giorni, considerate che questo esperimento è stato insignito del premio Ignobel per la fisica nel 1996.
Considerazioni finali
Partiamo dal fatto che la Legge di Murphy non è altro che un insieme di paradossi pseudoscientifici nati dalla mente brillante dello scrittore e umorista Arthur Bloch. In pratica sono una serie di frasi divertenti che hanno l’obiettivo di deridere gli eventi negativi che ci accadono nella nostra quotidianità. C’è da dire che il primo assioma, ovvero la Legge di Murphy vera e propria, non è altro che un modo più divertente e alternativo per definire il calcolo della probabilità. Il concetto secondo cui “se qualcosa può andare male, ci andrà” è considerato da molti una delle poche certezze matematiche della vita.
Conosco il concetto e la storia di Murphy da tanto tempo, nei film americani anni ’80 e ’90 se ne sentivano di battute divertenti a riguardo. Ma in questi giorni ho rivisto Interstellar del 2014 diretto da Christopher Nolan dove in una scena, un bravissimo Matthew McConaughey spiega alla figlia perchè l’hanno chiamata Murphy, proprio pensando alla legge. La piccola chiede: “Perchè tu e la mamma mi avete chiamata come una cosa brutta?”. E il papà risponde, molto intelligentemente: “Non è vero, la Legge di Murphy non significa che succederà una cosa brutta, ma che tutto quello che può accadere, accadrà e a noi questo non dispiaceva per niente”. Quindi ciò che può accadere non è necessariamente qualcosa di negativo e nefasto e a discapito della satira di Bloch, io la vedo come il bel Matthew.
La Legge di Murphy
Il nostro si chiama pensiero positivo che aiuta a vivere meglio, oltre che a “sconfiggere” Murphy e le sue leggi. Queste, pur essendo impostate in maniera ironica, vedono la vita in negativo e spesso, accadono. Ma noi pensiamo positivo, aggrappandoci all’arte dell’ottimismo e, ancora una volta vediamo il bicchiere mezzo pieno. Spero che anche tu, lettore, sia della nostra banda. Nonostante il primo corollario della legge di Murphy che accompagna la tua esistenza dica “nulla è facile come sembra”, noi gli “diamo contro” e ci aggrappiamo al nostro manuale comportamentistico non scritto dal titolo “come vivere felici nonostante piova” .
Articolo di Lara Uguccioni
Io sono pessimista di natura quindi tendo sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto 😂 Infatti mi ritrovo molto in questa considerazione di Bloch: “Se si prevedono quattro possibili modi in cui qualcosa può andare male, e si prevengono, immediatamente se ne rivelerà un quinto”. Praticamente è il mio modo di pensare, solo che non sarei mai riuscita a formularlo bene così!
Infatti Silvia lui a parole è riuscito a spiegare una delle cose che accade più spesso nella vita di tutti noi! eheheheh
Ho avuto un perido soggetto alla legge di Murphy, sconfitto con tanta autoironia e con l’elogio continuo della mia autostima, una sorta di autocelebrazione che mi ha permesso di credere in me stessa e puntare tutto sulla mia persona. per fortuna ho vinto. L’importante nella vita è non prendersi mai sul serio.
Brava Annalisa! Ogni tanto capita di cadere nel loop della legge di Murphy ed è veramente una scocciatura. L’importante è prenderla con filosofia e con una dose molto alta di ironia, come hai fatto tu 🙂
Molto divertente e allo stesso tempo molto interessante questa tuo articolo sulla Legge di Murphy di cui ammetto non sapevo l’esistenza. Grazie ancora Lara per averlo proposto alla nostra sempre viva voglia di conoscere.
Un saluto🖐
Grazie Mario, sono felice che ti sia piaciuto 🙂