Osservatorio Griffith, fascino old style a Los Angeles
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La strada per arrivare qui l’avrete già vista in tanti film hollywoodiani, stretta, in salita e tutta curve. Siamo sul monte Hollywood, una distesa di terra brulla e dura, del colore della sabbia asciutta. Diretti all’Osservatorio Griffith, il pensiero va inevitabilmente verso un’epoca di cui ormai si parla poco, quella della vecchia Hollywood, dei film in bianco e nero, di quando Los Angeles non era altro che un villaggio costruito per realizzare sogni in bianco e nero.
Paolo ed io arriviamo quassù dopo pranzo, il sole splende è caldo ma c’è la foschia, nulla di strano è ottobre. L’Osservatorio è enorme. La struttura imponente, bianca in un eterno stile Art Decò, svetta sul monte Hollywood all’interno del Griffith Park. E’ un incredibile punto panoramico, da qui la città si affaccia in tutto il suo splendore così come l’enorme scritta HOLLYWOOD sullo sfondo. Il fascino di questo posto è notevole, l’Osservatorio è infatti una vera e propria icona della città nonché una delle sue attrazioni più visitate. Vedere il suo interno e i telescopi è gratuito, sono invece a pagamento gli spettacoli giornalieri all’interno del Planetarium.
los angeles osservatorio griffith hollywood sign
Questo luogo mi ricorda la decima stagione di Big Bang Theory quando Raj viene assunto al Griffith come sviluppatore e narratore degli spettacoli del planetario. E’ fantastico come da queste parti, si possano rivivere con tale facilità le scene dei film. Volti lo sguardo e ad ogni angolo vedi l’inquadratura di qualche film, vecchio o nuovo che sia.
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Storia della Hollywood Sign
Da quassù oltre a rimanere incantata per il panorama della città di Los Angeles, quasi sempre nebbioso causa lo smog, è impossibile non soffermare lo sguardo sulla gigantesca scritta HOLLYWOOD sul monte Lee. Da quassù si vede perfettamente, voltando gli occhi verso la collina. Costruita nel 1923 da alcuni imprenditori per farsi pubblicità causa un grande progetto immobiliare, svetta a sud in posizione strategica affacciata sulla città.
Originariamente la scritta aveva 13 lettere e alzando lo sguardo sul monte si poteva leggere HOLLYWOODLAND, cioè il nome del nuovo quartiere in costruzione. Il giornale Times racconta che ogni lettera era alta 15 metri, ed era illuminata da circa 4000 lampadine elettriche che lampeggiavano in sequenza, “HOLLY” … “WOOD” … “LAND”, oltre ad un faro che puntava verso il cielo per attirare ancora di più l’attenzione.
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Essendo una trovata pubblicitaria, quindi nulla aveva a che fare con il cinema, la scritta sarebbe dovuta servire per un annetto, giusto il tempo di vendere tutti gli appartamenti, poi sarebbe stata rimossa. Ma così non fu. La ditta costruttrice se ne occupò fino al 1929, quando venne abbandonata a causa di una importante crisi economica. Solo nel 1949 fu ceduta alla città di Los Angeles, così come il terreno su cui è stata costruita.
Furono tolte le 4 lettere land, che indicavano quella vecchia speculazione immobiliare e fu restaurata in parte. La manutenzione annuale era però costosa e neanche gli Studios vollero occuparsene fino a che, nel 1978, il fantastico Hugh Hefner, fondatore di Playboy, decise di fare una raccolta fondi. Furono messi insieme 250.000 dollari, così l’insegna fu smantellata, messa all’asta e venduta. Al suo posto ne fu posizionata una nuova fatta di materiali più moderni e resistenti e fu nominata una Hollywood Sign Trust, fondazione che si occupa ancora oggi di preservare questo monumento storico. L’osservatorio Griffith è stato costruito nel 1935 e restaurato nel 2006 dopo una chiusura di 4 anni.
Gioventù bruciata all’Osservatorio
Per chi come me ricorda molto bene il film cult Gioventù Bruciata del 1955, non può non affacciarsi al parapetto di marmo bianco a strapiombo sulla città dove James Dean ha girato una delle scene più famose di sempre.
Non sò se fosse un grande attore, è morto troppo presto per capirlo veramente, ma di sicuro è stato un’icona culturale rappresentando quella parte ribelle degli adolescenti americani degli anni ’50.
Qui un bell’articolo che introduce al film.
Poi vedi il monumento a lui dedicato e affiorano le lacrime per la gioventù di un vero artista maledetto, bruciata in pochi secondi tanto tanto tempo fa.
Quella magia che danno i vecchi edifici storici, come l’Osservatorio Griffith, avvolti dalla storia e dall’energia intrisa tra le sue mura, è consacrata in un film piuttosto recente: La la Land. Non ha caso ha ricevuto 14 candidature e 6 statuette, di cui una alla migliore fotografia che, con il fantastico sonoro, ci hanno regalato delle meravigliose scene notturne. Il silenzio che si respira negli ambienti interni in art decò così meravigliosamente raccontati, si fonde con la quiete delle vedute esterne dove una Los Angeles in realtà caotica, diviene la regina luminosa di una calma irreale ed eterna.
Storia dell’Osservatorio Griffith
L’Osservatorio è stato costruito grazie al colonnello Griffith J. Griffith che nel 1896 ha donato il terreno dove ora sorge la struttura e ha dato il via ai lavori finanziandoli in modo cospicuo. La costruzione ebbe inizio nel 1933 e terminò nel 1935, quando il complesso aprì le porte al pubblico. La figura di Griffith è piuttosto discussa, all’inizio del 1900 sparò alla moglie e si fece 2 anni di carcere per poi tornare libero e molto ricco.
Nonostante la sua vita privata piuttosto turbolenta, era un fervido sostenitore della scienza e della cultura e lasciò tutto in eredità al Comune di Los Angeles affinché usasse il suo patrimonio per la costruzione dell’Osservatorio e di un Teatro Greco sul terreno che ora si chiama Griffith Park. A causa della sparatoria in cui fu coinvolto, il Comune decise di avviare i lavori solo dopo la sua morte. Nel 1996, una sua statua è stata posta nel parco che porta il suo nome.
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Il design dell’osservatorio si basa sui piani creati dall’astronomo Russell Porter, che progettò una struttura a cupola con vista sui tetti. Nel 1931, gli architetti John C. Austin e Frederick Ashley furono nominati al progetto con Porter mantenuto come consulente. Il design Art Decò era perfetto per l’opera, una combinazione di stili grandiosi e monumentali , in parte tempio romano, in parte moschea moresca simile ad un mausoleo.
Costruito negli anni della depressione economica che affliggeva l’America, gli architetti decisero che i materiali per la costruzione dell’Osservatorio dovevano essere quelli disponibili a Los Angeles o nelle immediate vicinanze, per aiutare così l’industria e l’occupazione locali. Le cupole sono costituite da pannelli di rame che negli anni si sono ossidati assumendo un colore verde brillante. La passerella intorno al planetario è coronata da archi in cemento di tipica influenza Art Decò.
Le parteti sono in cemento successivamente dipinte di bianco. Il materiale è stato scelto appositamente solido e duraturo a causa dei numerosi terremoti che colpiscono Los Angeles. L’Osservatorio Griffith è una delle prime istituzioni americane dedicate alla scienza, il terzo osservatorio con annesso planetario più importante al mondo, nonché l’attrazione più visitata di Los Angeles.
A lato della struttura si scendono le scale e lì c’è una favolosa terrazza che affaccia sulla città e sulla scritta di Hollywood. Questa parte è nuova, l’Osservatorio infatti ha subito un ampliamento e una ristrutturazione tra il 2002 e il 2006. Se volete riposarvi un pò ci sono diverse sedute e un punto ristoro con un nome insolito e a mio parere fantastico: Café at the End of the Universe.
DA SAPERE: L’ingresso all’Osservatorio è gratuito. Il giorno di chiusura è il lunedì.
Articolo di Lara Uguccioni
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Fonti e citazioni dell’articolo:
wikipedia.org
mentalfloss.com
www.designingbuildings.co.uk
Non voglio dire nulla prima che sia troppo presto per non tirarmi addosso la mia solita sfiga, ma se tutto va come deve, allora questo articolo si sarà moooolto utile perché l’osservatorio è una delle tappe che non vorrei perdermi. E intanto mi sto divorando anche gli altri tuoi articoli a tema Los Angeles 😊
Grazie Silvia, spero di esserti utile … ovviamente faccio gli scongiuri per te 🙂 poi mi racconti!