California,  San Francisco

Una giornata sulla baia di San Francisco, California

Indice

La mattinata è splendida, manca poco alla fine di ottobre e San Francisco e tutta addobbata a festa per l’imminente notte di Halloween. Usciamo dal nostro travel hotel Da Vinci Villa, che si trova in una posizione strategica per visitare alcune delle zone più caratteristiche della città. Dedicheremo la giornata alla visita della baia, la parte più turistica della “città della nebbia”, che oggi si presenta tutt’altro che uggiosa e monocroma. Ce la prendiamo comoda, il quartiere dove siamo alloggiati è vivace ed arriviamo all’incrocio della famosa Chestnut Street in un attimo. Le abitazioni da queste parti rispecchiano lo stile vittoriano, alcune sobrie e ben ristrutturate, rappresentano tutta la contemporaneità di San Francisco. Sono villette a 2 piani con il tetto a timpano triangolare o con le gronde sporgenti orizzontali che nascondono la sommità.

Piccoli patii rialzati ospitano le porte d’entrata, spesso dipinte di colori accesi, sono rivestite sulla facciata di assi di copertura in legno nel tipico stile americano. In questo periodo dell’anno ogni casa è decorata a festa, mi da un’incredibile allegria vedere i colori dell’autunno sulle ghirlande che abbelliscono gli ingressi, con zucche e fantasmini sistemati sui gradini. Non sembra nemmeno di essere in città, l’atmosfera è calma e il mare è a pochi minuti da qui. Ho voglia di vedere l’oceano, non capita spesso di avere davanti agli occhi il Pacifico, così distante da casa mia, lo sento comunque vicino, forse perchè vivo anche io a due passi dal mare.

La baia di San Francisco

Il Museo Marittimo e la sua collezione

foto dell'oceano sulla Baia di San Francisco
ph Lara Uguccioni

In poco meno di 15 minuti a piedi Paolo ed io arriviamo al mare, proprio davanti al maestoso Museo Marittimo. E’ uno spettacolo vedere la baia da questo luogo, l’oceano è calmo e il sole fa risplendere la sabbia chiara. Costeggiamo la riva dove alcuni studenti probabilmente stanno facendo una lezione di scienze, raccogliendo campioni d’acqua, supervisionati da alcuni Rangers. Il San Francisco Maritime National Historical Park comprende una flotta di navi storiche, un centro visitatori, un museo marittimo e una biblioteca con struttura di ricerca annessa. Il magnifico edificio Bathhouse in Streamline Moderne che ospita una parte del museo, è a pochi metri dalla riva e con il suo colore bianco puro, sembra splendere di luce propria. La costruzione risale al 1936, originariamente adibita a stabilimento balneare, è incredibilmente simile all’architettura razionalista di tante colonie abbandonate sul litorale romagnolo.

La Bathhouse è il punto focale del parco acquatico, progettata nello stile Streamline Moderne, una tarda propaggine del periodo Art Déco, imita le linee pulite di un transatlantico. Ovviamente questa maestosa costruzione mi fa subito pensare ad un’architettura a me cara. Abitando a Cattolica dove si trova il Parco marino Le Navi e avendo studiato storia dell’arte anche all’Università, conosco molto bene lo stile del razionalismo italiano e il suo legame turbolento con il regime fascista. Questo tipo di architettura fa parte indissolubilmente della mia terra, dove tante sono le colonie marine ora abbandonate, parte di un retaggio neanche troppo lontano nel tempo. Lo stesso Parco Le Navi era composto di cinque edifici ispirati alla morfologia aereonavale, infatti se lo si guarda dall’acqua, ancora oggi il complesso sembra una flotta di navi da guerra che punta verso il mare aperto.

foto Bathhouse
Bathhouse San Francisco
Particolare di una delle strutture del parco marino Le Navi di Cattolica (RN)
Particolare di una delle strutture del parco marino Le Navi di Cattolica (RN)

baia di San Francisco

Ricordo di un passato scomodo e considerato, a mio avviso in modo errato, rappresentazione tridimensionale degli ideali della dittatura, il razionalismo in Italia è stato accantonato, distrutto, abbandonato, modificato quando invece è testimonianza indiscutibile di un’architettura nuova, che incarnò l’esistenza di moderne tecnologie, come il cemento armato. Lo Streamline Moderne rappresenta quello stile internazionale anni ’30 di design art decò, con le sue linee curve, spogliato di qualsiasi ornamento a favore del concetto aerodinamico di movimento e velocità tipico del futurismo italiano. In America sono tante le costruzioni in questo particolare stile, basti pensare ad alcuni importanti grattacieli di New York, come l’Empire State Building, o anche ai più semplici diner sparsi per la città.

Con l’avvento del razionalismo però, l’art decò muta: gli angoli acuti vengono sostituiti da linee curve e sinuose, aerodinamiche e gli ornamenti dorati rimpiazzati da cemento liscio, vetro su bianco niveo. Sta di fatto che è stata una incredibile sorpresa vedere qui, in America, dall’altra parte del mondo la nostra architettura razionalista. Vederla riqualificata, dandole l’importanza artistica che merita, mi fa ben sperare nell’esistenza di menti aperte che riescono a scindere l’infausta epoca storica dalla bellezza elevata dell’arte e dell’architettura come visione di una memoria passata. Invito a dare un’occhiata al sito internet di Fabio Gubellini e alle sue emozionanti fotografie di queste meravigliose e decadenti strutture sulla nostra costa italiana, perchè nulla va dimenticato.

foto La spiaggetta davanti al Museo -  ph Lara Uguccioni
La spiaggetta davanti al Museoph Lara Uguccioni
Gli studenti raccolgono campioni di acqua dalla battigia sotto la supervisione di una Ranger - ph Lara Uguccioni
Gli studenti raccolgono campioni di acqua dalla battigia sotto la supervisione di una Rangerph Lara Uguccioni

Hyde St. Pier, il molo dove la tua immaginazione può viaggiare

Il Parco Nazionale Marittimo di San Francisco ospita una flotta storica ormeggiata presso il molo di Hyde Street, composta da sei navi splendidamente conservate. Le più belle della flotta sono il Balclutha, un vascello a vela quadrata risalente a 1886. E’ uno storico bastimento che, carico di merci, ha solcato per decenni l’oceano Atlantico e il freddo mare dell’Alaska. La Thayer, una goletta appositamente progettata per il trasporto del legname, fu costruita nel 1895 nel nord della California. Lo scafo originale è di uno dei legni più usati negli States, il Douglas, rossiccio, denso e secolare è fra i legnami di conifera più belli che conosco.

Eureka, un traghetto a vapore proveniente dal 1890 ha lo scafo in legno e le famose ruote laterali, quelle che abbiamo visto in so quanti film alla tv. Alma invece è una goletta costruita nel 1891 dallo scafo piatto che le permetteva di navigare anche nelle acque più basse della baia. L’Hercules è un rimorchiatore a vapore risalente a 1907 costruito nel lontano New Jersey. Prima attivo sullo Stretto di Magellano, divenne poi parte della flotta di San Francisco, usato per navigare nelle acque chete della baia. Rimase attivo fino al 1961 ed è stato preso come spunto per la serie animata Tugs, che racconta le sue vere ed incredibili avventure.

baia di San Francisco

Uno degli esemplari unici al mondo è l’ Eppleton Hall, un rimorchiatore a pale del 1914. Prima della sua demolizione, fu per fortuna acquistato dal museo di San Francisco che lo restaurò per poi esporlo qui. Come si fa a non pensare a quante peripezie abbiano assistito queste meravigliose imbarcazioni. Solo guardandole, mi viene in mente l’amore per il mare di Robert Louis Stevenson  e le sue meravigliose avventure descritte ne L’isola del tesoro.

«Quindici uomini sulla cassa del morto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum!
la bottiglia e il demonio han pensato al resto
io-ho-ho, e una bottiglia di rum!»

Dead Man’s Chest ne L’isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson – 1883 (traduzione Feltrinelli)

Ghirardelli, un talento italiano

fabbrica Ghirardelli vista dal mare

Per chi è goloso come me, a pochi passi dal museo marittimo c’è una vecchia fabbrica di mattoni rossi con una grande scritta sulla sommità: Ghirardelli. Produce cioccolata dal 1852 e la qualità italiana si sente. La storia del suo fondatore è più interessante di qualunque visita alla golosissima esposizione all’interno dello stabile, che è meravigliosamente progettata per accogliere curiosi e turisti. E’ infatti in questo angolo di San Francisco che si respira un’aria di avventura, tra le maestose navi e la storia di un grande mercante italiano che fece la sua fortuna in America.

Anno 1817, figlio di un mercante di spezie genovese, Domenico Ghirardelli lavorò il cioccolato per tutta la sua vita. Viaggiatore in cerca di fortuna, a 21 anni partì per l’Uruguay e successivamente approdò in Perù. Domenico era un ragazzo coraggioso con nel cuore uno spirito ardito e avventuroso, sicuro che nella vita avrebbe fatto qualcosa di importante. Appena sposatosi con Elisabetta Corsini, a soli 20 anni, nel 1837, intraprese con lei un lungo e pericoloso viaggio per nave verso l’Uruguay, allo scopo di andare a lavorare in un’azienda che produceva cioccolato e caffè. Un viaggio molto pericoloso tantoché, a causa di un incidente, rimase subito vedovo.

La baia di San Francisco

Era l’era della corsa all’oro, e lui fu attratto come tanti a quell’epoca, dalle terre sconfinate del nord ovest americano. Arrivò così in California e dopo anni di peripezie, si stabilì definitivamente a San Francisco fondando, nel 1852, la Ghirardelli Chocolate Company, una delle aziende nel settore del cioccolato tra le più famose e antiche della nazione americana. Attraverso flotte di navi, le sue merci come dolciumi, vini, caffè e spezie, furono esportate in ogni paese del mondo, fino ad arrivare in Cina e in Giappone. Il suo nome è tutt’ora celebre negli Stati Uniti ed è proprio nella struttura di San Francisco che si inventò la tecnica, ancora oggi usata, di estrazione del cacao dal seme. Oggi la fabbrica di mattoni rossi è diventata uno show-room da visitare assolutamente, chiamata The Historic Ghirardelli Square.

Chi non conosce il Fisherman Wharf ?

Incredibile quante cose ci sono da vedere e da visitare qui nella baia di San Francisco, in così pochi minuti di cammino. La storia riempie il quartiere, tanto che mi sento quasi una guida turistica, dato che ad ogni passo mi fermo per raccontare a Paolo di questo o quell’altro personaggio. Riesco a malapena ad abbassare il braccio che regge la mia Canon, che subito mi trovo davanti a qualcos’altro da fotografare. Percorriamo la Jefferson St. passando davanti al The Cannery, edificio storico costruito nel 1907 ed ora sapientemente ristrutturato. Per 30 anni è stata la fabbrica dove la Del Monte inscatolava i suoi prodotti. Una volta chiuso nel 1937, fu utilizzato come magazzino da alcune piccole imprese. Negli anni ’60, un investitore locale lo acquistò e lo trasformò in uno spazio commerciale e in un ristorante dall’arredamento vintage.

baia di San Francisco

Siamo nel quartiere di Fisherman Wharf, uno dei più turistici di San Francisco e la strada incomincia a popolarsi di persone, tra negozi e bazarre pieni zeppi di souvenir. Non tutti apprezzano questa zona, perchè dicono essere troppo turistica, ma io sono romagnola e abituata alla confusione estiva, quindi questo luogo a me piace tantissimo. Solitamente non amo le grandi città, ma San Francisco è veramente bella, diversa da tutte le altre metropoli. Sarà il mare, saranno i grandi spazi aperti, i colori, ma io la trovo stupenda. Per la prima volta in settimane trascorse qui negli States, tra deserti, levatacce, sessioni di fotografia di ore, viaggi tra i nativi e natura selvaggia, nella baia di San Francisco mi sento veramente in vacanza!

La giornata è calda e il sole ci da la giusta allegria per trascorrere una magnifica giornata sul mare ed ovviamente facciamo tappa in tutti i negozi di magliette della via, Paolo non può lasciarsi sfuggire l’occasione dello shopping. Abbiamo viaggiato così tanto nelle ultime settimane che un pò di svago ce lo meritiamo, così facciamo un pò di acquisti, i prezzi non sono alti e ci sono tante cose carine anche da indossare. E’ divertente passeggiare tra la gente, la strada non è poi così affollata. Molte persone pranzano nei bistrò, vestiti da ufficio deduco siano della zona. Dalle porte aperte esce il vociare della gente che arriva fino alla strada, assieme a profumi incredibili di pesce e pane caldo.

baia di San Francisco

Diversi capannoni sono stati adibiti a ristoranti ed è mirabile il connubio dello stile industriale contemporaneo con queste vecchie costruzioni. Molti offrono cibo italiano, eredità dei tanti pescatori conterranei immigrati qui nella metà del 1800. Arrivati nei pressi della grande scritta del Fisherman’s Wharf, la zona si anima ulteriormente. Tantissimi i take away sotto i portici che portano al mare, offrono panini all’aragosta e al granchio.
C’è da perdersi tra i profumi del pesce appena fritto e di ogni tipo di cibo da asporto tipico di San Francisco. Paolo ed io mangiamo anche se non è l’ora di pranzo, come si fa a non fare un break culinario in questa zona gastronomica che chiamano Historic Seafood Stands at Fisherman’s Wharf.

Il Fisherman Wharf è uno dei quartieri più visitati di San Francisco ed è talmente caratteristico e divertente che è difficile resistergli. Le barche attraccate da queste parti vanno a pesca da ormai 100 anni e portano nelle loro reti i pesci di questo freddo tratto d’oceano: halibut, capesante, aragoste e ovviamente i Dungeness crabs, tipici granchi di questa zona. I granchi sono cotti al vapore o sulla piastra e se passeggiate fin verso il Pier 45, vedrete che li cuociono in grossi pentoloni sui marciapiedi. Oppure li trovate con il guscio aperto ricoperti di buonissimo burro fuso, come li abbiamo mangiati sul molo 39. Sarà anche un luogo turistico questo, ma il pesce è freschissimo e si mangia bene praticamente ovunque a pochi dollari.

baia di San Francisco

Lo street food da queste parti è eccezionale e oltre ai granchi è possibile gustare gamberi, aragosta, calamari fritti, vongole e pesce fritto a prezzi davvero low coast. I panini di aragosta e crabs costano all’incirca 7 o 8$, mentre la zuppa come la clam chowder bread bowl, a base di vongole servita dentro una pagnotta, costa ancora meno. Ovviamente parlo di cibo da asporto, perchè se invece vi sedete ad un tavolo di ristorante, il prezzo lievita considerevolmente. Io ho trovato un accordo tra le due cose: la rosticceria di pesce fritto. Ovviamente Paolo ed io abbiamo fatto una scorpacciata di pesce buonissimo e fresco, iniziando con delle polpettine gustose, semplicissime su di un letto di patatine fritte, proseguendo con del fritto misto.

Come è giusto che sia, anche il giorno dopo ci siamo fermarti sempre nello stesso posto, al The Hook sul Molo 39 dove ci aspettavano dei wrap di granchio fritto e insalatina. Se fossi stata più giorni a San Francisco, sono sicura che avremmo mangiato in quella piccola gastronomia ogni volta.

baia di San Francisco

baia di San Francisco

Un tempo questa parte della città era il porto di San Francisco. Costruito nel 1853 si trasformò presto in un centro di distribuzione e vendita di pesce fresco, fino a quando la tecnologia arrivò e nel 1950, la zona cadde in stato di abbandono, a parte qualche capannone e fabbrica di pesce ancora attiva. L’area del Fisherman è ad oggi una delle più vivaci e colorate di San Francisco. E’ bello passeggiare tra le strade godendosi la vista sulla baia e le barche ormeggiate tra i moli, passando sui vecchi pontili in legno per poi arrivare fino al molo successivo. Se si fa un giretto tra le imbarcazioni sembra di essere in un vecchio porto, molto simile ai nostri italiani, dove puoi fermarti a guardare i pescatori, a leggere gli strani nomi sugli scafi cercando di indovinare che tipo di pesca fanno.

Poi ci sono i gabbiani che sorvolano famelici i marinai soprattutto quelli appena rientrati a terra, con le reti piene di pesce. Sono uccelli chiassosi, allegri, inopportuni e la loro presenza non passa mai inosservata, eppure sono stupendi, maestosi nel portamento. Sarà che sono nata in una città di mare, il porto è sempre stato per me un luogo di rifugio, dove si può sognare l’inizio di un viaggio verso nuove avventure e dove sempre si fa ritorno alla propria terra e alle proprie origini. Il sole che abbaglia, il borbottio di risacca, le urla dei pescatori, ogni cosa rimane immutata nel tempo e nel luogo e di questo ne sono grata. Sarà un’illusione o è pura verità non ve lo so dire, ma in questo angolo di mondo, a 10.000 chilometri di distanza dalla mia Romagna, io mi sento a casa.

Articolo di Lara Uguccioni

La baia di San Francisco

Fonti:
whichmuseum.com

nps.gov
ghirardelli.com

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Marianna
Marianna
1 anno fa

Ciao Lara, complimenti per questo articolo, davvero dettagliato e ben fatto. Ho visitato San Francisco questa estate e sono rimasta colpita dalla sua bellezza e dal suo fascino senza tempo. Pensa che credo di aver scritto almeno una decina di articoli sul mio blog, proprio su san francisco, visto quanto mi è piaciuta!!! 🙂 Con le tue parole, mi hai riportato al mio viaggio, grazie di vero cuore

Antonella Ravidà
1 anno fa

non sono mai stata negli States nè tantomeno in California ma sicuramente questa parte degli usa mi attira moltissimo e sarebbe tra le prime mete che visiterei!segno i posti che hai illustrato, grazie!

Lucia
2 anni fa

San Francisco è una delle zone che sicuramente visiterò quando riuscirò ad organizzare un viaggio on the road negli USA. Leggendo il tuo articolo ho scoperto che ci sono tantissime cose da fare e vedere per cui penso che dovrò dedicargli almeno 3 giorni. Tu cosa mi consigli?

Teresa Scarselli
2 anni fa

Non ci sono mai stata… oppure sì? Il potere del racconto è di trasportare il lettore in luoghi lontani: ho passeggiato sulla spiaggia, sono entrata al Museo Marittimo e mi sono anche abbuffata di aragoste! E guarda, non sono nemmeno ingrassata di un grammo!

Elena
2 anni fa

San Francisco è una delle mete che vorrei tanto visitare e per questo ti ringrazio per avermi fatto viaggiare insieme a te in questa splendida baia. Dopo aver letto il tuo articolo però mi è venuta anche fame, quei panini all’aragosta sembrano buonissimi! Ma sai che pensavo costassero un po’ di più? Grazie per le dritte.

Paola
2 anni fa

Non sono mai stata negli USA, ma apprezzo tantissimo queste tue descrizioni di città e luoghi.. mi portano li e viaggio un po’ con la fantasia almeno!

Arianna
Arianna
2 anni fa

Una delle città degli States che preferisco, sarà proprio perché ha quest’aria meno americana oppure come dici tu sarà che sono anche io nata in una città di mare ma ho sempre trovato una particolare fascino a San Francisco, la tua descrizione mi ha fatto rivivere le atmosfere della città

Veronica
Veronica
2 anni fa

Grazie per avermi portata anche solo virtualmente nella baia di San Francisco, a conoscere la spiaggia di fronte al Museo Marittimo o esplorare i vari traghetti fino al Ghirardelli ed il suo cioccolato. E poi la cultua gastronomica basata sul pesce fresco.. che goduria!

Libera
Libera
2 anni fa

Sono stata negli USA ma la costa di San Francisco non l’ho ancora visitata. Devo ammettere che mi incuriosisce parecchio. Speriamo di andarci presto di persona.

Nicoletta Olivieri
Nicoletta Olivieri
2 anni fa

Grazie Lara, come sempre mentre ti leggo mi vedo camminare in quella strada, osservare quel dettaglio, respirare quell’odore …. mi porti nei luoghi che descrivi e oggi ho rivissuto San Francisco in maniera più profonda di come l’ho visitata io. Sei magica .

Silvia The Food Traveler

Mi hai portata un’altra volta a fare una bellissima passeggiata in una città che amo molto. Capisco bene quando dici che non ami le grandi città, ma come hai scritto tu San Francisco è diverse dalle altre metropoli (una sensazione simile l’ho provata tra l’altro a Seattle – sarà il Pacifico?)
Che bontà il clam chowder, i roll di granchio e di aragosta! Sarà pure una zona turistica, ma al Fisherman’s Wharf si mangia davvero benissimo!

Eliana
2 anni fa

Già da parecchio tempo sogno di poter organizzare un bel viaggio on the road tutto californiano. San Francisco non a caso era già tra le tappe previste ma devo dire che con questo articolo ho ancora più voglia di visitarla e di mangire il granchio fritto!

Annalisa Trevaligie-Magazine

Abbiamo fatto un bellissimo road trip in california ma per questioni di tempo non siamo riusciti ad arrivare a san Francisco. Un vero peccato, ma anche un buon motivo per riprendere il viaggio da dove lo abbiamo lasciato!

Bru
Bru
2 anni fa

Lara, hai un potere descrittivo unico, riesci a farmi essere in ogni luogo insieme a te, a farmi vedere questa terra americana da me tanto lontana.

Claudia
Claudia
2 anni fa
Rispondi a  lara_uguccioni

Direi che hai trascorso la giornata perfetta a San Francisco. Mi segno questo itinerario per la prossima visita

Sara Bontempi
2 anni fa

Non sai quanti invidio il vostro viaggio, questi sono tutti posti che sogno visitare da tantissimo tempo, spero di riuscire ad andarci presto!

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