
Conoscere l’Arizona, folklore e curiosità
L’Arizona è il 48° Stato ammesso all’Unione nel 1912. Precedentemente era una parte del Messico ceduta agli Stati Uniti dopo la guerra messicano-statunitense, combattuta tra il 1846 e il 1848. Confina con Nuovo Messico, Utah, Nevada, California, in un solo punto con il Colorado, ed infine con il Messico. L’Arizona è il contenitore di alcuni dei paesaggi naturali più incredibili al mondo, come il Grand Canyon, immensa gola creata dal fiume Colorado. Gran parte di questo Stato è caratterizzato da un clima arido e secco, complice la lontananza dagli oceani. A nord si trovano montagne verdeggianti, mentre il resto del territorio presenta distese desertiche punteggiate da cactus di ogni tipo.
La capitale è Phoenix, costruita a fine 1800 durante la corsa all’oro, è sita nel bel mezzo del deserto. Invasa spesso da una foschia bassa dovuta al caldo, è descritta proprio come una fenice che sembra risorgere dalle sue ceneri. Una curiosità: un tempo la città era chiamata Pumpkinville, la città delle zucche. Infatti sembra che tra le sue strade, crescesse spontaneo questo ortaggio, già dalla fondazione attribuita a Jack Swilling. Nativo della Carolina del Sud, Jack era un cercatore d’oro, proprietario di una miniera, proprietario di saloon e sale da ballo, agricoltore, allevatore, politico e primo giudice di pace di Phoenix. Oggi potremmo chiamarlo imprenditore, dato che creò nel 1867, la sua personale oasi proprio dove sorgeva un tempo la dimora degli antichi nativi Hohokam che attraverso 217 km di canali, portarono acqua e vita al deserto.

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Lo Stato è chiamato Grand Canyon State, nome usato anche nelle targhe automobilistiche, ma anche Baby State, in quanto è il più giovane stato degli USA continentali. Simbolo dell’Arizona è il gatto dalla coda anellata, o bassarisco del Nord America, un mammifero simile ad uno snello procione.
I nativi

Molte riserve indiane si trovano nel west degli Stati Uniti e in particolare in Arizona. Qui ce ne sono 23 e costituiscono il 27% del territorio. Le principali tribù sono: Paiute, Navajo, Hopi, Havasupai, Yavapai, Apache, Mohave, Cocopah, Yacqui e Pima. L’Arizona è la terra d’origine degli Apache, lontani cugini dei Navajo. Gli Apache hanno combattuto per secoli gli invasori spagnoli e messicani, erano infatti un popolo di abili e feroci guerrieri e acuti strateghi. In Arizona vive una grande comunità nella riserva indiana di Fort Apache distante 180 miglia dalla capitale, Phoenix. E’ un territorio selvaggio, ricoperto di foreste e la tribù gestisce stazioni sciistiche, un museo dedicato alla loro cultura e diversi casinò.
La maggior parte delle terre sono però dei Navajo così come i parchi del Grand Canyon, Antelope Canyon e la Monument Valley. I nativi sono ottime guide, conoscono perfettamente i loro territori e sono affidabili essendo nati in queste zone a sud degli States. La Navajo Nation è la seconda tribù più numerosa riconosciuta a livello federale, oltre ad avere la riserva più grande del paese. La lingua Navajo è uno degli idiomi nativi americani più parlati negli Stati Uniti d’America. La lingua ufficiale è comunque l’inglese, ma si parla anche spagnolo dato che prima il territorio era messicano. Molti sono i nativi che abitano questa terra e di conseguenza, molte sono le lingue dei popoli ancestrali ancora parlate sul territorio.

La maggior parte dei cittadini è di religione protestante, una minoranza cristiana cattolica. Poi c’è la vecchia religione, quella dei nativi portata avanti nei secoli da chi non si è convertito al cristianesimo, predicato dai missionari bianchi che vennero qui alla fine del 1800. Le antiche credenze venerano gli Dei, onnipotenti e presenti in tutte le forme della natura. E’ una mitologia complessa, perchè ogni tribù possiede le sue divinità e i suoi culti. Nelle tradizioni rimangono discendenti del mitico Pueblo ancestral cioè gli Anaasàzi così chiamati nella loro lingua dal grande popolo Dineh come si definiscono i Navajo.
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Altra tribù interessante è quella degli Hopi e la loro riserva si trova in Arizona, all’interno della grande nazione Navajo. Sono famosi per la lavorazione delle pietre dure e dell’argento, i loro gioielli sono magnifici con intagli raffinati e pietre dure. Usano per lo più turchesi dai nomi più singolari come il Roystone di colore verde, il Carico Lake dalle venature ramate e il Blue Diamond blu notte come il fondo del mare.
DA SAPERE: gli indiani sono gelosi ed esigenti proprietari di casa, quindi quando entrate nelle riserve abbiate cura di conoscere già i loro usi e costumi e di rispettarli. Se non le conoscete, informatevi nei Visitor Center che troverete sul percorso. Presso molte tribù infatti, non è possibile fotografare o fare riprese. E’ bene sempre chiedere prima. E se volete fare una foto a qualcuno di loro ricordatevi che come fareste con chiunque, è bene chiedere il permesso. Non fanno parte del panorama come dei monumenti, sono persone comuni e potrebbero arrabbiarsi (giustamente). Inoltre nelle riserve è meglio non fermarsi a lungo sui bordi delle strade, non campeggiare o imboccare sentieri secondari.
Il clima
Lo Stato dell’ Arizona è fatto di deserto arido e caldo, ma anche di altopiani e di foreste nell’area centro settentrionale. Nelle aree desertiche, tra giugno e inizio settembre, il grado di calore spesso supera i 40° di giorno, mentre la notte l’escursione termica è importante. Le temperature possono scendere anche di 20°. Nei mesi invernali, tra dicembre e febbraio, le temperature, durante la notte, scendono spesso sotto i zero gradi, e durante il giorno si aggirano intorno ai 20°.
La primavera è l’autunno sono i momenti migliori per visitare queste terre. Troverete un clima più accettabile, perchè i caldi estivi possono essere pericolosi soprattutto per chi ama le escursioni. Altra info: nel deserto piove pochissimo, ma in estate è possibile incontrare improvvisi acquazzoni, molto violenti e pericolosi. Amanti dei fai da te, fate attenzione e controllate sempre il meteo prima di avventurarvi! Io ho visitato l’Arizona in ottobre. La notte era tersa e fredda, ma di giorno il sole splendeva caldo e felpa e cappello potevano bastare. Chi viaggia lo sa, vestirsi “a cipolla” è sempre la soluzione migliore. E poi zaino e scarpe comode, pronti per nuove avventure 😉
I Festival

Ogni anno a inizio giugno nei pressi della Window Rock nella riserva Apache, si tiene un carnevale tradizionale indiano. Musica, danza ed eventi animano questa festa. Sarebbe spettacolare parteciparvi!
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Il 4 giugno da ormai un trentennio si svolge al Thorpe Park di Flagstaff una maratona per celebrare l’amore per la salute fisica e mentale degli indiani (io li ho visti tutti in sovrappeso, comunque…).
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Grand Canyon Music Festival vede esibirsi cantanti di folk, country e musica classica. Si tiene a fine agosto/primi di settembre a Tusayan nella Contea di Coconino, a sole 2 miglia dall’ingresso del Grand Canyon.
Il cibo

Ovviamente in Arizona, come in tutta l’America, vanno per la maggiore i fast food. Ma se siete alla ricerca di cibo vero e autoctono, fermatevi nelle tavole calde o nei food track gestiti, a livello familiare, dai nativi americani. Noi una sera siamo entrati in una tavola calda, uno di quesi posticini in cui, in Italia, non avremmo messo piede neanche a pagamento.
Losca e sporca sì, ma abbiamo mangiato uno dei cibi messicani più buoni mai assaggiati (e ci siamo anche divertiti a bere birra e a ordinare cibo dai nomi mai sentiti prima). Sì perchè qui in Arizona c’è una forte influenza dal Messico: chili con carne, tacos, panocchie di mais e fagioli. Non fermatevi alle apparenze quindi, sperimentate!
Poi c’è il famoso frybread, piatto tipico della cucina nativa: una sorta di pizza fritta ripiena. Noi ne abbiamo fatto indigestione assaggiandola in diversi modi. Uno dei sapori più sorprendenti è stato con la carne di montone stufata.
Da quanto mi è piaciuto ho scritto un post dedicato 🙂


3 Comments
Penelope
Deserto rosso veramente. Che splendore queste foto, sembrano tratte da un libro sui nativi americani. Stupende.
Ale G.
L’Arizona è una delle parti che preferisco degli States, l’ho percorsa in lungo e in largo con la moto, mi sono sentito un pò un Kerouac e un pò Guevara nei Diari della motocicletta.
Winny
Quanto vorrei andare in Arizona, deve essere stato un sogno quello che hai vissuto. Chissà forse un giorno…
Grazie di averlo condiviso! W.