The Ballad Of John & Yoko una eterna storia d’amore
Indice
- STARTING OVER
- WOMAN
- ALL YOU NEED IS LOVE
- IMAGINE
- OCEAN CHILD CALLS ME, SO I SING A SONG OF LOVE
- THE BALLAD OF JOHN & YOKO
Questa è una storia d’amore. Non un’infatuazione da adolescenti o un malsano ripiego per non sentirsi soli. E’ una storia reale, matura quel tanto che basta per essere perfetta e vera, come una relazione dovrebbe esserlo sempre, tra due persone adulte e consenzienti. Lui ha 27 anni, vissuti talmente intensamente che a pochi di noi è stato concesso altrettanto. Lei è più grande anche se di poco, ha visto gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e sicuramente a causa di questo, è un’attivista pacifista e si esprime attraverso l’arte. Entrambi hanno un matrimonio alle spalle finito male, una vita piena di gioie e di dolori come tutti noi, insomma, due esseri umani che come tanti si trovano, ma che come pochi cambiano il corso degli avvenimenti, attraverso il loro amore.
Nel 1968 John e Yoko sono conosciuti da tutti, ma in pochi credono in loro. “Ma chi è questa giapponese che l’ha abbindolato e che fa fare a John tutto quello che vuole lei?” è questa l’idea di molti, anzi di tutti. Nessuno capisce che invece quel sentimento è vero, che tutto quello che accade a John e che lo porta lontano dalla sua vita, dalla sua band, dal suo passato, in realtà lo sta salvando. Perché con Yoko, John diventa un uomo, si toglie la veste del ragazzotto inglese dall’aria sognante, eterno adolescente, per vestire i panni di un adulto migliore. Con Yoko, John nasce per la seconda volta.
STARTING OVER
Ricominciare
Londra, novembre. John e Yoko si incontrano ad una mostra d’arte, per intenderci quelle di tendenza che nel 1966 fanno scalpore con eccentriche installazioni d’avanguardia intrise di provocazione. Lei espone lì delle opere, è già piuttosto famosa per la sua partecipazione al movimento artistico dei Fluxus, formato da giovani e folli artisti rivoluzionari, legati al Dada per il loro approccio alla vita e uniti attorno al personaggio di John Cage considerato a ragione, una delle figure più rilevanti del panorama musicale del 1900. Anni dopo, John dirà che è rimasto con Yoko, perché su di una di queste sue installazioni, quel giorno trova la scritta SI’.
Se ci fosse stato scritto NO, se ne sarebbe andato. Ma c’è scritto SI’, ed è rimasto, incuriosito da quella ragazza diversa dalle groopie che è solito frequentare. Yoko, sicura di se nel suo metro e 50, appare passionale e determinata agli occhi di quel ragazzo tranquillo, dai lineamenti antichi e raffinato come la sua musica. In seguito a quella sera si perdono, ma non si dimenticano e due anni dopo si incontrano di nuovo, nel 1968. Lui è sposato, una sera la moglie è fuori città così invita a casa Yoko, ad ascoltare dei nastri inediti, per una cena in cui “si mangerà poco e si parlerà molto”. Da quel momento non si lasceranno più. E’ un incontro che sconvolge le loro vite e non solo. Un colpo di fulmine che sfocia in un legame per la vita, in un rapporto d’amore e in un’unione lavorativa perfetta.
WOMAN
Donna
Pochi hanno la fortuna di incontrare il vero amore, di riscattarsi da una vita che va stretta per rinascere nuovamente. “Il nostro rapporto è davvero di professore e allievo. Sono io che ho la notorietà, ma è lei che mi ha insegnato tutto“. Questo è quello che dice John della sua Yoko, ma nessuno la pensa così. Lei è vista come una strega che ha strappato la super rockstar alla sua band, determinando la fine di un’amicizia e di un sodalizio artistico incredibilmente prezioso come quello tra John, Paul, George e Ringo.
La personificazione dell’arrivista, della megera nella visione superficiale della massa che non conoscendo la realtà, dovrebbe tacere. Ammalia il povero beatle ormai stretto in un incantesimo, trattenendolo di forza tra le sue gambe, aspettando il momento buono per divorarlo. Questo pensano tutti, ma John e Yoko non ci cascano. Lei non è una strega, ma una donna che sposa uno degli artisti più iconici del secolo. Lui non è un Dio, ma è un uomo, un creativo, un musicista straordinario. Come due persone qualunque si amano, si sposano, fanno un figlio, Sean. Ecco il primo miracolo dell’amore.
ALL YOU NEED IS LOVE
Tutto quello di cui hai bisogno è amore
Gli anni ’70 del secolo passato sono turbolenti, anni in cui le nuove generazioni non riescono ad inserirsi, come se non ci fosse spazio per loro. In una intervista al fianco di Yoko, John dice che con i Beatles c’erano i soldi, la fama ma non c’era appagamento: “Fu allora che incontrai Yoko, e lei era un’artista d’avanguardia. Abbiamo cercato qualcosa che avessimo in comune, un obbiettivo comune” e quello che possiedono entrambi è l’amore e la pace. Dal sodalizio tra queste due personalità prendono corpo alcuni dei momenti più luminosi di un periodo fatto di buio, di bugie e di terrore nel quale è avvolta l’America.
E’ il 1969, John e Yoko si sposano nella rocca di Gibilterra e la luna di miele inizia all’Hilton di Amsterdam dove decidono di fare un bed-in: una protesta pacifica dal loro letto d’hotel, contro la guerra in Vietnam. Per due settimane vengono ripresi dalle telecamere mentre mangiano, si baciano, parlano d’amore ai giornalisti che li vanno a trovare. Da questa bizzarra manifestazione artistica, nasce una delle canzoni più famose e cantate tra i giovani del movimento yippie e da tutti coloro che manifestano per la Pace. Give peace a chance fu registrata in presa diretta nella loro camera d’albergo, durante quel bad-in con John alla chitarra, Yoko accanto a lui e tante persone intorno a suonare e a battere le mani sulle parole:
Senti!
Tutti parlano di
Rivoluzione, evoluzione, masturbazione,
Flagellazione, norme, integrazioni,
Meditazioni, Nazioni Unite,
Congratulazioni
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace.
Questa è la prima vera rivoluzione pacifista di John e Yoko. Il secondo miracolo del loro amore: dare un’opportunità alla pace.
IMAGINE
Immagina
Così inizia il loro matrimonio. Decidono di andare a vivere a New York, in un’America nixoniana sporca e pericolosa, come una coppia qualsiasi, senza vezzi e senza troppi eccessi. I tempi non sono dei migliori, sono gli anni della guerra e della repressione, in cui non è così scontato che una rockstar si mette al servizio della pace, impegnandosi attivamente per un paese che non è il suo, nella difesa dei diritti civili per la conquista della libertà. John e Yoko scendono tra la gente, partecipano alle manifestazioni, passeggiano per Central Park, si baciano per strada, vanno a fare la spesa. E collaborano ad un disco, Plastic Ono Band, nel quale John è per la prima volta solista, dove spogliandosi dei suoi abiti beat veste solo la sua pelle, onesta, vibrante e molto ma molto potente.
Assieme a lei trova se stesso e noi dobbiamo esserle grati, perché da lì, John cambia rotta e senza orpelli e schemi scrive Imagine, sempre con lei accanto che gli sta vicino anche nella produzione e nella stesura dei testi. Una canzone che fa venire i brividi lungo la schiena, che è simbolo di speranza come quelle finestre che Yoko apre illuminando la stanza buia nella quale, John suona seduto ad un pianoforte bianco. E’ così che tutti li vedono nel video che girerà il mondo, mentre lui canta parole di zucchero, come a John piace definirle, ma intrise di un ben più profondo significato: chiede ai potenti di “abbassare l’ascia di guerra”. In questo preciso momento, per loro ogni miracolo è possibile: combattendo contro un regime moderno, insieme sono una forza in grado di cambiare l’America.
Insieme, uniti come fossero una sola persona, protestano in modo pacifico e tutto il mondo se ne accorge e comincia a cambiare. Il terzo miracolo dell’amore tra John e Yoko: le persone li seguono, li ascoltano, credono in loro incominciando a capire che può esserci qualcosa di più, un mondo migliore dove vivere.
OCEAN CHILD CALLS ME, SO I SING A SONG OF LOVE
La bambina dell’oceano mi chiama, così io canto una canzone d’amore
Metà anni ’70. John e Yoko si dedicano alla loro famiglia e al piccolo Sean, non pubblicando musica per 5 lunghi anni. Si lasciano, poi si riprendono più innamorati di prima. Decidono di non separarsi mai più, nemmeno nella carriera, incidendo un album assieme, dove ad una canzone di John segue una di Yoko, occupando sul vinile uno spazio equo, in un dialogo sentimentale toccante e vero come la canzone Woman, dove John canta parole che mi emozionano da quando ne ho ricordo.
Donna, faccio fatica a esprimere
Le mie emozioni contrastanti
Nei confronti della mia sventatezza
Dopotutto ti sono sempre debitore
E, donna, cercherò di esprimere
I miei intimi sentimenti e la gratitudine
Per avermi mostrato il significato del successo
Il bambino che è nell’uomo
Ti prego, ricordati che la mia vita è nelle tue mani
E donna, tienimi stretto al tuo cuore
Anche se siamo distanti, non separiamoci
Dopotutto è scritto nelle stelle
Ti amo, ora e per sempre, così finisce la canzone e così finisce la vita di John, tre settimane dopo l’uscita dell’album. E’ l’8 dicembre del 1980, quella mattina la fotografa Annie Leibovitz scatta per la rivista Rolling Stone, l’ultimo abbraccio tra Yoko e John. Una fotografia che rimarrà per sempre nella storia, dove lui, nudo in posizione fetale, circonda teneramente una lei dall’aria sognante, vestita di nero.
The Ballad Of John & Yoko un’eterna storia d’amore
Una fotografia che racconta l’importanza dell’uno per l’altra, della simbiosi tra i due amanti e della metafora dell’essere madre e sposa allo stesso tempo. Simbolo di un amore incondizionato, quello che John prova per lei; uniti in un’unica persona come uno Yin e uno Yang, come la maestra e il suo allievo.
Quella stessa sera, prima di uscire dalla sala d’incisione, John ferma Yoko e accarezzandola, le sussurra parole di un amore talmente intenso da confonderla. Così lei racconta al giornalista Ezio Guaitamacchi:
“ Sentire quelle parole dal tuo uomo quando hai superato i 40, mi ha fatto capire che ero una donna molto fortunata. Vedo ancora davanti a me i suoi occhi, sembrava volesse penetrarmi l’anima”.
THE BALLAD OF JOHN & YOKO
La ballata di John e Yoko
Sono le 10.30 di sera quando John, tornato dalla sala d’incisione assieme a Yoko, esce dall’auto davanti al Dakota Building, il meraviglioso palazzo storico dove vive con la sua famiglia al limitare di Central Park. Ha in mano i nastri di una canzone appena incisa, vuole riascoltarli a casa, con calma. Decide di non andare a cena, è impaziente di vedere Sean, il figlio di cui è particolarmente fiero e si affretta verso il grande portone d’ingresso. Poi una voce grida: “Signor Lennon?” e mentre John fa come per girarsi, un ragazzo spara 5 colpi di pistola, uno dei quali lo manca andandosi a fermare sulla porta a vetro retrostante. Gli altri lo centrano in pieno, attraversandogli il torace e rompendo l’aorta. Yoko scappa, poi subito si ferma e torna indietro, incurante del pericolo. Si getta su John, urla con tutto il fiato che ha in corpo.
Il portiere chiama i poliziotti che in 2 minuti esatti sono lì e ammanettano lo scellerato colpevole che tranquillo, sta leggendo una copia consunta de Il giovane Holden di Salinger. Non c’è tempo per l’ambulanza, i poliziotti caricano Lennon sul sedile posteriore e lo portano all’ospedale più vicino, ma nonostante tutto, per John non c’è nulla da fare. John Lennon muore l’8 dicembre del 1980 alle ore 11.15 di sera. La notizia è data pochi minuti dopo: un giornalista si trova casualmente in ospedale e vedendo l’accaduto, chiama la diretta della ABC che sta trasmettendo la partita del lunedì sera. E’ così che tutta l’America viene a sapere della scomparsa dell’ex Beatles. Il giornalista Diego Antonelli scrive un toccante articolo intitolato John Lennon, 8 dicembre 1980: l’ultimo giorno di vita in cui riporta le parole esatte dette dal telecronista:
The Ballad Of John & Yoko una eterna storia d’amore
“…Ricordiamo che questa è solo una partita di football, non importa chi vince e chi perde. E’ accaduta una indescrivibile tragedia, confermataci dai colleghi di ABC News a New York: John Lennon, davanti alla sua abitazione di New York, probabilmente il più famoso di tutti i Beatles, è stato colpito da un arma da fuoco due volte alla schiena, trasportato al Roosvelt Hospital è stato dichiarato morto all’arrivo”.
Così finisce la ballata di John e Yoko che hanno scoperto l’amore eterno. Amici, amanti e sposi legati indissolubilmente da una corda che, oggi, a distanza di 40 anni, sono convinta che non si sia ancora spezzata. Raramente si sente parlare di amori di questa intensità, che durano oltre la morte. Yoko oggi ha 87 anni, è malata, ma attorniata dalle persone che la amano come suo figlio Sean e sua figlia Kyoko, avuta dal primo matrimonio. John e Yoko li voglio ricordare così, ancora giovani e innamorati come in tutte quelle migliaia di fotografie e video che li ritraggono assieme, nella voce di lui che canta parole d’amore e di pace e nella melodia di un sentimento eterno che sempre e per sempre, farà parlare di se.
Peace & Love. Pace e amore.
Articolo di: Lara Uguccioni
The Ballad Of John & Yoko un’eterna storia d’amore
The Ballad Of John & Yoko un’eterna storia d’amore
Fonti e citazioni:
– Amore, morte & Rock’Roll di Ezio Guaitamacchi – Ed. Hoepli
– La storia di John Lennon e Yoko Ono Art tribute Sky Arte
– www.doodles.link
– www.rockol.it – Articolo del 08/12/2020 di Diego Antonelli
Tutte le immagini sono di repertorio pubblico disponibile sul web
Che bell’articolo Lara, mi hai affascinata con le tue parole raccontando questa grande storia d’amore. A dire il vero non l’avevo mai approfondita ed è stato piacevole avere una visione così completa del loro rapporto, forte e unico davvero toccante
Grazie Arianna, le tue parole mi fanno felice.
Bellissimo! bellissimo il tuo articolo, le tue parole, la loro storia d’amore, tra i pochi che hanno avuto il coraggio di vivere il loro amore senza guardare in faccia nessuno, oltre che le loro. Ho adorato leggerlo, grazie.
Grazie a te Sara, sono felice ti sia piaciuto 🙂
Articolo bello e delicato 🙂 io un po’ come tutti ho un po’ seguito da lontano la loro storia d’amore, un po’ “prevenuta” nei confronti di Yoko. Chissà che cosa avrebbero potuto fare ancora insieme, come coppia e come artisti, se la sorte non fosse stata così tremenda…
Infatti me lo sono chiesto anche io, magari si sarebbero lasciati oppure chissà, avrebbero potuto fare qualcosa per cambiare le menti di molte persone.
Non ho vissuto la loro grande e intensa storia d’amore e non mi permetterei mai di giudicare il sentimento sincero che unisce due persone. Hanno fatto una scelta e sono contenta che si siano amati. Dispiace che un genio musicale come lui se ne sia andato troppo presto.
E’ vero, avrebbe potuto donare al mondo chissà quante altre canzoni meravigliose.
Un altro bellissimo articolo che mi ha catturato dalla prima all’ultima parola (facendomi canticchiare man mano le canzoni che lo accompagnano). Sai che a parte il fatto che fossero sposati, che fossero molto criticati e ovviamente che John Lennon fosse stato ucciso non sapevo molto di questa coppia e della loro storia d’amore?
Io Silvia ne ho sempre sentito parlare male, fin da bambina, ma le cose vanno lette, rilette e studiate sentendo tutte le campane. Odio i “partiti presi” e alcune volte le vicende si devono guardare da molto al di fuori per non giudicare, vedendole per quello che sono realmente. Io in questa storia c’ho visto AMORE 🙂
Non ero ancora nata quando tutto questo è successo ma che triste che la loro storia d’amore sia stata così mal interpretata all’epoca!
Io nel 1980 ero piccola ma neanche 10 anni dopo ascoltavo la musica di John Lennon e mi sono interessata a questa storia da subito. Non ho mai creduto fosse qualcosa di sbagliato.
Hai scritto un articolo bellissimo, toccante e profondo. Forse Yoko non era amata dai fans perché si era presa John, portandolo via alla band, forse non lo era perché era una donna che guardava gli altri come ragazzini. Resta il fatto che invece lui la amava veramente di un amore profondo forse un pò troppo palesato ma quelli erano i tempi.
Una storia d’amore come ce ne sono poche
Esatto Antonella, la vedo esattamente come te.
Sarò una delle poche ad andare controcorrente, ma non ho mai amato questa coppia. Tanto di cappello per i testi scritti e interpretati da John Lennon, fanno parte del patrimonio culturale della mia generazione, ma anche di quelle odierne e future. Musica di alto livello comq questa difficilmente tornerà in voga.
Annalisa nessuno ama questa coppia te lo do per certo! Sono io che vado contro corrente questa volta e che vedo l’amore anche dove pochi riescono a vederlo. Un abbraccio!
Ho sempre adorato John Lennon e le sue canzoni, le ascolto ancora molto volentieri, visto che mi ricordano la mia gioventù; ricordo ancora lo shock quando appresi della sua morte, ero a lezione all’università e mi sono sciolta in lacrime!
Immagino lo shock Teresa, era un personaggio di spessore, dentro e oltre la musica.
Ciao Lara, questa lettura capitata un pò per caso, mi ha davvero affascinato. Splendido ritrovare il rapporto tra Lennon e Yoko Ono, e molto altro. Tra l’altro anche le foto che hai scelto sono incredibili.
Grazie mille Libera, ho amato scrivere questo articolo, è stato forse uno dei più sentiti, perchè per tutto il tempo, ho vissuto con loro l’amore che mai si cita quando si parla di Yoko e John. Mi fa piacere che l’abbia percepito anche tu 🙂
In questo articolo ho trovato le parole che cercavo ogni volta che ho letto articoli su yoko e John… le avevi te! Pezzo incredibile…. bravissima
Grazie Berta, sono felice ti sia piaciuto, io l’ho scritto con il cuore
Ho letto con piacere questo articolo che trovo, tra l’altro, molto ben scritto.
E’ affascinante il tuo punto di vista, da uno che ha vissuto la Beatlesmania è difficile guardare la giapponese in modo distaccato e forse, corretto.
Adesso che sono più maturo e che ci faccio, caso, in tutte le foto si vede la complicità di questa coppia.
A mio malgrado, devo dire che sicuramente è stata una storia d’amore vera e che sicuramente ne è venuto fuori qualcosa di veramente unico.
Come dici tu Peace & Love.
So che è un punto di vista difficile per chi ha vissuto quel distacco, ma credo che sia il momento di guardare oltre. E’ passato tanto tempo, sono cambiate tante cose e anche noi lo siamo, è ora di dare una possibilità a Yoko.
Come la direbbe John Lennon: give Yoko a chance.
Pace e amore e te.
Ho letto l articolo,distaccandomi dagli avvenimenti che portarono John a lasciare il Quartetto più famoso del mondo,perché credimi,non si amava molto la Giapponese.
Ritenere Yoko responsabile di un disastro, era una delle certezze della mia vita.
Poi arrivi tu e infili frasi perfette,piene di cuore e ribalti il mondo.
Ho condiviso parola per parola,ciò che hai scritto, mi hai fatto partecipare ad un sentimento unico e bellissimo ,che ci ha portato tanti regali ,uno su tutti IMAGINE .
Grazie per avermi fatto cambiare idea.
Grazie a te Stefania di avere letto l’articolo. So che il mio punto di vista è diverso da quello della maggior parte delle persone che hanno amato e amano i Beatles e Lennon. Io in lui ho visto l’uomo prima dell’artista e ti assicuro, siamo in diversi a pensare che la relazione tra John e Yoko sia stata una vera storia d’amore. Poi quando ne nasce una discussione, un raffronto è sempre positivo 🙂 Evviva la musica!
Complimenti per l’articolo!
Veramente bello ed interessante.
Ho potuto conoscere qualcosa in più e con un altro punto di vista e per questo ti ringrazio!
Aspetto altre pubblicazioni con molto piacere.
#lavaligiagialla 🔝
Grazie a te Valentina di averlo letto 🙂
Lara, con questo tuo meraviglioso racconto che mi ha completamente affascinato (riletto un paio di volte), ho rivissuto quella epoca che musicalmente tanto ha dato alla mia generazione e a me in particolare che sono cresciuto a pane e Beatles. John è stato un grande mito che è finito troppo presto ma è ancora tanto presente nelle nostre menti. Yoko non è stata da meno sapendo prendere per mano il ragazzo per trasformarlo in uomo. Dunque complimenti a te per questo tuo esaudiente e bellissimo scritto.
P.S. anche io sono stato uno di quelli che inizialmente pensava a Yoko come alla classica guastafeste.
Ciao Mario, l’8 dicembre del 2020 è stato il quarantesimo anniversario della morte di John Lennon. E’ da quel giorno che penso di scrivere di lui e di quegli ultimi anni vissuti. Poi è arrivato Natale e le feste, anche se vissute un pò in sordina, ma io non mi sono mai tolta dalla testa loro due. Da che ho ricordo, la storia di John e Yoko mi ha sempre toccato il cuore, quando sento parlare di loro mi emoziono tutte le volte, è una reazione intensa la mia, ed è per questo che ho sentito il bisogno di scriverne. Sono nata dopo il “fenomeno Beatles”, non ho vissuto quella rottura e le inevitabili conseguenze, quindi vedo la loro storia sotto un’altra luce. E la volevo condividere 🙂 Grazie mille di averla letta!