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Come si mangia in Irlanda? Ovviamente benissimo!

Sono da poco tornata da un tour nell’Irlanda del sud e tutti hanno voluto sapere caratteristiche e curiosità dell’ Isola di Smeraldo. Una delle domande più frequenti, dato che in pochi conoscono realmente l’Irlanda perchè troppo spesso associata all’Inghilterra, è “ma come si mangia?”. Ebbene, sfatiamo il mito che nei paesi anglofoni si mangi male. In Irlanda, nella vicina Inghilterra così come nella terra degli amabili cugini scozzesi, c’è un menù decisamente vasto e gustosissimo. Attenzione però, l’Irlanda del sud non fa parte del Regno Unito già dal 1922, ma è ufficialmente una Repubblica compresa nell’Unione Europea. Solo la parte nord, il 15% dell’isola, è una nazione costitutiva dello United Kingdom. Un’indipendenza che costò cara all’Irlanda del sud, ma che oggi le permette di essere libera e di avere un’economia fiorente come non mai.

E’ vero però che l’Irlanda è un paese di lingua inglese e, in un tempo molto lontano, casa dei Celti esattamente come la Scozia e il Galles. Ancora oggi la lingua gaelica si insegna nelle scuole e ogni cartello stradale è scritto in due lingue. Dopo i Celti arrivarono i Normanni che diedero vita ad un nuovo capitolo della storia dell’isola. Successivamente si insediò la dominazione inglese che proibì ogni tradizione, religione e festa pagana. Come dimenticarsi dell’incursione di San Patrizio, ad oggi patrono del paese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica e ortodossa, che convertì molti irlandesi, fino a quel momento legati ai culti druidici. Ogni civiltà che ha messo piede in Irlanda ha quindi lasciato traccia di se, anche dal punto di vista culinario.

Quello che è sicuro è che il sud selvaggio di questa meravigliosa isola regala molte sorprese, a cominciare proprio dal cibo.

Bere un caffè in paradiso

Lasciata la città di Dublino, dove tutto è un caleidoscopio di caos e colori, si entra in una sorta di favola, dove il verde smeraldo della primavera irlandese riempie gli occhi ad ogni chilometro percorso sulla stretta via che porta verso l’oceano Atlantico. Guidando verso ovest si arriva nella regione del Connemara, angolo di mondo di una bellezza assoluta e selvaggia. Il verde dei prati tocca il blu dell’oceano dando vita a un territorio aspro e silenzioso, caratterizzato da colline arrotondate e valli dalla vegetazione robusta. I paesaggi brulli e incontaminati scivolano allo sguardo per ore, mentre si percorre la strada tra un numero elevatissimo di stagni, greggi di pecore e laghi che sembrano cieli capovolti.

Tra queste valli silenti ci si ferma spesso per scattare fotografie, ammirando la natura nella sua totalità, per coglierne l’essenza, il profumo e i colori che sa regalare. In una di queste soste ho avuto il piacere di bere un caffè buonissimo, in un piccolo chiosco sulla strada dove veniva servito assieme a dolcetti francesi, il tutto accompagnato da un sorriso delizioso e familiare.

Come si mangia in Irlanda

Mi sono fermata a pensare, con il mio caffè in mano, a quanto mi sarebbe piaciuto scambiare per un pò la mia vita con la ragazza a cui apparteneva quel sorriso e rimanere lì, tra le colline, dove l’odore dell’erba bagnata si mescola a quello pungente della torba e l’unico rumore è il belare delle pecore o il rombo delle poche auto di passaggio sulla strada. L’unica cosa che volevo fare in quel momento era gustarmi il mio caffè caldissimo, guardando il cagnolino che stava annusando l’erba bagnata dall’altra parte della strada. Chiedevo solo di ammirare tutta quella bellezza, la collina che dolcemente degradava verso il lago, le rocce che sicuramente stanno lì da millenni, gialle di muschio e ruvide ed accoglienti come le mani di un nonno.

Incredibile come ci siano luoghi affini all’anima, dove sembra di essere tra gli amici di sempre, quelli che ti conoscono dall’infanzia e che non ti chiedono nulla anche se sono anni che non li vedi. Il sorriso di Phoebe, è così che si chiama la dolce ragazza e anche il suo truck, mi ha fatto sentire a quel modo. Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, in un posto chiamato “casa”. Aperto il sabato e la domenica Phoebe’s Connemara Patisserie si trova nella Inagh Valley lungo la strada del Lough Inagh. (Lettershinna, Cashel, Connemara, Contea di Galway). E’ facile da trovare, questa è l’unica strada che porta in Paradiso.

Datemi uno stufato di agnello e vi solleverò il mondo

Esattamente come Archimede che si esaltò dalla capacità di costruire macchine che potessero spostare grandi pesi con piccole forze, io con un solo stufato di agnello, mi esalto a tal punto da poter credere di scalare una montagna. Ebbene sì, una delle mie pietanze preferite è il piatto più celebre d’Irlanda, cucinato con il più antico metodo di cottura delle carni diffuso poi in tutto il mondo. Lo stufato irlandese, o per meglio dire irish stew, ha una storia che dall’Impero Romano arriva in Europa del nord per poi ripartire verso le Indie Occidentali e fare ritorno con un sacco di patate. Dopo aver effettuato il viaggio dal Sud America al Vecchio Continente come alimento base nelle spedizioni dei marinai, la patata fu portata per la prima volta in Irlanda nel 1500, dove diventa parte importante della dieta di questo popolo.

Con solo una pentola, un fuoco acceso e pochi ingredienti facilmente reperibili, anche le famiglie povere riuscirono a sopravvivere grazie allo stufato. Sebbene i raccolti di patate si siano rivelati vulnerabili nel corso della storia del paese, in particolare durante la Grande Carestia del 1800, molti piatti tradizionali hanno ancora le patate come ingrediente centrale. Originariamente lo stufato veniva preparato con 2 ingredienti, patate e cipolle, in aggiunta alla carne di montone. Le famiglie più fortunate utilizzavano la capra o l’agnello ed aggiungevano più ortaggi a radice, come le carote, rape o la pastinaca. All’epoca le pecore venivano allevate fino alla vecchiaia perchè davano latte e lana, quindi le loro carni erano decisamente dure per essere arrostite.

Il montone non è altro che una ignara pecora attempata che, messa in pentola e fatta bollire per qualche oretta, diventa tenera e buonissima.

Come si mangia in Irlanda

Dopo aver visitato Kylemore Abbey, residenza nobiliare trasformata in scuola e successivamente in monastero, mi è venuto un certo languorino. Costruita in uno dei luoghi più sperduti e meravigliosi d’Irlanda, non ho potuto fare a meno di fermarmi a mangiare lì. E’ arrivata l’ora di pranzo e la scarpinata tra i giardini vittoriani mi ha messo decisamente appetito. A fianco all’area biglietteria c’è una tea house e subito oltre, un posticino delizioso chiamato Mitchell’s Café dove servono piatti della tradizione irlandese. Ho preso quindi il mio vassoio, ho studiato bene il menù del giorno e sono arrivata dritta davanti ad uno degli stufati più buoni che io abbia mai assaggiato. L’ho gustato all’esterno, dove un magnifico sole primaverile ha da poco preso il posto di un cielo plumbeo.

Uno stufato di pecora con patate e carote accompagnato da un corposo purè ed una fetta di pane Barmbrack, speziato e dolciastro. Questo per noi insolito pane dolce abbinato al salato, è tipico della tradizione irlandese, preparato soprattutto in occasione di Halloween. La tradizione vuole che all’interno vengano nascosti uno o più oggetti. Un bastoncino, un pisello, un pezzetto di stoffa, una moneta d’argento o un anello. Ciascuno annuncia rispettivamente un viaggio, solitudine, povertà, fortuna o addirittura matrimonio. Lo si trova spesso ovunque, ovviamente senza “sorpresa” ed è solitamente farcito con frutta secca lasciata in ammollo nel whisky e tè nero. Il mio era semplicemente alle carote.

Come si mangia in Irlanda

Impossibile farsi mancare una fetta di torta di mele ricoperta di crema liquida e calda e una tazza di tè. Il tutto condito da una vista incredibile della dimora affacciata sul lago. Per un attimo ho creduto di essere in Downtown Abbey!

A proposito di stufato, ne ho mangiato uno mitico in una delle locande più conosciute alle porte di Dublino, aperta dalla bellezza di 200 anni. Il Johnnie Fox’s, è uno dei pub più antichi d’Irlanda. Rinomato per il suo ottimo cibo, immerso nella tranquilla cittadina di Glencullen è circondato da uno splendido scenario e dalla serenità delle colline. Era originariamente una piccola fattoria che divenne un rifugio sicuro durante la grande ribellione irlandese del 1798 contro il dominio britannico. Nonostante la rivolta si concluse con la vittoria britannica, quell’anno fu storico e ricordato ancora oggi, così come questa frequentatissima locanda. Da Dublino partono addirittura dei tour per venire qui, è decisamente un monumento nazionale!

Come si mangia in Irlanda

Sono stata in Irlanda più di una volta e ho avuto modo di assaggiare lo stufato irlandese diverse volte in altrettanti diversi luoghi, cucinato con vari tipi di carne. Quindi, altro locale dove andare è il The Merry Ploughboy, un gastro pub dove si ascolta musica dal vivo accompagnata da uno spettacolo tradizionale di ballerini bravissimi. Si trova nelle campagne di Dublino ed è l’unico pub in Irlanda di proprietà dei musicisti che si esibiscono ogni sera. Ovviamente gli orari non sono quelli italiani, qui si arriva per cenare alle 18.30 e alle 22.00 si esce dopo lo spettacolo già mangiati e alticci. In Irlanda, come in Scozia, si fa “tutto prima”, non pensate di fare le ore piccole al pub, qui non è tradizione!

Come si mangia in Irlanda

Siccome sono una divoratrice di stufati, durante la nostra visita al Guinness Storehouse, la fabbrica della Guinnes, Paolo ed io abbiamo pranzato al “Graviti Bar”. E’ un posticino decisamente scenografico dove una vista della città a 360° incanta anche con il cielo nuvoloso. E’ lì ho assaggiato per la prima volta lo stufato alla Guinness, la birra scura più buona del mondo, a mio modesto parere. Ovviamente ho provato a replicare la ricetta a casa ma aimè, lo stufato non aveva lo stesso sapore e colore. Ho subito capito il perchè bevendo un sorso della stessa birra acquistata in Italia: è differente da quella bevuta in Irlanda! Ci sono diverse teorie in merito, e la questione piuttosto seria, è stata notata anche dagli scienziati dell’ente internazionale di tecnologia alimentare Institute Food Technologists.

La causa potrebbe essere l’ambientazione dei pub irlandesi, generalmente più pittoreschi ed autentici delle loro “copie” all’estero. Oppure la differenza può non essere nella birra, da sempre prodotta nello stabilimento di Dublino, ma da come viene servita. La Guinness infatti è piuttosto complicata da tarare, spesso i gestori non considerano i parametri forniti dal produttore o trascurano le indicazioni riguardo al tempo massimo di permanenza nel fusto. Poi all’igiene dei bicchieri e dell’impianto spine ne vogliamo parlare? Tutto questo incide sul gusto, evidentemente anche quando si fa uno stufato. Insomma autosuggestione, temperatura, ristagni, complotto? E chi lo sa, l’unica cosa è prendere un aereo e andare a berla seduti in quei bei posticini colorati e chiassosi, pieni di risate e musica che sono i pub irlandesi. I più belli e autentici d’Europa.

Chi dice torta dice Apple Pie. I dolci irlandesi

Mi avrete sentito parlare di torta di mele almeno 100 volte, perchè dovunque vado ne assaggio una fetta, dall’America latina, agli States fino alla nostra Europa. Ebbene sì, è forse il mio dolce preferito, sicuramente quello che mi incuriosisce dato che ogni torta di mele è diversa dall’altra. In Irlanda però è speciale e io ne ho mangiata una che sembrava arrivare dritta dal giardino dell’Eden. Come sempre il Connemara, regione all’estremo ovest dell’isola di smeraldo, regala emozioni. Al Mitchell’s Café di Downtown Abbey, ops, di Kylemore Abbey non solo ho mangiato uno stufato di pecora degno di un Re, ma anche la Legendary Apple Pie, una fetta di almeno mezzo chilo di torta di mele ricoperta da una mestolata di crema densa e dolcissima.

Era infatti possibile scegliere su diversi abbinamenti: una crema pasticcera fredda, varie salse liquide di mirtilli o ribes, crumble di fragole oppure della warm custard, una crema calda. La ragazza che serviva aveva davanti a se un pentolone con un mestolo gigante che sembrava il paiolo magico di Harry Potter e la mia gola si è arresa alla sua magia. Non ho potuto fare a meno di provarla ed è stata una salita sull’Olimpo di sola andata. Prima che mi ritorni la voglia di prendere un aereo e andare nuovamente all’Abbazia di Kylemore cambio discorso, perchè in Irlanda i dolci in realtà, sono tutti buoni. Tra i tanti adoro gli scones di mirtilli scuri o rossi, li ho trovati ovunque anche alla stazione di servizio e dato che non sono dolci, ne ho abusato allegramente durante tutta l’ultima permanenza in Irlanda.

Come si mangia in Irlanda

Si pensa che gli scones abbiano avuto origine in Scozia all’inizio del 1500, anche perchè il primo riferimento di stampa è stato fatto da un poeta scozzese nel 1513. Erano originariamente realizzati con l’avena, modellati in un grande tondo e incisi in quattro o sei spicchi. Venivano poi cotti alla piastra su fuoco aperto, anche se le versioni odierne sono fatte con farina tradizionale e cotte al forno. Si pensa che la parola abbia avuto origine dall’olandese “schoonbrot”, che significa buon pane bianco o dal tedesco “sconbrot”, strettamente correlato, si traduce con pane buono. Intorno al 1840, gli scones divennero una parte essenziale del rito alla moda del tè pomeridiano in Inghilterra. 

Quest’ ultimo è stato reso popolare dalla duchessa di Bedford, che era un’amica intima della regina Vittoria. Un pomeriggio chiese del “cibo leggero”, che comprendeva tè, biscotti e focaccine. Si dice che le piacessero così tanto che ne ordinava tutti i pomeriggi e fu grazie agli scones che nacque il rito inglese dell’Afternoon Tea. Fantastico come miscelando culture e tradizioni si dia vita a qualcosa di così buono, provare per credere. Ovviamente come farci mancare un compleanno a sorpresa durante una cena di metà settimana tra le verdi valli irlandesi? Mentre mi gustavo una sacher torte con panna montata a fine di una luculliana cena, ad un tratto in sala si spensero le luci e voilà, “happy birthday to youuuu”. Camerieri e commensali tutti, intonarono la classica canzone d’augurio, portando in sala una torta per Cristina che compiva gli anni quel giorno. Giuro, almeno la torta non l’ho mangiata!

Come si mangia in Irlanda

Neanche dopo 24 ore che ero in Irlanda scopro che uno dei dolci che più va per la maggiore al momento è la Cheesecake al limone. Sempre con una crosta “biscottosa” alla base, l’abbinamento formaggio e limone a me non piace, ma gli irlandesi ne vanno matti. Mi è piaciuta più la frolla con cui si creano crostatine ai frutti rossi e tantissimi dolci al cucchiaio. Mentre incredibile ma vero, la torta di cioccolato con crema al burro è veramente buona. Forse sono i prodotti che usano, freschi e di qualità perchè, anche se non mi piace la crema al burro, quella mangiata in Irlanda era decisamente perfetta.

In ogni contea irlandese visitata c’è una specialità culinaria tradizionale ed io me ne sono portate a casa due o forse tre. Nella conte di Kerry, a sud-ovest del paese, nelle fattorie che costellano la regione ci sono tantissimi apicultori.

Il miele di Killarney è uno dei prodotti più ricercati e ovviamente non me lo sono fatto scappare, scovandolo in una bottega di un paesino dove ci siamo fermati per pranzo. Poco lontano da lì, davanti alle coste del Kerry ci sono due isolotti chiamati Skellig Islands, da cui deriva il nome di una confettura eccezionalmente buona, la marmellata di whiskey. Quella che ho comprato io si accompagna ad una bella storia, quella di Jackie & Richie, una famiglia che ha una piccola produzione a Ballinskelligs. I due coniugi sono originari di Dublino, ma qualche anno fa lasciarono la città in cerca di una vita dal ritmo decisamente più lento. E’ così che nasce nel 2020 la Skelling Jam che produce la mitica Whiskey Marmalade e altri 18 tipi di confetture fatte con frutta proviene dalla vicina Cork e zucchero del grossista locale si Killorglin.

E’ nata per caso la ricetta dell’Irish Coffee

sottotitolo ” It was a dark and stormy night…”

“Era una notte buia e tempestosa…”, come direbbe Snoopy, e alla base aerea di Foynes in Irlanda, diventata durante la seconda guerra mondiale un aeroporto per voli transatlantici, tornò indietro un aereo a causa del maltempo. La base era una sosta di rifornimento per i voli più lunghi e spesso, a causa del tempo, i numerosi passeggeri rimanevano bloccati al suo interno per la notte. Per questo motivo nell’aeroporto venne allestito un vero e proprio ristorante dove poter soddisfare i gusti di ogni ospite. Lo chef Joe Sheridan, per dare conforto ai passeggeri di ritorno da quello sventurato volo, infreddoliti e stanchi, quella notte decise di preparare qualcosa di speciale da bere, caldo e forte per confortare gli animi. Preparò un caffè bollente ben zuccherato, ci mise dentro del buon whisky e lo ultimò con della panna.

Era il 1942 e la storia racconta che scese il silenzio mentre tutti si godevano il delizioso intruglio. Ammansiti dalla morbidezza avvolgente della creazione, i passeggeri chiesero a Sheridan se si trattasse di un caffè brasiliano. “It’s Irish Coffee!” ribatte lo chef. Fu quello l’inizio di un grande classico. Negli anni a venire ogni uomo o donna di passaggio poteva gustare lo straordinario caffè di Sheridan, fino a quando, nel 1952, un giornalista americano lo assaggio’. Tornato negli States scrisse un articolo sul misterioso Irish Coffee parlandone con il barman del Buena Vista Hotel di San Francisco, Jack Koeppler. La leggenda narra che quando Joe Koeppler cominciò a fare esperimenti per ricreare un perfetto Irish Coffee, fu costretto a chiedere aiuto al creatore Joe Sheridan, perché la panna continuava ad affondare nel bicchiere. 

Come si mangia in Irlanda

La risposta dello chef fu semplice ed esaustiva: ” Panna corposa come l’accento irlandese; Caffè forte come una mano amica; Zucchero dolce come la lingua di un ladro; Whiskey liscio come lo spirito della terra.” Fu così che la storia del suo caffè irlandese divento’ talmente famosa anche oltre oceano, da proclamarne il successo mondiale. Da quel momento l’Irish Coffee divenne ufficialmente la bevanda simbolo dell’Irlanda. Attenzione però: l’𝗶𝗿𝗶𝘀𝗵 𝗻𝗼𝗻 𝗱e𝘃𝗲 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗺𝗮𝗶 𝗺𝗲𝘀𝗰𝗼𝗹𝗮𝘁𝗼. L𝗮 𝗽𝗮𝗻𝗻𝗮 𝗱𝗲𝘃𝗲 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗲𝗿𝗲 𝘀𝗼𝗽𝗿𝗮 𝗲 𝘃𝗮 𝗯𝗲𝘃𝘂𝘁𝗼 𝗰𝗼𝘀𝗶’ 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝘃𝗶𝗲𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗮𝗹 𝘁𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼. Al Cafe en Seine, locale storico in centro a Dublino, ne ho bevuto uno spettacolare, provare per credere.

Il pesce nella cucina irlandese

Nonostante l’Irlanda sia circondata dal mare, quello che mi disse una volta una signora a Dublino è che il pesce non è poi così comune nella cucina dell’isola. Pare ci siano diverse ragioni, ma quella che più mi ha colpito è che per centinaia di anni il pesce è stato associato al cibo dei poveri. Solo recentemente è tornato anche nelle cucine dei ristoranti più rinomati, diventando di nuovo popolare. Io prediligo mangiare nelle locande o nei piccoli pub che servono piatti tipici cucinati alla maniera della tradizione regionale. E’ in uno di questi, poco fuori Dublino, che ho ordinato un’ottima Irish Fish Chowder, uno dei miei piatti preferiti che fino a quel momento avevo mangiato solo negli States.

A questo incredibile piatto, appena tornata dal New England, ho dedicato un articolo a parte, perchè la zuppa di pesce è speciale, calda e confortante come due cuscini morbidi su di un lettone dalle lenzuola cambiate di fresco. Ma c’è qualcosa che distingue le zuppe di pesce irlandesi da quelle del New England. La prima è la scelta del pesce. In America la zuppa è cucinata con vongole, carne di maiale salata o pesce bianco come merluzzo e eglefino. In Irlanda generalmente si utilizza un mix di pesce affumicato assieme a del pesce fresco, in una combinazione di pesce bianco e salmone. Immancabile la pancetta, mentre, alle volte spuntano, dalla crema densa anche gamberetti e cozze.

Un altro piatto forte è sicuramente il fish & chips, che mangio solo in luoghi come l’Irlanda, la Gran Bretagna o l’America dove è facile trovarlo fresco, come pescato del giorno.

Come si mangia in Irlanda

Dapprima pasto delle classi lavoratrici e poi street food d’eccezione ricercato da tutti i turisti del mondo, il fish & chips è un piatto estremamente economico. Sicuramente per questo motivo si è così diffuso tra i cibi preferiti del popolo britannico, che, in tempi passati, poco aveva da mangiare se non quello che il capofamiglia portava a casa. Oggi è considerato da tutti “comfort food” ma io lo definirei più come la quintessenza del rassicurante, tranquillante da prendere a morsi, nonché nostalgia fritta allo stato puro. Infatti mi ricorda tanti meravigliosi momenti passati in viaggio con Paolo, le tavole calde sull’oceano, i paesini nordici freddi e ventosi dove vedere un food truck all’orizzonte, era come avvistare un estathè ghiacciato nel deserto.

Come si mangia in Irlanda

Ho assaggiato un fish & chips eccezionale al ristorante del The Address Connolly, un hotel storico di Dublino. Il McGettigan’s Cookhouse & Bar è un locale stupendo, costruito in una location suggestiva che dall’aspetto, sembra una vecchia stazione sotterranea, con volte basse fatte di mattoni a vista. La struttura interna è vittoriana e fu costruita per servire la vicina stazione ferroviaria alla fine del 1800. La Cookhouse serve piatti curatissimi e abbondanti, con una attenzione particolare agli ingredienti, tutti a km 0. Infatti questo è un ristorante premiato, ma dai prezzi abbordabili.

Solo due parole sull’hotel che ospita la Cookhouse, perchè fa parte di quella vecchia Dublino georgiana che spesso si intravede ancora, guardando in sù tra le strade della città. L’Hotel The Address Connolly ha avuto un ruolo nella pianificazione della Rivolta di Pasqua del 1916 ed è servito come luogo d’incontro per il leader Pádraig Pearse e il comandante delle forze d’opposizione Michael P. Collivet. Nel lunedì di Pasqua del 1916, i nazionalisti irlandesi lanciarono una rivolta armata contro il dominio britannico in Irlanda. Sebbene rapidamente soppressa dall’esercito inglese, la rivolta fu un momento fondamentale nella storia irlandese moderna, contribuendo a spianare la strada all’indipendenza della nazione nel 1922.

E se non basta questo a rendere intrigante dormire tra queste mura, come ho fatto io, ci pensa la penna di James Joyce a farlo. E’ in questo hotel infatti che lo scrittore colloca Leopold Bloom, il famigerato protagonista del suo Ulysses. Il 16 giugno1904, Bloom lottò per fermare una carrozza a quattro ruote solo perché non sapeva fischiare. Sono la sola a trovarlo ironico?!

Cosa bolle in pentola?

Ripercorrendo il tour culinario irlandese fatto di numerosi viaggi, tappe, pub e take away, posso confermare che anche dal punto di vista gastronomico, l’isola di smeraldo non mi ha affatto deluso. Per molti mangiare all’estero è un dramma, per me un’occasione importante per conoscere, testare e scandagliare l’ignoto. Come sempre mi tuffo in tutto ciò che non conosco, sperimento, assaggio e se non mi piace, non mi agito. Strano ma vero, in Irlanda sono poche le cose che non mi sono piaciute, come la cheesecake di limone ad esempio, ma l’ho mangiata tutta. Faccio onore alla tavola, non sia mai che il cuoco me ne voglia male. Quello che più mi piace della cucina irlandese è il legame del cibo con i sapori di una terra aspra e difficile che nel tempo ha saputo riscattarsi e arrivare alla notorietà.

Infatti nel 2018 Galway è stata dichiarata European Region of Gastronomy, prima regione irlandese ad ottenere questo riconoscimento. Una rinascita quindi della scena gastronomica, un’attenzione ai prodotti di altissima qualità che stanno giungendo sugli scaffali di alcuni dei migliori negozi e grandi magazzini del mondo, come lo stra-famoso Dean & DeLuca di New York. Con alcuni dei paesaggi naturali più incredibili di tutta l’Irlanda, solo questa contea ospita oltre 12.000 aziende agricole, 689 km di costa, 52 isole e almeno 350 ristoranti. Siamo nel cuore di una verdissima terra arcaica, ed è qui che si fonde tradizione e innovazione, materie prime eccellenti con un’accoglienza incredibile e rara.

Come si mangia in Irlanda

In Irlanda del sud si uniscono cibo e cultura, coinvolgendo tutti, dal pescatore, all’allevatore, all’agronomo in sinergia assoluta con gli chef e i ristoranti, anche quelli stellati. Ma per andare alla scoperta dei piatti tipici irlandesi occorre frequentare le locande, i chioschi sulla strada e i pub dove bazzicano i locals. Ad ogni cena c’è una zuppa calda che ti aspetta, il pranzo è frugale, anche se in Irlanda “frugale” è sinonimo di abbondanza. E la colazione, credo che questa volta sono partita solo pensando alle salsicce con il bacon, i funghetti e le uova strapazzate su una fetta di pane caldo appena tostato. Per non parlare della Spiced Beef, carne di manzo speziata e talmente scura da sembrare cioccolato e dei magnifici arrosti annaffiati con salsa gravy che rallegravano ogni mia serata.

Come si mangia in Irlanda? Divinamente, da rimanerne di stucco. Pensate io sia “di bocca buona”? E invece no, sono cresciuta in un rinomato e multi premiato ristorante di pesce romagnolo e so distinguere il buono dal mediocre. E’ che per essere felice devo mangiare bene, perchè la gioia e la tristezza nascono da ciò che metto in pancia. Dove ci sono ingredienti di qualità e amore nel cucinarli è lì che la mia curiosità si sofferma a dare una sbirciatina, annusando, assaggiando per poi tuffarmi nei sapori della tradizione di ogni luogo che visito. Cosa vado a cercare? Una storia da ascoltare, da gustare con tutti e cinque i sensi per poi raccontarla a chi mi vuole ascoltare. E l’Irlanda è così, interessante, legata alla terra, golosa, appassionata, unica e magica anche dentro ad una cucina.

Articolo di Lara Uguccioni

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Valentina
1 anno fa

Aiuto, penso che potrei passare tutto il viaggio seduta a mangiare…mi viene già l’ acquolina in bocca!!! I piatti migliori per i budget più limitati?

Elisa Ruggieri
1 anno fa

Ci sono davvero troppi pregiudizi verso la cucina anglosassone, ovvio, è diversa da quella mediterranea ma questo non significa che non sia buona. Non sono mai stata in Irlanda, ma sono stata diversi anni in UK e ho mangiato cose buonissime, che rimangerei subito! Per i dolci poi, hanno davvero talento 🙂

Cristina
1 anno fa

Noi siamo stati in Irlanda alcuni anni fa per frequentare un corso di inglese a Dublino. Ricordo questo viaggio molto particolare spesso uscivamo con i ragazzi del college a mangiare in luoghi che ci venivano consigliavano dai professori e ricordo di aver mangiato sempre molto bene. La carne cotta per mille ore, nella Guinness, per esempio la ricordo, con piacere, mi era piaciuta tanto.

Sara Slovely.eu
1 anno fa

Fantastico quest’articolo, adoro leggere dei piatti tipici di altri Paesi! Il mio viaggio in Irlanda risale ormai a quasi 10 anni fa, ma ricordo che, pur non essendo io propriamente onnivora, avevo apprezzato la cucina locale e mi erano piaciuti molto i sapori, specie degli stufati, ma anche del fish chowder. Per non parlare degli scones al mirtillo, di cui ero diventata praticamente drogata!

Veronica
1 anno fa

Sdoganiamo che la cucina irlandese, o brittannica in generale, non sia buona. Vivo nel Regno Unito da quasi dieci anni e confermo che ci sono piatti locali superbuoni, cucinati alla perfezione e che si sciolgono in bocca come il caso dello spezzatino con il pure di patate da accompagnamento. Perché è vero, la patata è il simbolo della cucina di questi paesi del Nord e possono farla in mille modi diversi. E non cominciamo a parlare dei dolci, io adoro l’afternoon tea proprio per gli scones!

Eliana
1 anno fa

Questi piatti prelibati che ci hai mostrato sono da aquolina in bocca!
Mi ricordano molto alcune ricette della Scozia, anche se sicuramente ci saranno delle differenze, quindi sono molto curiosa di provare la cucina irlandese!

Paola Nuvolone
1 anno fa

Sicuramente anche il gusto vuole la sua parte! In un paese, quando anche la cultura culinaria è buona, sicuramente si viaggia meglio!

Libera
Libera
1 anno fa

Vado molto spesso in Irlanda perché parte della mia famiglia vive lì e adoro la cucina locale. Tra i miei piatti preferiti ci sono il salmone, che ordino rigorosamente per il bunch e le cozze con non so quanto burro. Da provare!

Liliana Pajola
Liliana Pajola
1 anno fa
Rispondi a  Libera

Adoro tutto dell’Irlanda e il cibo è delizioso.
Grazie per questo articolo.

Annalisa Spinosa
1 anno fa

Quando Si tratta di cibo sono tutta occhi e orecchie! Quante delizie che proponi in questo articolo! credo che conoscere la gastronomia di una nazione sia essenziale quanto apprendere la sua storia e la sua cultura. E’ proprio il punto di forza della popolazione. Solo attraverso il cibo puoi entrare davvero a pieno regime nel tesuuto di un territorio.

Sara Bontempi
Sara Bontempi
1 anno fa

Per me l’Irlanda è sinonimo di stufato irlandese con una buona Guinness, quello stufato ho provato a cucinarla anche a casa perchè mi mancava tanto, in inverno è un piatto incredibilmente confortante!

Claudia
Claudia
1 anno fa

Ho passato un mese in Irlanda quando avevo 14 anni per studio e mi ricordo soltanto tante tante patate. In tutte le salse e le forme ma solo patate come contorno!

Silvia The Food Traveler

La paura che in Irlanda (o nelle isole britanniche in generale si mangi male) è molto diffusa. Per quanto mi riguarda, ho sempre mangiato benissimo e come dici tu nemmeno io sono di bocca buona – assaggio di tutto e mangio di tutto, ma non mi accontento facilmente.
Grazie per questo viaggio tra i sapori irlandesi: mi hai fatto tornare in mente una cena di diversi anni fa in un ristorantino sul porto di un villaggio vicino a Kinsale. Uno dei pasti migliori!

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