Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Indice
- I Monty Python e le noci di cocco
- Game of Throne, un trono di spade al castello di Doune
- Outlander e il salto temporale
- Outlaw King il re fuorilegge
- La storia del castello di Doune
Lasciate che vi dica una cosa: viaggiare sulle strade delle Highlands scozzesi non è proprio come fare un giretto al parco! Era da poco passato Halloween e Paolo ed io stavamo facendo l’ennesimo delizioso tour nella terra dei fantasmi. Se avete letto i miei precedenti articoli saprete bene che andiamo spesso nelle lande desolate della Scozia sia per il buon cibo, per i paesaggi magnifici, ma anche per sperimentare la pelle “a pollastrina” che viene ogni qual volta ci avventuriamo alla ricerca di fenomeni paranormali. Tornando a noi l’autobus su cui stavamo viaggiando era più vuoto che pieno e l’autista, con un’aria da un burbero che non sorride nemmeno sotto tortura, stava guidando come fosse la reincarnazione di William Wallace in versione pilota di rally.
Immaginatevi scene da film d’azione perchè lui si lanciava nei tornanti con un entusiasmo che avrebbe fatto invidia a un pilota di Formula 1. Affrontava la strada con una velocità che mi ha fatto considerare seriamente l’idea di redigere un testamento, mentre mi aggrappavo al sedile come se la mia vita dipendesse da quella stoffa a quadrettini. Fuori dai finestrini, attraverso un velo di pioggia che rendeva tutto più drammatico, ogni tanto si poteva scorgere una piccola casa bianca isolata, e pecore e mucche che pascolavano beate, ignare del mio dramma interiore.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Le scogliere si ergevano maestose alla nostra sinistra, mentre a destra il terreno precipitava in valli verdi che si estendevano fino all’orizzonte, per poi sfumare in scogliere distanti. Mentre il nostro valoroso autista continuava a zigzagare su quelle stradine così strette che sembravano mangiarsi il bus, incomincio ad intuire che l’unico segno di civiltà nel selvaggio scenario è il nastro di strada che ci porterà sempre più giù, nella terra dei kilt e delle leggende. E sì, in quel momento ho desiderato essere altrove, magari in un tranquillo caffè a Edimburgo, piuttosto che in quella corsa mozzafiato “verso l’infinito e oltre”, come diceva l’impavido Buzz di Toy Story.
Ma mi sbagliavo eccome, quella folle corsa valeva ogni goccia di sudore versato. Una volta scesa dall’autobus, sotto una pioggia battente che avrebbe scoraggiato persino un anatroccolo, davanti a me si ergeva uno dei castelli più maestosi e suggestivi che avessi mai visto in Scozia. Ero dinnanzi alla dimora degli Stark e sa di cosa sto parlando chi come me ha seguito con passione il Trono di Spade. Per gli altri invece, magari amanti delle saghe romantiche, ero sul selciato di Leoch, la residenza dei Mackenzie in Outlander. Insomma, lì, imperterrito sotto il cielo plumbeo, stava Doune Castle nella sua splendida magnificenza, facendomi quasi dimenticare il terrore dell’arrivo e convincendomi che forse, e dico forse, avrei potuto anche dare una mancia all’autista per l’avventura che stava per cominciare.
I Monty Python e le noci di cocco
Come vi ho detto, stavo partecipando a un tour, ma non a uno qualunque. Ero circondata da persone tutte profondamente innamorate della Scozia, appassionate di storie, avventure, serie TV e accompagnate da una delle migliori guide, ormai parte integrante di questa terra brulla e magica. Francesca è talmente coinvolgente e competente che conquista più cuori di quanti ne possano incantare le lande selvagge scozzesi, rendendo ogni aneddoto e panorama ancora più straordinario e indimenticabile. Doune Castle Castle Leoch o residenza Stark che dir si voglia, si trova lungo le rive del Teith a circa 12 km da Stirling. A pochi metri inizia il villaggio che ne prende il nome, tra le cui viette acciottolate si possono incontrare botteghe e negozietti incantevoli di artigianato locale.
Dal 1975, l’antico castello di Doune non è solo un pezzo di storia scozzese, ma è diventato un vero e proprio simbolo pop culturale, grazie ai Monty Python, che lo scelsero come una delle location principali per “Monty Python e il Sacro Graal”. Un film che, anche se in Italia non ha scosso le folle, nel resto del mondo è considerato un cult per l’umorismo assurdo e irriverente. I Monty Python sono un gruppo di comici britannici che hanno deciso, negli anni ’60, di rivoluzionare completamente il senso dell’umorismo, per la gioia di alcuni e la perplessità di molti. Con il loro celebre show televisivo “Monty Python’s Flying Circus”, hanno trasformato lo sketch comedy in un delirio di battute nonsense, riferimenti storici stravolti e animazioni assurde che sembrano uscite da un sogno febbrile.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
I Python, noti per il loro rifiuto di qualsiasi forma di convenzionalità comica, hanno abbracciato il surrealismo come se fosse l’unico logico antidoto alla noia della programmazione televisiva degli anni ’70. Inventori del pappagallo morto, del ministero delle andature strambe e della gag dell’inquisizione spagnola, hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop, insegnando a intere generazioni che “Nessuno si aspetta un attacco di conigli assassini” e che la vita può essere effettivamente un grosso pezzo di formaggio stilton lanciato attraverso una stanza piena di filosofi vestiti da donne. Nonostante la loro fama internazionale, i Monty Python sono rimasti relativamente poco conosciuti in Italia, tanto ora quanto negli anni ’60-’70.
Questo può essere attribuito in parte alla barriera linguistica, che rende meno immediato apprezzare il loro umorismo sofisticato e fortemente basato su giochi di parole e riferimenti culturali tipicamente britannici. L’umorismo inglese da noi è poco seguito, forse un po’ più da quando Mr Bean ha iniziato a gesticolare sulle nostre televisioni, trasformando la goffaggine in forma d’arte. Effettivamente, sembra che il surreale e il sottile non facciano breccia nel cuore degli italiani, tanto quanto un uomo che insegue la sua auto in mutande. Forse ci vuole un tipo di comicità che si può capire anche senza audio per superare la barriera dell’inglese troppo british.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Durante le riprese, il castello non solo servì come sfondo principale per numerose scene, ma divenne quasi un personaggio a sé stante, con le sue torri e cortili che hanno fatto da cornice a battute e sketch leggendari. La produzione del film fu notoriamente a basso costo, tanto che i Monty Python non poterono permettersi cavalli veri. Questi vennero sostituiti da noci di cocco sbattute insieme per simulare il suono degli zoccoli, una scelta così felice che diventò uno dei momenti più iconici, divertenti e riconoscibili del film. Curiosamente, il castello di Doune è il luogo in cui si può sperimentare questo effetto sonoro, grazie a noci di cocco disponibili per i visitatori che desiderano ricreare la scena.
D’altronde, come i Python ci hanno insegnato, a volte per cavalcare nell’immaginario collettivo non serve un destriero, ma solo un po’ di fantasia e due mezze noci di cocco. Una curiosità nelle tante: Terry Jones dei Monty Python è la voce dell’audioguida del castello, nella versione inglese ovviamente. Durante le riprese del film “Monty Python e il Sacro Graal”, il budget era così limitato che i comici decisero di fare quasi tutto da soli, inclusi costumi e trucco, spesso risultando in outfit tanto improvvisati quanto esilaranti. Un altro aneddoto interessante riguarda la famosa scena del “Cavaliere Nero”, girata nei pressi del castello che, nonostante le sue ferite mortali, continua a lottare, riducendo l’intera situazione a un assurdo comico. Questa scena è diventata una metafora della tenacia umana, o forse solo della stupidità.
Il castello ospita ogni anno eventi tematici sui Monty Python, attirando fan da tutto il mondo, desiderosi di calarsi nei panni dei loro idoli comici, dimostrando che l’eredità di questo film continua a vivere tanto nelle mura di Doune quanto nell’immaginario collettivo.
Game of Throne, un trono di spade al castello di Doune
Il vero salto nella celebrità internazionale per Doune Castle è arrivato nel 2009, quando le sue mura antiche sono diventate il cuore pulsante di Winterfell, da noi tradotto con Grande Inverno, nel pilot originale di “Game of Thrones”. Improvvisamente, questo luogo è balzato agli onori delle cronache, trasformandosi in una tappa obbligata per i fan della serie della HBO. La seconda stagione ha visto il Nord e le Terre dei Fiumi proclamare la loro indipendenza, con Winterfell nominata capitale di questa nuova entità politica, un dettaglio che non solo ha rafforzato il ruolo del castello nella narrativa, ma ha anche attratto una miriade di turisti, desiderosi di calpestare lo stesso suolo di Jon Snow e compagni.
Ogni stanza, ogni corridoio del castello evoca scene memorabili per i fan della serie, anche per una che, come me, ha visto tutta le puntate del Trono di Spade “solo” due volte. Entrare a Doune Castle è un po’ come passeggiare tra le pagine di un libro di storia e allo stesso tempo essere catapultati in un episodio di Game of Thrones: una fusione di passato e presente, di realtà e fantasia, che continua a catturare l’immaginazione di migliaia di visitatori ogni anno.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Durante le riprese del pilot il castello di Doune è stato trasformato con maestria per evocare l’atmosfera cupa e imponente di Winterfell. I team di produzione ha lavorato intensamente per adattare l’antica struttura alle esigenze della serie, aggiungendo elementi scenografici che potessero richiamare l’asprezza del Nord di Westeros. Un aneddoto divertente riguarda il fatto che, a causa delle limitazioni di budget iniziali, molti degli interni di Grande Inverno sono stati creati utilizzando trucchi visivi e persino pezzi di set riciclati da altri film e serie TV, dimostrando come la creatività possa superare le restrizioni economiche.
Inoltre, durante le giornate di ripresa, il castello di Doune era circondato da un’atmosfera quasi magica, con attori e comparse vestiti in abiti medievali che vagavano tra le antiche mura, creando un’illusione talmente realistica che molti visitatori occasionali si chiedevano se avessero accidentalmente varcato un portale verso il passato. La scelta di Doune come location ha avuto un impatto così profondo che ancora oggi, a distanza di anni, i fan della serie vengono da tutto il mondo per vedere di persona il luogo dove Jon Snow, Ned Stark e molti altri personaggi hanno calcato la terra, camminando proprio dove le scene chiave sono state girate, alimentando un legame indissolubile tra il castello e il patrimonio cinematografico di “Game of Thrones”.
Outlander e il salto temporale
Nel 2013, il Castello di Doune ha vestito i panni di una nuova identità grazie alla serie televisiva “Outlander”, trasformandosi nel maestoso castello di Leoch, epicentro delle vicende del Clan Mackenzie nel XVIII secolo. Per i fan di “Outlander”, attraversare le soglie di Doune è un vero e proprio viaggio a ritroso nel tempo, immersi in un mondo di intrighi e kilt. Anch’io, avendo divorato i libri di Diana Gabaldon e seguito ogni episodio della serie, ho sentito questa magica trasformazione. Tuttavia, l’esperienza è stata resa ancor più straordinaria dalla compagnia di alcune delle più appassionate seguaci del fan club italiano di “Outlander”. Ascoltando le loro dettagliate narrazioni, ho appreso più dettagli e aneddoti in poche ore di visita che in anni di letture e ricerche.
Le loro storie hanno arricchito stanze e corridoi, rendendo ogni angolo più vivo e vibrante di storia e passione. Il castello fa la sua prima apparizione memorabile quando Frank e Claire, ancora inconsapevoli delle avventure che li attendono, visitano le sue rovine. Tuttavia, la vera magia inizia quando Dougal MacKenzie, in uno slancio di eroismo, porta Claire al sicuro dentro le mura, dopo averla strappata dalle grinfie del temibile Black Jack Randall. Da quel momento, il cortile di Doune diventa il palcoscenico di drammatici benvenuti e segreti sussurrati tra le antiche pietre.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Durante le riprese al Castello di Doune, i membri della troupe e gli attori di “Outlander” si sono spesso trovati a fare i conti con il clima capriccioso della Scozia, aggiungendo un tocco di autenticità, ma anche qualche sfida logistica. Più di una volta, il cielo si è aperto in un autentico diluvio scozzese proprio nel bel mezzo di una scena cruciale, trasformando il set in un palcoscenico lacustre e costringendo tutti a una pausa caffè forzata. Ma non si può negare che la pioggia abbia donato alle scene una magica patina, rendendole visivamente affascinanti, anche se gli attori probabilmente avrebbero preferito meno autenticità e più ombrelli.
Inoltre, il castello è diventato un luogo di scherzi e risate non programmati. Pare che, durante una pausa dalle riprese, alcuni membri del cast hanno deciso di esplorare le torri e i corridoi nascosti di Doune, solo per ritrovarsi quasi persi tra i labirintici passaggi. Questa piccola avventura ha ispirato una battuta ricorrente sul set: se un attore scompariva per più tempo del previsto, la troupe scherzava sul fatto che fosse andato a “visitare il XVIII secolo”. Nonostante i piccoli intoppi, si racconta che queste curiosità e momenti di leggerezza abbiano contribuito a creare un’atmosfera unica, rendendo le giornate di riprese indimenticabili e ricche di aneddoti da raccontare.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Curiosamente, il castello non solo offre uno sfondo autentico per la serie, ma ha anche catalizzato un turismo appassionato, con visitatori che arrivano da ogni angolo del mondo, come noi, per passeggiare nel cortile e nelle sale che hanno ospitato scene chiave di “Outlander”. Personaggi come Murtagh, Mrs Fitzgibbons, e Laoghaire Mackenzie prendono vita tra queste mura, tanto che è quasi possibile aspettarsi di vederli comparire dietro ogni angolo. Mrs. Fitzgibbons, interpretata dalla talentuosa attrice Annette Badland, è uno dei personaggi cardine dei primi episodi, incarnando l’archetipo della governante scozzese, anima e cuore delle cucine di Castle Leoch. Nella serie, Mrs. Fitzgibbons non solo gestisce le cucine, ma è anche una figura materna per Claire.
Le scene ambientate nelle cucine, trasformate nel set di Castle Leoch, sono state un fermento di attività, con pentole che bollivano realmente e il crepitio costante del fuoco. Durante le riprese, questa stanza è infatti diventata famosa tra il cast per l’aroma invitante di erbe e stufati che, curiosamente, erano reali. Gli scenografi hanno infatti deciso di usare ingredienti autentici per aumentare il realismo. Un aneddoto divertente riguarda il fatto che alcuni attori erano così attratti dai piatti preparati che spesso si intrattenevano nelle cucine anche al di fuori delle scene, dando vita, pare, a momenti di convivialità che rafforzarono il legame tra loro, proprio come accadeva tra i personaggi nella serie.
E se non conoscete Outlander, il negozietto dei souvenir all’interno del castello può dare una grossa mano a farlo, perchè è pieno di gadget stupendi e costosissimi riguardanti i protagonisti. Se vi interessano altre location di questa serie, qui trovate un altro articolo a riguardo.
Outlaw King il re fuorilegge
Proprio ieri sera ho scoperto su Netflix “Outlaw King, il re fuorilegge”, un film del 2018 che riporta in vita le gesta del leggendario guerriero scozzese Robert the Bruce. Tra valorosi combattimenti sulla dura, ma affascinante terra scozzese, il Castello di Doune emerge maestoso, facendo da sfondo al regno di Robert. Le riprese, che includono sia gli interni che gli esterni, come l’imponente cortile medievale, conferiscono al film un autentico sapore storico. Una delle curiosità più affascinanti di “Outlaw King, il re fuorilegge” è l’impegno del team di produzione nel ricreare con precisione gli accampamenti e le attrezzature belliche del XIV secolo.
Gli artigiani hanno costruito da zero catapulte e assedi funzionanti, utilizzati nelle scene di battaglia, che non solo hanno aumentato l’autenticità visiva del film, ma hanno anche offerto al cast l’opportunità di interagire con perfette repliche storiche. Questo dettaglio ha permesso agli attori, inclusi Chris Pine, che interpreta Robert the Bruce, di immergersi completamente nei loro ruoli, vivendo quasi letteralmente le stesse condizioni dei guerrieri che rappresentavano. Inoltre, molte delle armature e delle armi sono state forgiate a mano, seguendo le tecniche medievali, un impegno che ha contribuito a rendere il film un vero tuffo nella storia scozzese, celebrando non solo gli eroi, ma anche il suo ricco patrimonio artigianale.
Questo intreccio tra realtà e finzione si è ormai impresso nel tessuto del Castello di Doune, creando un crocevia temporale dove il passato storico della Scozia e le vicende cinematografiche si mescolano, offrendo ai visitatori un’esperienza unica. Non sorprende, quindi, che molti lascino il castello con una leggera nostalgia per un’epoca mai direttamente vissuta, ma intensamente sentita attraverso le mura di questo incredibile luogo.
La storia del castello di Doune
E’ proprio nel cortile appena entrati che la nostra avventura prende il via, con un famigerato salto temporale che non solo scuote, ma letteralmente attrae ogni visitatore. All’ingresso vengo accolta da enormi cancelli di ferro aperti, che di sera vengono chiusi da una massiccia barra di traino tirata da una rientranza nel muro. Alcuni, appena varcata la soglia, giurano di sentirsi spinti, tanto da inciampare, oppure avvertono misteriose mani che si appoggiano sul loro corpo. Insomma, pare che il castello già dal suo ingresso nel cortile, non si limiti a fare da sfondo a storie di altri tempi, ma voglia partecipare attivamente con un po’ di teatralità soprannaturale. La custode non ne è affatto stupita, pare non sia solo il vento a sussurrare tra queste antiche mura, ma anche gli spiriti degli antichi abitanti che non vedono l’ora di dare il loro “tocco personale” all’esperienza dei visitatori.
Il Castello di Doune, situato strategicamente nelle Terre Alte scozzesi, ha una storia affascinante che risale alla fine del 1300, costruito per il Duca di Albany, Robert Stewart, a quel tempo reggente di Scozia. Il design riflette la tipica architettura medievale scozzese, con un’imponente torre centrale e mura spesse e scure, progettate per resistere agli attacchi. Originariamente Doune serviva come residenza fortificata e centro amministrativo del potere di Albany, giocando un ruolo significativo nelle intricate politiche medievali. Sono stati rinvenuti reperti romani sul sito di Doune, e il nome stesso deriva da “dun”, che significa “roccaforte”. L’impatto iniziale che si ha prima davanti alla maestosa facciata, poi nello scoperto esterno è impressionante.
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Questo luogo è un vero e proprio tuffo nello stile medievale, e basta poco per immaginare le vite che un tempo si agitavano tra queste mura. Si può quasi vedere un contadino intento a vendere galline, accanto a una donna che offre torte salate ripiene di selvaggina appena cacciata. I carretti stracarichi di legna da ardere arrivano uno dopo l’altro, mentre i banchetti si animano con verdure di stagione e filoni di pane fresco. Ai margini, vicino ai cavalli pazientemente sellati, i bambini si rincorrono e giocano, riempiendo l’aria di risate e schiamazzi, evocando un quadro vivace e pittoresco di vita comunitaria in epoca medievale.
Quando camminiamo per Doune oggi, fissando l’immenso tetto di legno della Great Hall o camminando con cautela lungo le strette scale a chiocciola, è facile pensare a Robert Stewart, 1° duca di Albany. Questo era pronipote del valoroso Robert The Bruce da cui sembra aver ereditato l’atteggiamento incrollabile e la ricerca di potere, ma non la sua lealtà. Stewart si lasciò ostacolare dalla rivalità dei suoi numerosi fratelli e volendo diventare re pur non essendo il primo figlio, pare uccise ed imprigionò uno a uno i nipoti. Nonostante tutto non ebbe mai il trono e anche se ora viene considerato uno spietato zio, un abate che lo conobbe ebbe per lui solo parole di amicizia e fiducia:
“Era il più paziente di tutti gli uomini, gentile e cortese, loquace e amichevole… Era distinto nell’aspetto… comprensivo, amabile nel contegno, dotato di prudenza e coraggio, famoso per la sua discrezione, instancabile nella sua pazienza.”
Film & serie tv al castello di Doune in Scozia
Difficile dire dove stia la verità, troppi secoli sono passati da allora, ma ciò che è certo è che col passare del tempo, il castello ha visto molte fasi storiche, sopravvivendo a ribellioni, guerre e cambiamenti di proprietà, ognuno lasciando il proprio segno sull’antica struttura. Doune si distingueva un tempo come uno dei castelli più sfarzosi mai eretti, un fatto che traspare chiaramente dai resti conservati con cura.
Al primo piano del lato nord, troneggia la Lord’s Hall, ancora oggi utilizzata per eventi privati e cerimonie nuziali, grazie a un restauro che ne ha preservato il fasto originario. La Duke’s Hall era l’antica alcova del Duca, strategicamente separata dalla Great Hall nel blocco adiacente, per garantire privacy e discrezione. È qui che potrebbe aver condotto affari, ricevuto visitatori che chiedevano il suo consenso o patrocinio e amministrato la giustizia ai prigionieri (la giustizia potrebbe essere stata immediata, poiché una prigione a fossa si trovava sotto il pavimento).
Le stanze private della famiglia Albany si ergevano maestose sopra il cancello principale: la camera del Duca al primo piano e quella della moglie un piano più in alto, simbolo di una gerarchia domestica ben definita. Nella torre settentrionale e ai piani superiori del blocco della guardiola, si trovavano ulteriori camere, più intime e raccolte, mentre il blocco della cucina ospitava gli spazi destinati ai visitatori, dimostrando una pianificazione attenta e una stratificazione degli spazi abitativi all’interno delle mura.
Ogni pietra e ogni corridoio del Castello di Doune sembrano raccontare storie di potere, intrighi e leggende, rendendolo non solo un monumento nazionale, ma anche un testimone silenzioso di secoli di una incredibile ed affascinante storia scozzese.
Articolo di Lara Uguccioni
Aw, la meravigliosa mistica Scozia! La amo, anche se sono stata solo ad Edimburgo e a Loch Ness.
Andrei al Doune Castle solo per vedere i luoghi che hanno ospitato Winterfell, nonché unica serie tv, tra quelle citate, che ho visto.
E’ un posto suggestivo Veronica, soprattutto a cavallo di halloween quando ci sono stata io
Anche se sono passati anni, ricordo benissimo l’emozione che si prova percorrendo le strade strette e tortuose di tante zone della Scozia, e per di più dalla parte “sbagliata” della strada! Questo castello però me lo sono perso, e devo anche recuperare Outlander, che non ho mai visto.
Noooo Silvia lo devi vedere! E’ UNA SERIE TV DA GUARDARE ASSOLUTAMENTE SE NON ALTRO PER JAMIE IL PROTAGONISTA
Ti deluderò, ma non ho visto nessuna di queste serie! Non sono molto amante della tv, per cui non sapevo che questi luoghi fossero famose location del cinema. Sicuramente andrei a visitarle a prescindere, perchè trovo questi luoghi davvero accattivanti sotto molti punti di vista.
Invece io Annalisa sono una serie-tv-dipendente ehheheheh Amo il cinema e quando ritrovo le location mi emoziono!
Sono luoghi talmente suggestivi e unici che non stupisce che così tanti film e serie tv di successo siano state ambientati qui. Soprattutto per quelli in stile medievale, la Scozia è perfetta
Vero Claudia, la Scozia è perfetta ❤️
Sono andata in Irlanda del Nord a visitare il set di Game of Thrones ma non sapevo che il castello degli Stark, lord di Grande Inverno fosse a Doune. Spettacolo!
Nooooooo anche io voglio andare in Irlanda del nordddd! Sai che è un pò che ci penso, magari il prossimo anno è quello giusto 🙂
Sei stata bravissima a creare queste grafiche che mostrano come il castello sia stato impiegato nei set e come invece in realtà è: molto utile per me che amo il media visivo! Non lo conoscevo e ti ringrazio perché la prossima volta che visiterò la Scozia non me lo farò scappare!
Grazie Eliana! Sono felice che il paragone si veda bene e sia esplicativo 🙂 ti ringrazio molto delle tue parole
Trovate i punti esatti di scene famose è sempre una bella soddisfazione, specialmente se riesco a fare quelle foto fighissime con la scena del film sovrapposta alla “realtà”!😃 Comunque gli autisti folli li ho incontrati anche io, addirittura di notte double-decker, quelli classici rossi a due piani!
Un pò alla Harry Potter quindi! ahhahaah chissà che deja voo