Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Il pesante portone d’ingresso cigola malamente mentre apro la porta, devo stare attenta perchè una stretta rampa di scale elicoidali è già davanti i miei piedi, ma devo salirla se voglio entrare nel vecchio maniero. Sebbene fuori il sole è splendente e la natura da il meglio in un’insolita estate scozzese, qui dentro le tenebre si fanno spazio, rischiarate solo da un’onda di luce dove danzano al suo interno granelli di polvere antica. Ogni castello nasconde un inestimabile tesoro e io voglio trovarlo. Ovviamente non sto parlando di gioielli e forzieri pieni di oro, ma della sua storia, delle leggende e avventure di cavalieri impavidi che da qui sono passati, oltre a segreti che queste mura hanno ascoltato.
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Le Highlands, gli altipiani a nord della Scozia, sono disseminate di castelli e rovine che parlano di clan e conquiste, di guerre sanguinose, vittorie e disfatte che hanno determinato il futuro del fiero popolo gaelico. Tutto ciò che questi uomini hanno sempre voluto era avere il controllo del proprio destino e come dargli torto, la libertà è un diritto universale che si sono visti togliere dopo le continue lotte con l’Inghilterra. Quei dissidi non sono finiti, perchè in molti si sentono ancora sottomessi ad un popolo “straniero”, gli outlanders. Ma ciò che è certo è che gli scozzesi tengono vivo il ricordo dei loro avi. Infatti, in ogni angolo di questa antica e misteriosa parte della Scozia, leggende e misticismo pagano si intrecciano alla vita quotidiana.
Ed io dove potevo andare se non alla ricerca del gral del mistero? Eccomi in viaggio nelle Highlands, alla scoperta di leggende e vecchi manieri, dove l’avventura è di casa e la bellezza della natura sa togliere il fiato anche ai fantasmi. Partiamo con la prima puntata di una serie di articoli dedicati al ghost hunting “alla romagnola”. Siete pronti ad avere paura?
Il castello di Edimburgo e la leggenda del fantasma che suona la cornamusa
Sulla cima di un vulcano estinto chiamato Castle Rock (sì proprio come nei libri dello zio King!), svetta alta sulla città vecchia di Edimburgo una delle fortezze meglio conservate di Scozia. Simbolo di orgoglio nazionale, si erge al di sopra dei tetti con tale robustezza, che tra increspature della roccia viva con cui è costruito, è possibile delineare tutti i suoi 3000 anni. Il castello di Edimburgo è infatti un’antica testimonianza di insediamenti umani risalente al 900 a.c. secolo in cui ne livellarono artificialmente la cima. L’occupazione del terreno risale all’età del bronzo, quando fu costruito un forte dai Votadini, popolo celtico del nord-est della Britannia. Questi commerciavano con i Romani, che arrivarono anche da queste parti lasciando tracce ancora ben visibili.
Poi fu la volta dei Gododdin che costruirono il primo insediamento noto come Din Eidyn, la fortezza di Eidyn, nome intriso di mistero, infatti una leggenda racconta che costui era un gigante che viveva nella zona. Furono gli Angli, conquistatori germanici, a dare il nome attuale al maniero: Edinburgh, dal gaelico Dun-eideann, altura fortificata di Eidin. Il castello ha una storia alquanto sazia di vicissitudini e avventure, da qui sono passati cavalieri e laird, mentre lunghissimi assedi hanno fatto da sfondo alla infinita guerra tra inglesi e scozzesi. La costruzione che vediamo oggi appartiene al 12° secolo, la cappella normanna è la parte originale più antica della fortezza, costruita molto probabilmente intorno al 1130.
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
L’immensa fortezza fece anche da sfondo ad avvenimenti della Prima Guerra Mondiale, quando fu bombardata dai dirigibili Zeppelin. Oggi il castello di Edimburgo è la destinazione turistica più popolare e visitata della Scozia, ha al suo interno anche un cimitero verticale, di cui una parte riservata ai cani mascotte del reggimento. Patrimonio dell’UNESCO, nel 1995 lo nominarono patrimonio mondiale dell’Umanità. La strada per accedervi è tutta in salita, una volta superata la feritoia del secondo ingresso, si trova la Lang Stairs, una scala di 70 gradini in pietra che conduce al cuore del castello. Sulla terrazza a nord ogni giorno viene sparato un colpo di cannone a salve alle ore 13. Il cannone One O’clock Gun, è parte di una tradizione che iniziò nel 1861, perchè fungeva da segnale per la navigazione delle navi in transito.
Tutti lo sanno: ad Edimburgo i fantasmi sono di casa. Si aggirano tra le vie acciottolate della città vecchia, nei stretti vicoli chiamati close, tra le lapidi degli oscuri cimiteri, nei mercati e addirittura sul ponte che collega la Old Town con la New Town. Ovviamente anche il castello della città ne ha uno e se durante una passeggiata in centro ti capitasse di sentire il suono di una cornamusa, ricorda che potrebbe essere il fantasma di Lone Piper. In un tempo non ben precisato infatti, in una notte d’estate, un ragazzetto dai capelli rossi fu mandato nei tunnel sotterranei del castello. Da poco erano stati scoperti dei lunghi passaggi che con ogni probabilità, conducevano al palazzo reale, Holyrood Palace residenza dei reali di Scozia.
Come un pifferaio magico
I tunnel erano però molto stretti, solo un giovane dalla corporatura minuta poteva accederci agevolmente. In fin dei conti la missione era piuttosto semplice, dato che dal castello il tratto verso il palazzo era tutto dritto, proprio in corrispondenza della strada al di sopra, la Royal Mile, via principale della zona vecchia. Scelsero Lone Piper perchè sapeva suonare bene la cornamusa. L’idea era infatti di farlo scendere nei tunnel suonando lo strumento, per consentire, a chi stava fuori, di seguire dall’esterno il percorso. Per un pò la cosa funzionò, ma arrivati all’altezza della chiesa sconsacrata di Tron Kirk, la musica cessò improvvisamente. Per un pò lo cercò una squadra di ricerca, ma invano, così che la scomparsa del ragazzo decretò la chiusura ai passaggi sotterranei.
La storia però non finisce qui, infatti ancora oggi, pare che diverse persone sentano come un suono lontano di cornamusa proprio nei pressi della chiesa sconsacrata. D’altronde Tron Kirk, oggi diventata Royal Mile Market, una sorta di mercatino al coperto, pare essere uno dei luoghi più infestati di Edimburgo. Sono sincera, entrare al suo interno è stato più pauroso che visitare il castello, l’ aura soprannaturale mi ha decisamente coinvolta. Pensavo al piccolo Lone Piper, come una sorta di pifferaio magico coraggioso e spavaldo, camminare con una lampada alla vita e la cornamusa a braccio, mentre dall’alto i “grandi” ne seguivano il lamento soffuso. La musica pulsava perforando il terreno, metro dopo metro, le teste inclinate e le orecchie sintonizzate del corpo di guardia seguivano il pifferaio mentre continuava a camminare sotto la spianatoia della Royale Mile.
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Mentre scendeva nelle profondità della terra, di sopra il sole stava tramontando, i banchi del mercato chiudevano e un carro sferragliava sull’acciottolato bagnato. All’improvviso un lamento, un pianto e poi nulla più, lo skirl stridulo della cornamusa cessò lasciando tutti nel panico. Lo cercarono eccome se lo fecero, ma ne Lone ne la sua lanterna, ne tantomeno la cornamusa furono più trovate. Eppure di lui qualcosa ancora rimane, e agli ascoltatori più attenti sembra di sentire una debole melodie provenire dal sottosuolo. Sarà sicuramente il suonatore di cornamusa solitario che sta giocando nei tunnel, mentre echi remoti e deboli melodie perforano la notte. E’ il piccolo Lone che vaga senza fine nell’oscurità.
St. Andrews e le sue ghost stories
Ripartiti verso nord, una delle nostre prime tappe alla ricerca dei fantasmi, è la sorniona cittadina di St. Andrews situata nella contea storica di Fife, sulla costa orientale. Questo ridente paese è oggi conosciuto a livello internazionale dai golfisti di tutto il mondo, ospitando il più antico torneo di golf, uno tra i più importanti mai esistiti. Ma nonostante le splendide ville a picco sulle lunghe spiagge del mare del nord, negozi esclusivi e prezzi a dir poco hollywoodiani, St. Andrews nasconde un lato oscuro da molto, molto tempo. Le strade acciottolate conducono a rovine medievali che rivelano passo dopo passo, il turbolento passato della città. Sono infatti in paese oltre 200 i luoghi “posseduti” e più di 400 fantasmi si aggirano nei dintorni.
Mai sentito così tante storie di spettri e testimonianze terrificanti come qui a St. Andrews, e dire che ero appena stata ad Edimburgo! Ma cominciamo da uno dei luoghi che si dice abbia avuto il passato più burrascoso: il terreno dove sorgono le rovine della cattedrale e del vecchio castello. Passeggiare in una giornata di pioggia tra le rovine, curiosando tra le tombe per poi salire sulla torre del castello è realmente uno spettacolo soprannaturale. L’atmosfera è inquieta, soprattutto nella stretta torre dove tutto si fa buio improvvisamente una volta entrati. Anche le pietre qui sembrano parlare di antiche battaglie, di morti violente e di spettri che si aggirano nei meandri in rovina. Proprio qui dicono sia possibile incontrare il fantasma della Dama Bianca.
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Lo spirito è di una donna che si dice sia morta di crepacuore, chiamata White Lady, è spesso vista vagare per i passaggi della torre con un lungo abito bianco ed è considerata tra i più noti fantasmi della Cattedrale di St. Andrews. Rapporti di avvistamenti risalgono al 1800, quando si diceva spesso che spaventasse i passanti con il suo corpo luminoso. A causa dell’inquietante senso di terrore che di notte riempie l’atmosfera attorno alla torre, la maggior parte delle persone tende a stare alla larga dall’area dopo il tramonto, per evitare di trovarsi faccia a faccia con il bellissimo fantasma vestito di bianco.
La cattedrale, con la sua facciata altissima che svetta davanti ad un mare spesso agitato, un tempo, era la chiesa più grande di Scozia, ridotta in rovina durante la riforma scozzese. Un cancello dall’altra parte della strada era un tempo l’ingresso al monastero. La triste verità è che i pellegrini, per lo più vittime della peste in cerca di aiuto, venivano respinti e lasciati morire da soli proprio lì. Infatti mentre si cammina lungo il Nun’s Walk, è probabile che si possa sentire la sensazione di essere osservati. L’energia intorno cambia sottilmente e spesso rende le persone paranoiche, costringendole a guardarsi alle spalle per vedere se gli occhi che possono sentire puntati su di se, ci siano davvero. Pare che di tanto in tanto, uno spirito si rivela, spaventando a morte il povero malcapitato che ne ha incrociato il cammino.
Tra il sacro e il profano
Si dice inoltre che una donna vestita da suora a volte cammini per le strade del paese, portando con se una lampada. La suora velata e senza nome è sicuramente uno dei più terrificanti fantasmi di St. Andrews. Mentre si avvicina alla sua vittima infatti, si toglie il velo nero, rivelando il suo volto orribilmente sfigurato nel tentativo di spaventarli. Si crede che la suora velata sia il fantasma di una donna che perse l’amore della sua vita, alcuni dicono che sia stata respinta e si sia tagliata il bel viso per rabbia e crepacuore. In seguito al rifiuto, non desiderò più l’amore di nessuno e decise di tagliarsi il naso, le orecchie e le palpebre.
Dopo la sua automutilazione, morì per le ferite riportate poco dopo essere diventata suora e essersi consacrata a Dio. Paolo ed io, che mangiamo a colazione pane e soprannaturale, con queste storie di puro orrore ci andiamo a nozze. A saperlo avremmo passato più tempo in città, magari anche una notte per andare alla ricerca della statua dell’angelo bianco che tiene d’occhio la città da millenni, o della camera dei cadaveri sotto la torre. Ci accontentiamo invece di andare alla torre stregata di St. Rules, collegata ad un passato a dir poco nebuloso. Questa volta la storia è di un certo Robert de Montrose, priore della cattedrale.
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Sebbene considerato una brava persona, era obbligato a disciplinare i monaci che si comportavano male. Uno di questi decise di vendicarsi uccidendo Robert e gettando il suo corpo oltre il bordo della St. Rule’s Tower. Oggi, il fantasma di un monaco, presumibilmente il nostro Robert, si trova in agguato nella scalinata che porta in cima alla torre. Si dice che aiuti a guidare le persone all’interno della torre, assicurandosi che rimangano al sicuro e non finiscano oltre il bordo come ha fatto lui. Ovviamente le storie raccontate in città non finisco qui, ma ci vorrebbe un libro per raccontarle tutte, che in verità è stato scritto intorno al 1920 da W.T. Linskill dall’ovvio titolo St. Andrews Ghost Stories.
“St Andrews possiede un numero prodigioso di apparizioni soprannaturali di diversi tipi, dimensioni e forme, la maggior parte delle quali ispira timore reverenziale e raccapricciante. Ce ne sono così tanti che non c’è spazio per gli aspiranti moderni che vogliono un posto tranquillo dove apparire e far diventare bianchi i capelli della gente… ci sono spettri che gemono nelle segrete del Castello, il Cardinale Beaton assassinato che si aggira intorno al Castello; la carrozza fantasma dell’arcivescovo Sharp che se sentita arrivare attraverso i Pends…” così dice il buon vecchio Linskill e noi ci crediamo!
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Sia come sia noi siamo anche “uomini da bar” e la nostra breve ma intensa visita a St. Andrews, ci ha portato a ripararci dalla pioggia in un Costa Cafe. E’ sempre bene ricordare quando si viaggia che tutto il mondo è paese e le voci da bar anche qui, bisbigliano di ciò che accade nella cittadina. Bevo tranquilla il mio caffè americano mentre Paolo litiga con una bustina di zucchero, ascoltando il vociare delle signore del tavolo vicino. Pare proprio che questo fine settimana un turista abbia assistito all’ennesima apparizione. Questa volta si è fatto “vivo” niente meno che il cardinale Beaton, parte della storia di questa terra. Se fossi stata io la straniera mi sentirei onorata di una codesta nobile visita, ma sembra che al povero malcapitato abbia fatto un altro effetto. E dire che le fortune capitano tutte agli altri!
Il nostro Ghost Tour in giro per la Scozia …
Questa è solo la prima parte del nostro tour, dove da Edimburgo siamo partiti verso nord per arrivare nella fetta più suggestiva e arcaica delle Highlands. Luoghi infestati e oscuri hanno stimolato la nostra curiosità, luoghi dove leggende e superstizioni si fondono con la vita degli abitanti, oggi come allora. Non sorprende che un paese, con così tanta storia alle spalle, abbia dato origine a culti e credenze popolari ancora radicate. Noi ci adeguiamo perchè da queste parti non ci sono solo castelli infestati e dame bianche, basta la nascita di una pecora nera per decretare la maledizione a tutto un gregge. E’ infatti da questa diceria che nasce l’espressione la “pecora nera della famiglia”.
Proprio nella regione del Fife, dove è locata la cittadina di St. Andrews di cui ho parlato nell’articolo, tra le varie comunità di pescatori gira ancora una credenza alquanto scomoda. Non si può uscire in barca se sulla via si incrocia una figura religiosa, come un prete. Incontrare il pover uomo porta sicuramente una scarsa pesca o ancor peggio, un naufragio. Chi siamo noi per non dare retta a queste secolari superstizioni? Ci adeguiamo come sempre e nel prossimo articolo scopriremo cos’è realmente la paura.
Articolo di Lara Uguccioni
Altri capitoli del Ghost Tour “alla romagnola”…
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Fantasmi al castello di Edimburgo e St. Andrews
Fonti:
– coloringwithoutborders.com
– wikipedia.org
– visitbritain.com
– St. Andrews Ghost Stories di W.T. Linskill – manoscritto in lingua inglese pubblicato prima del 1923 – libro tratto dal manufatto originale – Nabu Press 15 ottobre 2010 – Reperibile su Amazon
Mi sorge spontanea una domanda scema: ma se vado a visitare il cimitero dei cani a Castle Rock, mi appare il fantasma di Cujo?
Aspetta! Ho un’altra domanda scema: chi ha vinto la battaglia? Paolo o la bustina di zucchero?
Giuro che non è del tutto colpa mia se oggi sono meno seria del solito! E’ che i ghost tour mi mettono sempre allegria!🤣
In primis Paolo ha avuto la meglio sulla bustina di zucchero e per lei non c’è stato altro che la resa. Ad ogni modo ridendo e scherzando siamo dello stesso club Kry, anche a me mettono allegria i ghost tour e se provo a dirlo in giro mi danno della matta 🙂 Ma sappi bene una cosa: se vai in una qualsiasi Castle Rock americana e trovi un cimitero di cani… magari con una tomba con sopra scritto CUJO, ti prego chiamami subito perchè prendo il primo volo e ti raggiungo!
Da poter scrivere una sceneggiatura con tutte queste storie di fantasmi! Stupende, brava Lara a farcele conoscere!!!
Mi è venuta voglia di tornare in Scozia cara Lara, da questa prospettiva non l’avevo considerata 😉
Questa è davvero divertente, bellissima l’idea Lara, adesso aspetto il terzo capitolo!
No ma il ghost tour alla romagnola mi mancava! HAHHAHHAH è mezz’ora che rido da sola, stupendo!!!
Andrò in Scozia questa estate, e se possibile, con questo articolo mi hai messo ancora più voglia di partire! La storia di Lone Piper non la conoscevo, e soo sicura che attiverò le orecchie per sentire il suono della cornamusa quando visiterò il Castello!
Secondo me la sera al tramonto quel suono si sente ancora 🙂 poi fammi sapere! Ps: vai in Scozia??? Che belloooooooo!!!
Fare un viaggio “a caccia di fantasmi” è un’idea che mi piace tantissimo! Sono stata in Scozia diverse volte ma solo in un’occasione ho visitato un castello che secondo la leggenda è stregato. Devo assolutamente andare a St. Andrews, tappa che mi sono persa, anche se non so se riuscirò a dormire la notte al pensiero della suora!
Eheheheh effettivamente è poco invitante, ma la cittadina è davvero bella e c’è tanta gente. Impossibile sentirsi soli!
La Scozia è di sicuro la patria di leggende e folklore che hanno come protagonisti fantasmi e spiriti. Ricordo che in ogni castello che ho visitato c’era un fantasma, buono o dispettoso, che si dice tormentasse con scherzi o aiutasse gli ospiti. Del resto l’atmosfera gotica è palpabile no?
Assolutamente Eliana, andare in Scozia vuol anche dire amare le loro tradizioni e leggende che a mio parere, sono fantastiche
Mio marito e suo figlio, nell’ultimo viaggio ad Edimburgo, hanno fatto il ghost tour proprio per conoscere tutte le storie spaventose che girano intorno al Castello e alla città! So che è stato davvero illumminante e interessante, la prossima volta lo faccio anch’io!
Sono stata solo ad Edimburgo e neanche al suo castello, tra le zone citate, ma mi mangio già le mani per non aver fatto il ghost tou della città, avrebbero sicuramente parlato anche loro del ragazzino scomparso nei tunnel. Mi sono venuti un po’ i brividi a leggere della Dama Bianca nella torre.
Ciao Veronica! Paolo ed io amiamo i ghost tour, è un modo per conoscere la storia di un luogo, anzi le storie misteriose, quelle che ogni tanto fanno paura… non siamo suggestionabili, ma ci divertiamo un sacco 🙂
Ho passato una mezza giornata visitando il Castello di Edimburgo, ma non conoscevo la storia del fantasma. Certo che la città si presta davvero, con il suo aspetto piuttosto cupo, a storie e leggende di questo tipo.
Edimburgo e la Scozia intera sono davvero luoghi incantati Marina, da ogni punto di vista!
Non ho ancora visitato Edimburgo ma l’atmosfera dark da te descritta è proprio quella che associo alla città, vorrei visitarla e assaporare un pò questo mood
Arianna è molto più dark di come l’ho descritta io, fidati 😉
La visita al castello di Edimburgo mi è piaciuta moltissimo anche se il percorso espositivo nee prigioni un po’ mi ha suggestionato. Sentivo qualche strana presenza …
Immagino Libera, chissà quanta gente “riposa” laggiù!
Articolo interessante, adoro i castelli scozzesi sembrano molto affascinanti, mi piace anche ascoltare le storie che vengono raccontate.
Anche a me Angela, le adoro 🙂
Ho letto questo articolo tutto d’un fiato! Bellissimo ed super interessante, complimenti
Grazie Tamara di essere passata!