Italia,  New York

Fisarmoniche Galanti, dalla Romagna a New York solo andata

Quella delle fisarmoniche dei fratelli Galanti è una storia nata a Mondaino, tra le colline romagnole, che segna profondamente il tessuto sociale italiano del ventesimo secolo. E’ una favola che parla di immigrazione, di fortuna, di arte e di quel sogno americano che molti dei nostri bisnonni hanno toccato con mano. Partiamo da un luogo nel cuore dell’Italia, fonte di ispirazione antica dove il tempo scorre lento, a ritmo di una natura viva e presente che sembra suonare essa stessa, una musica malinconica e popolare. D’altronde siamo in Romagna, terra di uomini e donne abituate al duro lavoro. Ad ingegnarsi attraverso una fantasia brillante e vitale, luminosa come le buone idee negli occhi di chi sa ragionare con la propria testa.

Mondaino è il luogo dove inizia questo racconto, un Comune nella provincia di Rimini seduto su di una collina a nord del fiume Foglia. Per una romagnola appassionata di storie come me, è stato emozionante ascoltare i fatti che vi andrò a raccontare. Si tratta di una storia che ha più di 100 anni, iniziata quando le donne portavano lo “zinale” e il fazzoletto in testa, mentre gli uomini avevano da poco posato la zappa per diventare dei veri maestri nel creare casse armoniche. In sostanza, quando nessuno da queste parti, sapeva con esattezza cosa fosse “la Merica”. Tempi in cui si parlava solo il dialetto romagnolo e le genti di Mondaino, inconsapevolmente, facevano ballare cowboy e bionde con la sigaretta in mano, nei locali alla moda di New York.

fisarmoniche Galanti Mondaino

Scoprire come le vite di noi esseri umani spesso si intrecciano in fili robusti e difficili da spezzare, è stato entusiasmante. Lo è stato ancora di più sapere che mentre passava il tempo, questi fili hanno avuto il potere di trasformarsi in corde spesse e forti. Attraverso il mare sono corse da un continente ad un altro, diventando un suono tenace, trasformato in una eterna musica vibrante, scandita dal ritmo della melodia di una vecchia fisarmonica.

L’inizio di una favola: Antonio Galanti

Marcello, Antonio e Robusto (Robert) Galanti

Antonio era un ragazzo di campagna, un falegname che nel 1870 conobbe ad una festa danzante, una giovane donna di nome Teresa che abitava a Mondaino. Il loro, dicono essere un colpo di fulmine, così che i due ragazzi si innamorano e una volta sposati, si trasferirono nel paesino di lei. Ci sono tante botteghe di falegnameria e il lavoro per Antonio non manca, una buona opportunità per lui, che tutti dicono essere un ragazzo ingegnoso. A tal proposito, c’è addirittura una leggenda sul suo conto che dice che da solo, costruì il primo organetto datato 1910. Purtroppo, dopo alcuni anni, sulle colline tra la Romagna e le Marche il lavoro comincia a diminuire. Antonio decise così di andare in Romania portando con se la famiglia, perchè là c’era molta richiesta di carpentieri e manovalanza.

E’ qui che il ragazzo vide per la prima volta un Carosello, una di quelle giostre con i cavalli, meraviglie antiche che girano a suon di musica facendo divertire grandi e piccini. Deve essere stata bellissima, perchè Antonio, una volta tornato in Italia, nel 1905, decise di costruirne una. Fu così che, per arrotondare il lavoro da falegname, incominciò a girare nelle fiere di paese con la sua giostra, seguito dai figli a cui insegnò a suonare una fisarmonica. Visto questo strumento tanto particolare ad una festa, Antonio lo comprò, iniziando da autodidatta. Fece innamorare anche i suoi ragazzi di quella musica gioiosa e malinconica, convincendoli a seguirlo nelle fiere per accompagnare con la melodia, i giri di giostra. L’incontro con questo strumento fu per Antonio casuale, ma che riuscì a cambiare per sempre il destino di tutta la famiglia Galanti.

I Galanti salpano per l’America

Antonio aveva 8 figli, ormai dei giovanotti nel 1910 quando Domenico, il primogenito, decise di partire per l’America, direzione Ellis Island, New York. Scese sull’isola dove tutti gli emigrati si fermavano per essere accolti, registrati e se idonei accompagnati al traghetto per Manhattan. E’ stata trovata, proprio con data 1910, la registrazione di Domenico Galanti. Maschio, 28 anni di Mondaino con in tasca 50$, il minimo per non essere considerato un indigente. Per guadagnarsi da vivere, il ragazzo ottenne un impiego suonando la fisarmonica in locali notturni e teatri. La gente si innamorò del suono di quello strumento così particolare e sconosciuto, dalle risonanze antiche, ma allo stesso tempo fresche e vivaci. Alla fine di ogni concerto, le persone lo avvicinavano per chiedergli se il suo strumento fosse in vendita o come comprarne uno simile.

Il ragazzo, vedendo un’opportunità, scrisse al padre Antonio rimasto in Italia, chiedendogli di costruire nuove fisarmoniche, per poi spedirle in America. Così fece e c’è ancora chi racconta di quando le casse non facevano in tempo ad arrivare al molo, che subito venivano aperte e le fisarmoniche acquistate. In poco tempo gli ordini aumentarono e tutto questo iniziò a trasformarsi in un business significativo. Alla luce di ordini sempre maggiori, nel giugno del 1914 anche il secondogenito, Robusto, salpò per l’America ed una volta arrivato, si fece registrare come musicista, cambiando il nome in Robert.

fisarmoniche Galanti Mondaino

Inizialmente Robusto decise di andare a lavorare in una fabbrica per dolci, i guadagni non erano abbastanza per vivere nella città di NY. Non successe molto fino al 1915 quando Robert che, per arrotondare lo stipendio, suonava la fisarmonica per strada, venne fermato da un passante che gli chiese il nome dello strumento che stava suonando e come poterne avere uno simile. Ovviamente il ragazzo vide subito in questo un’opportunità e decise di suonare per strada ogni giorno. Quando qualcuno si fermava per chiedere informazioni sullo strumento, si offriva di insegnargli a suonare la fisarmonica gratuitamente, a condizione che ne avesse acquistata una.

Infatti, mentre Domenico era molto bravo a suonare la fisarmonica e come falegname, Robusto era geniale dal punto di vista della commercializzazione. Fu così che aumentarono le richieste e i fratelli continuarono a scrivere al padre chiedendo più strumenti. Le vendite andarono così bene che nel 1921 i fratelli Galanti aprirono una fabbrica a New York. L’idea venne a Domenico dopo aver conosciuto la ditta di fisarmoniche di Augusto Iorio di Frosinone, aperta a NY nel 1910. Sulla scia di questo nuovo business, nel 1920 partì alla volta dell’America, anche Egidio, il terzo figlio.

Robert Galanti & Bros. – un filo tra America e Italia

Siamo nell’America degli anni ’20 del Novecento. Tra gli immigrati di mezza Europa in cerca di un sogno da realizzare ci sono anche Robert, Domenico ed Egidio di Mondaino che attraversato l’oceano, vanno alla ricerca di fortuna. Li chiamavano anni ruggenti quelli, Roaring Twenties detta “alla ‘merichéna”, sfavillanti perchè favoriti da una forte industrializzazione, da ideologie stravaganti e sempre più tolleranti. Un decennio antiproibizionista, libertino dove il jazz faceva da sottofondo ad un dinamismo culturale senza precedenti. Un’epoca si può dire, per molti punti di vista irripetibile. E’ proprio in questo contesto che nasce la Robert Galanti & Bros. (brothers) fabbrica venditrice di fisarmoniche, che si afferma come marchio di eccellenza.

Tutti volevano una fisarmonica Galanti, ne furono vendute migliaia, tutte negli Stati Uniti, fino ad aprire un loro negozio sulla Broadway. Sulle casse degli strumenti troneggiava a grandi lettere la scritta Galanti Bros. – New York, tra i lustrini e i velluti colorati di primi Novecento. Ma le fisarmoniche erano prodotte a Mondaino, non a NY, in un piccolo stabile nel centro storico, dove un’insegna a caratteri minuscoli recitava “Armoniche Galanti”. Nel 1924 infatti, utilizzando le ricchezze accumulate in America, Domenico torna a Mondaino e insieme ai fratelli Robusto ed Egidio fonda l’azienda Fratelli Galanti – fabbrica produttrice di armoniche.

Operai della ditta a Mondaino – anni 1920ph di repertorio

fisarmoniche Galanti Mondaino

Come operai, la ditta assunse i falegnami della zona, che però non erano abbastanza, quindi iniziarono ad essere assoldati manovali, sarte, casalinghe e contadini che ben presto diventarono maestranze professionali. Uno strumento di fine artigianato, erano pezzi unici quelli, costruiti in un lontano paese in Italia di nome Mondaino. Solo a partire dal 1929, vennero prese maestranze specializzate, soprattutto dalla zona di Castelfidardo, perché fu proprio questo territorio delle Marche, la culla che vide nascere i primi “organetti”. Questi erano strumenti conosciuti attraverso le truppe francesi al servizio dello Stato Pontificio, successivamente perfezionato ed adattato ai gusti musicali italiani.

Vennero assunti tastierai e verniciai, strappandoli dalle ditte più grosse, pagandoli il doppio e portandoli così a Mondaino. Negli anni ’30 esplose la richiesta di fisarmoniche e non essendoci più spazio per costruire in centro storico, vennero affittati gli edifici intorno. Serviva un luogo più grande dove lavorare. Intanto l’America ballava, mentre le donne con lo “zinale” e i calzettoni di lana attaccavano lustrini alle casse armoniche e dipingevano i tasti. Dal paesello sulle colline tra Marche e Romagna partivano per gli Stati Uniti, bauli di fisarmoniche che tutti volevano, ad ogni costo e ad ogni prezzo.

Erano gli anni del sogno americano. Di giorno a New York i grattacieli venivano costruiti e se guardavi all’insù, potevi vedere i nativi camminare su lunghe travi di ferro, sospesi nel vuoto. Solo loro riuscivano a sopportare quelle altezze spaventose, mentre sotto la città turbinava in un frenetico via vai di immigrati, saltimbanchi e yankee pronti a tutto. Ma la notte ogni carpentiere dell’Empire, ogni biondissima donna con il chewing gum in bocca, abbracciata a uomini con l’impermeabile sotto braccio e dal sorriso scintillante dato dalla pasta dentifricia, si scatenava sulla pista da ballo. Il mondo intero passava per New York e si muoveva sfrenato e libero al suono di una fisarmonica.

La fabbrica delle fisarmoniche Galanti a Mondaino

Come dicevo, alla fine degli anni ’20 esplode la richiesta di fisarmoniche, non c’è più spazio per costruire nella piccola ditta nel centro storico del paese. Si occupano anche gli edifici attorno, ma è chiaro che serve un luogo più grande dove lavorare. E’ così che nel 1929 inizia il trasferimento in una nuova fabbrica creata su misura, alle porte di Mondaino. Siamo in pieno periodo fascista, l’architettura della nuova sede rispecchia esattamente il razionalismo italiano dell’epoca. Linee dritte, pulite, dove l’essenzialità corrisponde ad una massima funzionalità, elemento che accomuna tutta l’architettura razionalista europea. Nel 1932, viene inaugurato il nuovo stabilimento, oggi interessante esempio di archeologia industriale, in quanto tra i primi in cemento armato, realizzati in Italia.

Si racconta che, durante l’inaugurazione, è stato fatto uno spettacolo pirotecnico stupefacente, che sicuramente i cittadini del paesello ricordarono per anni. Ampliata nel corso degli anni, la Fabbrica di Fisarmoniche F.lli Galanti diede lavoro a circa 130 operai simultaneamente. Ogni reparto aveva un settore specifico, ogni lavoro doveva essere perfetto, millimetrico, atto la realizzazione di uno strumento così difficile da creare.

Operai al lavoro – 1950

fisarmoniche Galanti Mondaino

Contemporaneamente in America vengono depositati i primi brevetti, apportate nuove migliorie tecniche ed estetiche. Anche il marketing è particolarmente curato, tanto che negli anni Trenta le Galanti sono utilizzate dai migliori fisarmonicisti e reclamizzate dall’attrice Paulette Goddard, star di prima grandezza e moglie di Charlie Chaplin. In quegli anni la fisarmonica è lo strumento che va per la maggiore. Nascono tantissime scuole di musica a NY, alcune usano esclusivamente le fisarmoniche Galanti, per questo nel 1938 i tre fratelli decidono di aprire nella Grande Mela, il Conservatorio Galanti.

Poi però in Italia arriva la guerra, la produzione cessa per un paio di anni e la fabbrica viene occupata prima dai tedeschi poi dagli inglesi. I Galanti riescono a salvare i macchinari nascondendoli nelle campagne, riuscendo a sottrarli dal saccheggio. Finita la guerra, assume la direzione della Galanti uno dei figli di Domenico, Angelo. Domenico era un ottimo suonatore, richiesto ovunque nei teatri d’oltre oceano, dove, una sera, incontra una ballerina e se ne innamora. In Italia aveva lasciato moglie e figli, ma da quella relazione nasce Angelo e lo riconosce subito come suo, figlio di un grande amore.

Paulette Goddard nella foto pubblicitaria per la F.lli Galanti Bros.

fisarmoniche Galanti Mondaino

Il ragazzo è sveglio e dal dopoguerra sarà lui a condurre la ditta fino al 1963, anno in cui muore a soli 44 anni per una malattia contratta durante la prigionia in Africa. Nel secondo dopoguerra continuano le evoluzioni fino ad arrivare, nel 1952 all’invenzione dei bassi sciolti, un dispositivo che consente di suonare liberamente i bassi adattandoli alla creatività della musica. Nasce così la Super Classic con brevetto depositato, che permette di suonare spartiti classici complessi. La fisarmonica passa così da strumento popolare, al diventare strumento da orchestra, insegnato anche nei conservatori. Nel 1954 Domenico e Angelo presentano la fisarmonica Super Classic nel Conservatorio Rossini di Pesaro.

Negli anni successivi ci si deve adeguare ai nuovi gusti musicali e la ditta affianca alla produzione di fisarmoniche, quella di altri strumenti: chitarre elettriche, organi elettronici, vibrafoni. Alcuni di loro invenzione come il microfono elettrico, funzionante con un motorino ad aria. E’ il 1959, arriva il momento di ampliare il parterre costruendo strumenti musicali di innovazione. Vengono prodotte chitarre acustiche, elettriche e semi elettriche, fino a fisarmoniche amplificate con una parte elettronica, come una delle ultime nate: la Duovox a doppia “voce” che poteva essere usata anche in modo tradizionale.

Negli anni ’60 si ha quindi un radicale cambio d’epoca. Sono questi gli anni in cui si inserisce tutta una serie di produzione di sistemi musicali elettronici di cui i Galanti furono i precursori. Fra i marchi di distribuzione ci sono nomi come Baldwin, Thomas, Vox.

Un nuovo inizio – The art of sound

La ditta Fisarmoniche F.lli Galanti chiude nel marzo del 1968, ma solo un anno dopo nasce la VISCOUNT INTERNATIONAL ad opera di Marcello Galanti, nipote di Antonio. Viene fondata così la Intercontinental Electronics SPA, specializzata in uno strumento decisamente più solenne: l’organo liturgico. Questo è un dispositivo capace di esprimere tutti valori di quel mondo fatto di minuzioso lavoro di falegnameria e ricerca tecnologica. Lo strumento diventa così arte, legato alla tradizione proprio come lo era stato un tempo, la fisarmonica.

Negli anni ’80 il settore degli strumenti musicali elettronici viene nuovamente rivoluzionato dall’avvento delle nuove tecnologie digitali. Si passa così ad una notevole evoluzione della qualità e delle prestazioni dei prodotti come tastiere, pianoforti e organi classici elettronici. La ditta si specializza sull’eccellenza, cercando di capire di cosa il musicista ha bisogno, puntando tutto sulla qualità, che diventa l’arma vincente. Nel 1999 Marcello muore passando tutta l’impresa ai suoi figli. Con l’avvento del nuovo millennio e l’aumento della competitività a livello globale, l’azienda deve affrontare una nuova sfida.

Tenaci, i nuovi arrivati puntano tutto sulle innovative tecnologie di generazione del suono tramite la modellazione fisica, proponendo strumenti musicali elettronici con prestazioni esclusive. Viscount espande la ricerca e affronta sfide come quella di acquistare i diritti sul marchio Oberheim e aprendo una nuova sede ad Ancona. Creano inoltre il marchio Verse, linea di sistemi audio affiancati da un team di specialisti, ingegneri del suono, informatici, musicisti, mastri falegnami dei migliori al mondo. Si indirizzano nuovamente su di una fascia di mercato molto alta, d’eccellenza, motivo d’orgoglio ad oggi del marchio Viscount.

La ricerca del suono perfetto

Oggi la Viscount international rappresenta un esempio unico in Europa nel campo della ricerca e sviluppo, le loro creazioni sono irripetibili e con Physis Piano hanno superato tutti i limiti delle vecchie tecnologie: un pianoforte digitale potente, versatile, bello e capace. Negli ultimi 30 anni circa, l’attività si è concentrata principalmente sugli organi classici e nel 2008, è stata lanciata una gamma di strumenti basata su una nuova tecnologia di sintesi del suono: la modellazione fisica.

I figli di Antonio Galanti viaggiarono tra il Vecchio e il Nuovo mondo, affascinando tutta l’America e trasformando il sogno di un padre nel successo di intere generazioni. Tutto è iniziato alla fine del 1800 e da allora la musica di Mondaino non si è mai fermata continuando ad essere esportata in tutto il mondo. E’ proprio su queste colline che nasce quell’emozione sonora, è qui che sono radicate le radici di quella antica passione che diventa ogni giorno, a distanza di più di un secolo, emozione e spettacolo. Dalle prime fisarmoniche Galanti, alle nuovissime tecnologie Viscount, passando per organi, pianoforti e speaker professionali, questa famiglia ha creato sempre nuovi standard di riferimento nel mondo della musica.

Via Roma, Mondaino – La strada dove è nata la prima fabbrica di “armoniche” Galanti

fisarmoniche Galanti Mondaino

Tutt’ora l’azienda è attiva sul territorio romagnolo, lì dove tutto è iniziato. La nuova tecnologia sonora del futuro è figlia di quel mondo antico fondato da Antonio, un ragazzo che ha saputo rischiare, con coraggio e determinazione. Se passi davanti alla fabbrica Galanti pensa a questa vecchia favola italiana; fermati, potresti sentire tra il vento delle note malinconiche risuonare nella valle. Risate antiche echeggiare vivide tra il fruscio degli alberi, quelle di chi dopo una giornata di duro lavoro, nelle notti d’estate, danzava al suono di una fisarmonica.

Sembra quasi di vedere i sorrisi dei nostri nonni, sentire il battere delle loro mani al ritmo di una melodia di festa, parole chiare di una canzone in un dialetto arcaico, vecchio tanto quanto la terra di Romagna. Oggi il sogno è rimasto lo stesso e questa è la storia di persone ingegnose e capaci che ricercano ancora il suono perfetto. Sono convinta che Antonio Galanti e i suoi figli sapevano che la musica ha il potere di riportare al passato, alla giovinezza, ad una lunga vita di affetti e di gioie nella quale è possibile ritrovarsi, come per magia, mentre la musica si spande nell’aria, per l’eternità.

Articolo di Lara Uguccioni

Giornate FAI di Primavera

La fabbrica delle fisarmoniche Galanti a Mondaino non è aperta al pubblico. Ho potuto visitarla perchè la costruzione fa parte del patrimonio culturale italiano. Si sono infatti da poco concluse le due giornate Fai di Primavera, quando il Fondo Ambientale Italiano ha compiuto 30 anni e per festeggiare, ha voluto aprire al pubblico i 700 luoghi solitamente inaccessibili o poco conosciuti in 400 città diverse. Un’occasione unica più che rara, data per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro.

Questo ci permette di non dare per scontato ciò che siamo e che abbiamo, di capire da dove arriviamo. La storia ci accomuna come italiani, europei avvicinandoci all’ umanità tutta. Per chi si chiede il perchè questi luoghi non siano accessibili sempre, è presto detto. Sono tutti di patrimonio privato e sta alla benevolenza dei singoli, aprire le porte della propria casa. Per sapere cos’è visitabile, qui il link del sito FAI. Ricordate che sono tutti volontari, lavorano quindi gratuitamente per la cultura e l’arte. Fare una piccola donazione ad ogni visita è doveroso e necessario.

Fonti:
viscountinstruments.it

wikipedia.org
mondaino.com
viscountorgans.net

18 Comments

  • Erminia Sannino

    Una bella storia, di qualcuno che ha vitò intuito e ce l’ha fatta, anche se oggi quelli che suonano le fisarmoniche (almeno qui a Barcellona) non hanno niente anche vedere con quelli di una volta. Bella Ciao Bella Ciao suonata mille volte al giorno sotto al mio balcone farei proprio a meno di sentirla !

  • Libera

    Ma che bella storia che ci hai raccontato. Hai ragione, sembra davvero una favola. Che bello riscoprire le vicende dei nostri antenati, è come farli rivivere.

  • La Kry

    Stando in Emilia, che come la Romagna è una zona che ‘soffre’ di una forte dipendenza dalla fisarmonica per animare ogni sagra di ogni piccolo paese esistente, non posso che apprezzare questa storia. Se durante le prossime giornate FAI ne avrò la possibilità, sarò ben felice di visitare la fabbrica Galanti!
    Ora però voglio essere polemica e dire una cosa cattiva.
    Mi rivolgo a tutti quelli che non sanno suonare la fisarmonica ma che si mettono a suonarla lo stesso per strada: SMETTETELA!
    E’ atroce da sentire e fa male al cuore e, se la suonate lo stesso, siete dei delinquenti! 🙂

  • ANTONELLA

    Una storia bellissima degna di un film! E tu l’hai raccontata benissimo, mi vedo la NY sfavillante degli anni ’30 e la Romagna campagnola e ingegnosa che ci ha dato tante personalità geniali.

  • Iris e Periplo Travel

    Leggendo anche nei commenti, vedo che si può visitare l’azienda in Romagna durante le giornate FAI, ora mi informo per andarci, bellissimo articolo!

  • Annalisa Trevaligie-Magazine

    E’ molto simile alla storia deglgi arpisti lucani di Viggiano. La maestria dei musicisti è un segno distintivo di un popolo e per fortuna la memoria viene portata avanti con musei come questo. E’ stato piacevole scoprire le gesta del la famiglia Galanti.

    • lara_uguccioni

      Le storie delle persone alle volte sono incredibili, adoro ascoltarle e parlarne, mi meravigliano ogni volta.

  • Eliana

    Le fisarmoniche sono tra i miei strumenti musicali preferiti, tra l’altro lavoro in una città in cui da sempre sono state prodotte quindi sono un po’ di famiglia: pensa che i miei studenti imparano a suonarla come attività pomeridiana scolastica!
    Non conoscevo però le Galanti, davvero splendide!

    • lara_uguccioni

      Ma che meraviglia Eliana! Tra l’altro è uno strumento difficile, sarà stupendo poter imparare a suonarlo a scuola 🙂

  • Libera

    Ma questa è una storia bellissima che io non conoscevo assolutamente. Mi piacerebbe andare di persona a vedere l’azienda in Romagna, non sono lontana.

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