#vediamociincucina,  Maine,  New England

A Portland, Maine tra mattoni rossi, fari e gastronomia

Affacciata sulle isolette di Casco Bay, Portland si trova su di una penisola bagnata dal freddo e grigio oceano Atlantico. La più popolata dell’intero Stato del Maine, questa città non ne è la capitale, ma sicuramente è la più visitata. Con i suoi magazzini di mattoni rossi, i musei, le gallerie d’arte e la zona del vecchio porto, la cittadina è piena di vita, di locali accoglienti, musica e ottime gastronomie. Paolo ed io arriviamo a Portland in un pomeriggio di settembre e questa volta soggiorniamo in un hotel di tutto rispetto, l’Holiday Inn by the Bay, sulla collina a pochi passi dal lungomare. Non sembra nemmeno di essere in città, l’aria è fresca e pulita, si sente l’odore salmastro salire dalle splendide rive della baia e tutto fa presagire ad una serata tiepida e magnifica.

Siamo nella zona più bella di Portland, sul Porto Vecchio, in stile vittoriano che possiede un irresistibile fascino di altri tempi. Non siamo abituati a poltrire in camera quindi usciamo subito, dopo aver appoggiato le valigie, per passeggiare tra le larghe vie dove si affacciano edifici antichi e ben restaurati costruiti in mattoni rossi, tipici di questa parte della città. Ora non sono più fabbriche di pesce o magazzini come lo erano un tempo, è stata data loro una nuova vita ed un nuovo utilizzo. Caffetterie, ristorantini e locali animano questa zona facendo sentire a proprio agio anche chi arriva qui per la prima volta. E dire che questa zona sembra essa stessa una città, è immensa, perchè questo è uno dei porti più grandi del mondo.

Quando sei nel posto giusto

E’ l’ora del tramonto e Paolo ed io ci incamminiamo verso la nostra cena. Non abbiamo ancora deciso dove andare a mangiare, ce la prendiamo comoda passeggiando per le strade in discesa che ci conducono verso il mare. Le case intorno sono antiche, ci sono molte villette vittoriane, alcune a schiera in tipico stile inglese. Non mi aspettavo che Portland fosse così interessante, dove c’è sapore di storia io mi trovo bene e dove c’è odore di mare, mi sento a casa. Le finestre a bovindo lasciano intravedere gli interni sobri in tipico stile residenziale, sui davanzali lampade da tavolo illuminano la sera in un percorso che diritto arriva giù fino all’oceano. Tra queste vie c’è aria di casa, dietro a quei vetri in stile inglese le famiglie si stanno apprestando a consumare la loro cena e tutto è così tranquillo che vorrei stare ancora un pò a godermi lo spettacolo.

Arriviamo su Commercial Street, il lungomare. Pare che Portland sia molto nebbiosa così come spesso è colpita da forti tempeste oceaniche, ma non starà a noi scoprirlo. La strada che si apre davanti a noi infatti, è larga e deserta e si affaccia su di un tramonto che regala colori intensi, specchiati sull’acqua calma e scura. Quanti moli e quante barche, è veramente un porto enorme quello di Portland! Tanti pescherecci, qualche battello antico, imbarcazioni a vela e diversi yacht sono ormeggiati sulle banchine, tra accoglienti tavole calde e alcuni grandi ristoranti dove serve la giacca per entrare.

Lobster Co. è il localino dove ci siamo fermati a cenare

Fari gastronomia a Portland Maine

Abbiamo fame e decidiamo di entrare nel luogo più piccolo e spoglio che troviamo, il Portland Lobster Company. L’ambiente è minuscolo, spartano e accediamo da una porta non più alta di un metro e ottanta, ma abbiamo fame e questo è uno dei pochi posto che vediamo vuoto. All’interno, il locale somiglia ad una casetta in legno per le bambole che fatico a capire come ancora stia in piedi. Le pareti sono spoglie, il legno del pavimento è grezzo e rovinato, deduco che molte persone passano di qua ogni giorno e la cosa, devo ammettere, mi rincuora. Magari si mangia decentemente. E’ così che ho trovato uno dei localini da asporto più famosi della città! Come capita spesso in viaggio, il mio “fiuto” per il buon cibo anche questa volta ha dato buoni frutti.

Al Portland Lobster Co. si mangia veramente bene e non solo, è un locale che ha ricevuto tantissimi premi come si vede dal loro sito ufficiale. E’ un posticino a prima vista senza fronzoli, anzi decisamente trae in inganno, ma come ogni buon viaggiatore sa, mai fermarsi alle apparenze. Serve i piatti tipici del Maine, street food principalmente da asporto, ma è possibile mangiare seduti sulla piccola terrazza vista barche dove il panorama è decisamente suggestivo ed invitante, come il profumo che arriva dalla cucina.

Ordini, ti danno delle aragoste di plastica che suonano appena il tuo pasto è pronto, lo ritiri al bancone e vai a mangiarlo dove più di piace. Cosa puoi volere di più? Sul retro di questo chioschetto senza pretese, nascosto alla strada, c’è un passaggio ad un molo adibito a locale dove si ascolta musica dal vivo gustando la propria cena a sedere beatamente su alti e comodi tavoli da pub. Paolo ed io ci siamo portati con un vassoio la nostra cena lì, godendoci un concertino fantastico di alcuni ragazzoni americani. Suonavano country e vecchio rock, quello che non va più di moda, ma che a noi piace tanto. Non potevo sperare in niente di più fantastico. Da una serata dal sapore incerto ne è uscita, come da un cilindro magico, una cena con i fiocchi, buona compagnia e un concerto live.

Se in quel momento qualcuno mi avesse chiesto “cos’è per te la felicità”, gli avrei risposto che quell’esatto momento è stato “la felicità”. Perfetto e realmente felice. Ero nel posto giusto ad assaporare una serata condivisa con la persona giusta. Non sarei voluta essere in nessun altro luogo e quelle semplici cose che c’erano, bastavano ad entrambi. Non ci si ferma mai a pensare se siamo felici, anche perchè la felicità è come una folata di vento che dura un attimo e poi, così come è arrivata , se ne va. Io ho la fortuna di potermi fermare a riflettere e posso dire con certezza che per me, quella sera, è stata pura ed inaspettata felicità.

Vi metto qui un piccolo video che ho trovato su YouTube, così per capire l’atmosfera che si respira al Portland Lobster Co. … anche se dal vivo è più emozionante!

E’ da diverso tempo che mi sono resa conto che non è poi così difficile essere felici. Da quando non voglio più stupire il prossimo, avere un parere positivo dagli altri, cercare approvazione da sconosciuti che di me sanno poco e niente, sono diventata una persona che sa apprezzare le cose che sembrano contare meno, quelle che nessuno prende più in considerazione. Ecco che mi ritrovo ad essere felice davanti al mare in una comune giornata di sole, o a sentirmi di essere con la persona giusta mentre ridiamo di una stupida battuta venuta male. Sono consapevole di essermi costruita, mattone dopo mattone, una vita soddisfacente, non perfetta, ma giusta per me e per chi mi sta accanto. Ho anche fatto pace con la me interiore, non mi paragono più alle altre persone, non cerco di essere migliore di nessuno.

Sono così e come tale mi accetto, con i difetti e i pochi pregi che ogni tanto qualcuno mi fa notare. So stare da sola, anzi il dialogo con me stessa è decisamente importante, come lo è il contatto con la natura e lo stare solo con persone positive. Infatti non mi siedo più a tavola con chi non mi sta simpatico, non mi fermo a dire i fatti miei a nessuno, anche se ho sempre un saluto per tutti. So stare da sola in ogni luogo e in ogni momento, coltivo gli affetti più sinceri e sto alla larga da chi è invidioso. E’ così che riesco a vedere la felicità quando mi passa accanto, è talmente luminosa che ormai la so riconoscere appena arriva. Mi concentro sul presente, colgo l’attimo in cui sto vivendo e lei è lì, parte di un singolo momento, un lampo che si tinge di arcobaleno, di perfezione e di armonia assoluta.

Se sei curioso di scoprire cosa si mangia nel New England
Qui trovi l’articolo 🙂

Un sogno chiamato Cape Elisabeth

La mattina successiva, usciti dalla città, ci dirigiamo verso la punta meridionale del promontorio di Cape Elisabeth nella Contea di Cumberland. E’ un luogo primitivo, dove grandi spazi aperti e selvaggi ospitano piccoli agglomerati di case. Cape Elisabeth è una cittadina con tanto di scuola, dipartimento di polizia, supermercati e una chiesa risalente al 1802. Dislocate tra la natura che caratterizza questo luogo, ci sono molte farm, aziende agricole che producono frutta e ortaggi, alcune allevano bestiame. Questo promontorio è una zona di pesca, sia di fiume che di mare. Tantissimi sono i negozi che vendono esche e canne, ho dovuto portare via Paolo con la forza, stava per comprare una fiocina!

Percorrendo la penisola è impossibile non accorgersi della meravigliosa geografia di questo territorio. I folti boschi si alternano a praterie brulle che terminano a picco sulle scogliere bianche, diventate icone del meraviglioso Maine. Questa è una zona ricca di storia, ci sono alcuni forti militari in rovina come Battery Hobart, dove ancora si vede il piedistallo di una batteria di cannoni costieri in uso fino al 1913. Fort William è qui a pochi passi: una fortezza militare abbandonata con i suoi cannoni e bunker, in uso dall’Esercito degli Stati Uniti fino al 1964.

Fari gastronomia a Portland Maine

Ma qui nel Maine quello che più colpisce è la natura. Per quanto è interessante la storia ai miei occhi, non posso fare a meno di voltare lo sguardo al mare. Le spiagge, le baie, le calette sono tra le più belle che in questo viaggio nel New England ho potuto vedere. Bisognerebbe avere qualche giorno in più per visitarle tutte e godere di questa vista rara e preziosa. Proprio davanti a questa costa ci sono infatti le famose Casco Bay Islands, chiamate “The Calendar Islands”, perchè sono così tante che è possibile esplorare un’isola diversa quasi ogni giorno dell’anno. 

Le isole offrono ai visitatori la possibilità di godere, con un ritmo più lento l’esplorazione della natura, osservare la fauna selvatica, rilassandosi sulle spiagge e ammirando opere di artisti locali. Peaks Island, una delle isole più grandi, ospita una fiorente comunità di artisti, ristoranti e spiagge sabbiose, mentre Great Diamond Island, accoglie i terreni storici di Fort McKinley. Altre fermate degne di nota sono la vasta area protetta di Long Island con percorsi naturalistici di valore e Cliff Island, la più piccola isola della baia, con strade sterrate adatte ai percorsi in mountain bike. La Casco Bay Lines offre un servizio di traghetti tutto l’anno per le isole più grandi, quindi per chi sta programmando un’escursione, potrebbe essere una buona idea controllare il loro programma online. Indipendentemente dall’isola scelta, la varietà che Casco Bay ha da offrire soddisferà anche chi sta cercano un ritmo di vacanza più rilassato.

Portland Head Light, un faro affacciato sulla Casco Bay

Il faro di Portland è uno dei punti panoramici più belli del Maine. La città di Portland ha preso il nome dal promontorio dove ora si trova il faro, ma Portland Head si trova ora entro i confini della città di Cape Elizabeth. Portland, era conosciuta come Falmouth fino al 1786 ed era il sesto porto più trafficato d’America. Non c’erano fari sulla costa del Maine quando, nel 1784, 74 marinai fecero una petizione al governo del Massachusetts (all’epoca il Maine ne faceva parte, non era ancora uno Stato) per far installare una luce su questo promontorio contrassegnando così l’ingresso al porto. La morte di due persone in un naufragio del 1787 a Bangs Island, vicino a Portland Head, portò alla costruzione del faro che iniziò nell’agosto 1789.

ph Lara Uguccioni

Le lampade ad olio di balena del faro di Portland furono accese, per la prima volta, il 10 gennaio del 1791. Il Portland Head Light è una costruzione storica, situata sulla cima di un irto sperone di roccia che si affaccia sulla Casco Bay. E’ stato per molto tempo il principale segnale marittimo della Baia tanto che nel 1855 fu installata una lente di Fresnel per rendere la sua luce più potente. Fu costruito per volontà di George Washington che chiese ai muratori di utilizzare il materiale da costruzione reperibile nella zona.

Il faro fu un punto strategico nella Guerra Civile Americana, tanto che la struttura venne sollevata di altri 20 piedi per essere più visibile. Solo successivamente, alla fine del 1800, fu costruita la casa dei custodi che ora ospita un museo. Il faro è tutt’ora funzionante e se si guardano le fotografie del passato, tutto è incredibilmente rimasto intatto. Su Wikipedia ci sono addirittura tutti i nomi dei custodi dal 1791 ad oggi.

1933
2019

Il poeta Henry Wadsworth Longfellow, nato a Portland, era un frequente visitatore, nella sua giovinezza, di questa zona. La poesia The Lighthouse è stata probabilmente ispirata dalle molte ore passate qui, al Portland Head Light. E come dargli torto, il panorama da quassù è incredibile e la luce di questo immenso cielo americano, regala sensazioni difficili da descrivere.

“…La sporgenza rocciosa corre lontano nel mare / E sul suo punto esterno, a qualche miglio di distanza, /   Il faro solleva la sua massiccia muratura, /   Una colonna di fuoco di notte, di nuvole di giorno.…” 

Henry Wadsworth Longfellow

Fari gastronomia a Portland Maine

Fari gastronomia a Portland Maine

Se vi piace visitare i fari, proseguendo sulla costa del promontorio, arriverete all’estremità sud occidentale della Baia di Casco. Qui si trova un imponente faro, il Cape Elisabeth Light House chiamato anche Two Lights, perchè originariamente le torri erano due. Il faro è tutt’ora in servizio, mentre la casa adiacente è stata venduta a privati.

Articolo di Lara Uguccioni

Fonti e citazioni:
www.portlandoldport.com

www.visitmaine.com
www.newenglandlighthouses.net
www.experiencemaritimemaine.org

5 1 vota
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
19 Commenti
Newest
Oldest Most Voted
Feedback in linea
Leggi tutti i commenti
Gio
Gio
9 mesi fa

Ho visto delle immagini molto suggestive ..bellissimi posti con tanto verde..Poi il Faro che si affaccia sulla costiera e magico..

Elisa
Elisa
11 mesi fa

Farei un viaggio negli stati uniti solo per visitare il new england e questo soprattutto dopo aver letto dei vostri viaggi, mi e’ venuta una voglia…!

Arianna
1 anno fa

Una destinazione a cui ho pensato spesso ma che non ho ancora visitato, mi è piaciuta molto la tua descrizione e soprattutto la considerazione di godere degli attimi di un viaggio che sono pura felicità, da tenerlo a mente

Francesca
Francesca
1 anno fa

Suggestiva destinazione, è come essere dentro a un romanzo.Bellissime le fotografie ma più di tutto mi ha conquistata ed emozionata la tua riflessione sulla FELICITA’!

Sara Bontempi
1 anno fa

Andrei nel Maine prevalentemente per visitare i luoghi resi famosi da Stephen King, ma la prima cittadina che vorrei visitare è proprio Portland, meravigliosa!

Eliana
1 anno fa

Non sono mai stata in questa zona degli Stati Uniti e da quello che ho letto in questo articolo e sul tuo blog in Maine deve essere davvero eccezionale. Portland poi sembra un piccolo paradiso fatto di coste frastagliate, buon cibo e casette caratteristiche!

Silvia The Food Traveler

Deve essere una zona davvero stupenda. Io purtroppo sono stata solo “nell’altra” Portland, che pur essendo una città carina, non è nemmeno paragonabile a Portland nel Maine e alle bellezze che la circondano.
Hai descritto benissimo la sensazione di felicità che si prova facendo cose semplici come trovarsi davanti al mare: sono momenti di cui fare tesoro.

ANTONELLA MARIA MAIOCCHI

Bello, bellissimo il tuo articolo che mi racconta una destinazione che sto sognando da tempo e che devo convincere mio marito a prendere in considerazione. Ma soprattutto bellissima la tua riflessione sulla felicità: ci sono istanti che arrivano inaspettati e se non ci facciamo caso sfuggono via veloci, invece è bene fissare quell’attimo nel nostro cuore

Marina Fiorenti
Marina Fiorenti
2 anni fa

Il Maine mi fa pensare subito alla Signora in giallo ma, a parte gli scherzi, è una zona che amerei davvero visitare come tutta la costa nord orientale degli USA. Anche a me capita in viaggio di avere quei momenti di piena felicità e per fortuna me li assaporo tutti

Dante_65
Dante_65
3 anni fa

Uno dei viaggi può belli che porto nel cuore è stato proprio nel Maine, a Portland dove ci ho lasciato il cuore … nel vero senso della parola. Lei era bella, americana e c’è mancato poco la sposassi. Io ero solo uno studentello con una borsa di studio.. sarei dovuto rimanere. Rivivere i luoghi di quell’amore è un tuffo nel passato, grazie Lara, oggi ci voleva proprio! Un abbraccio dalla Toscana.

19
0
Mi piacerebbe sapere il tuo pensiero, per favore commenta!x