Da Tim Horton allo sciroppo d’acero: mangiare in Canada
Quando si pronuncia la parola “mangiare” Paolo ed io siamo sempre disponibili e pronti a buttarci nell’ennesima avventura culinaria che ci viene proposta. Ecco che nel nostro tour canadese, tra foreste del Québec e città dell’Ontario, siamo andati alla ricerca di sapori e consistenze della tradizione, ma anche di piatti originali e insoliti. Se è vero che, come dice Feuerbach, “l’uomo è ciò che mangia”, non vi è dubbio che noi due siamo un mix di curiosi e mangioni, gustosi e saporiti, sicuramente vivaci, dall’espressività eccentrica, ma sempre deliziosi. Abbracciamo appieno ciò che diceva il filosofo, l’uomo è ciò che mangia nel senso che le comunità umane costruiscono le loro identità sociali e culturali anche intorno al cibo. Non vi è dubbio che la cultura alimentare ci accomuna ed è certo che il cibo sia cultura.
In fin dei conti ci sarà un perchè le parole “sapere” e “sapore” si somigliano. Ecco che qui entriamo in scena noi esploratori del cibo, quelli che vanno a cercarlo anche nelle terre più lontane, lo trovano, lo studiano e se lo mangiano. Perchè, diciamoci la verità, cosa c’è di più fantasticamente gratificante, attraente, spontaneo, colorato e seducente del cibo? Cominciamo quindi il nostro viaggio culinario alla ricerca della gastronomia canadese, talmente varia tanto quanto lo sono le culture che popolano questo immenso paese. La cucina canadese ha un’incredibile varietà di ingredienti e squisitezze. Questo perché, oltre alla sua forte influenza indigena, il paese ha importato molti piatti dai due paesi che lo occuparono nell’antichità: Francia e Inghilterra.
Non hai visto Montreal se non hai mangiato la carne affumicata da Dunn’s!
Partiamo da una certezza assoluta e insindacabile: Paolo ha una passione sfrenata per la carne affumicata stile cowboy. Ad ottobre siamo atterrati a Montreal dove abbiamo passato due giorni a visitare, in lungo e in largo, la città. Incredibile ma vero, uno dei piatti tipici di questa metropoli è proprio la Montreal smoked meat o come dicono in città, la boeuf fumé. Questa è il risultato paradisiaco del petto di manzo salato e stagionato per una settimana, insaporito con una gamma di spezie, per poi essere affumicato e cotto alla perfezione. Di solito viene servito in un panino di segale spalmato di senape gialla piccante, accompagnato da un contorno. Gli strati di carne non si contano, le porzioni sono da capogiro, per noi italiani basta un solo panino per riempire lo stomaco di due persone adulte. E non esagero.
Degni eredi dei “turisti fai da te” che ci facevano tanto ridere nella pubblicità anni ’80 della Alpitour, la prima sera in città, Paolo ed io, tentenniamo sul da farsi. Ci interroghiamo su cosa mai mangeranno i canadesi, se ci sarà un ristorante degno di questo nome (ovviamente economico), fino a quando non mi fermo casualmente davanti a Dunn’s. Non so se ho mai fatto cenno del mio essere un’antenna trova-cibo, con un naso che capta onde gastronomiche universali, prendo in mano la situazione e googlo questo posticino che mi sembra una via di mezzo tra un pub e una tavola calda. Da non credere, le recensioni lo davano 5 stelle su 5 “the best famous in Montreal”, dal 1927 una garanzia di ottima cucina per la città intera.
mangiare in Canada
Myer Dunn immigrato in Canada nel 1911, apre la prima tavola calda nel 1927 con il nome di Dunn’s Famous Delicatessen. Nel ’55 inaugura il suo ristorante di punta al 892 di Saint Catherine Street West, dove Paolo ed io abbiamo cenato. Le sue vetrine diventarono subito famose: dipinte di un rosso acceso, esponevano pile di barattoli pieni di peperoncini piccanti. L’attività era aperta 24 ore al giorno, abbastanza insolito per il centro di Montreal. Il locale si specializza subito nella carne affumicata in stile Montreal, dall’affumicatura particolare di un petto di manzo in stile kosher. E’ un metodo di preparazione simile al pastrami di New York, ma a mio parere, decisamente più buono. La carne viene stagionata con più grani di pepe speziati e aromi saporiti, come il coriandolo, l’aglio, i semi di senape e molto meno zucchero del cugino di origine rumena.
A differenza del pastrami newyorkese, la carne affumicata di Montreal è più morbida e al momento del taglio, rigorosamente fatto a mano, le fette vengono tagliate molto più sottili. È perfetta da mangiare nel classico sandwich, servito solitamente con contorno di sottaceti, patatine fritte e verdure come la verza cruda tagliata a julienne. Dunn’s è oggi una catena ebraica di dali, gastronomie, dove potersi fermare a mangiare uno dei simboli culinari di Montreal, cucinato ancora come si faceva più di 80 anni fa. All’interno si possono acquistare alcuni prodotti, come le spezie per insaporire arrosti, buste sottovuoto di carne affumicata e gadget ricordo come le mug. Un consiglio: non fatevi prendere come noi dalla “gola”, ordinate un solo piatto di Montreal smoked meat , fanno porzioni gigantesche. Oppure fatevi fare una doggy bag per evitare sprechi di cibo, per fortuna all’estero è un servizio molto diffuso.
Poutine per i più coraggiosi
Quando si tratta di iconici piatti canadesi, tutti sanno che la Poutine si trova in cima alla lista. Questo saporito piatto franco-canadese è tradizionalmente costituito da un letto di patatine fritte croccanti e spesse, ricoperte di salsa piccante e condite con cagliata di formaggio e sugo. Per quanto semplice possa sembrare, le consistenze e i sapori di una poutine sapientemente realizzata si uniscono per produrre un’esplosione di gusto salato molto coinvolgente. Originario del Québec, la poutine è stata per lungo tempo, uno dei pasti veloci preferiti dopo le follie notturne post baldoria. Nel corso degli anni, tuttavia, l’umile poutine si è evoluta oltre gli snack bar del Québec, per diventare un piatto di spicco nei ristoranti di tutto il Canada e non solo.
Come spesso accade con i piatti amati che sono strettamente legati a una regione e a una cultura, l’origine della poutine è difficile da definire. La cucina canadese è ricca di influenze europee, con specialità che richiamano principalmente ai sapori gastronomici della Francia, Italia, Irlanda e Scozia, ma che vengono poi sapientemente mescolati agli ottimi ingredienti locali. Sicuramente la poutine è nata nelle tavole calde o casse-croûtes, nel Québec rurale verso la fine degli anni ’50, dove per intenderci, si fermavano lavoratori e camionisti. Da quella volta si è diffusa diventando uno dei piatti tradizionali canadesi e ad oggi, è servita in innumerevoli varianti creative. Io l’ho solo assaggiata e l’ho vista servita con sopra, oltre a tutto il resto, degli straccetti di anatra. Voglio precisare che non è un contorno, la poutine è considerata in Canada un piatto unico, provare per credere!
Tourtière I love You
Durante il nostro soggiorno in Quebéc credo di aver mangiato la Tourtière o torta di carne, quasi ogni giorno. Fette grandi come una mano, tortini monoporzione, di maiale, di selvaggina con cipolle, patate o mele, è stato il più saporito leitmotiv della vacanza. E’ così che ho scoperto che questo particolare piatto, raro da trovare nei ristoranti comuni, mi piace tantissimo in ogni sua variante. Originaria della Francia, la Tourtière è stata introdotta in Canada all’inizio del 1600. Cannella, chiodi di garofano, noce moscata e pimento erano condimenti comuni nelle torte di carne francesi. La tradizione è stata tramandata anche in Canada, ma con le dovute differenze regionali. Una delle tante leggende dice che il nome deriva dall’utensile in cui veniva cotta in origine, una sorta di teglia per torte.
La Tourtière de Québec, è caratterizzata da sola carne macinata di maiale, cipolla e sedano tritato. Condita con alloro, pepe nero, santoreggia, rosmarino, noce moscata e cannella, per addensarla si utilizzano i fiocchi d’avena. La Tourtière du Saguenay invece è un mix di carni tagliate a dadini oltre a cipolla, pepe nero, cannella e patate. È caratterizzata dall’alternanza di strati di carne e patate, dove ogni strato è cosparso di spezie di Montréal, tra cui l’acero. Vicino ad Ottawa invece, è famosa la Sur l’Île d’Orléans farcita con maiale, manzo, vitello, strutto e uno spicchio d’aglio, il tutto legato con l’uovo. Anche se le ricette variano, gli ingredienti di base sono gli stessi: un guscio di pasta burrosa viene farcito con carni e verdure speziate e poi cotto fino a quando la crosta diventa dorata e friabile.
mangiare in Canada
Questo delizioso piatto ha radici profonde, in un’antica tradizione natalizia che risale a secoli fa. La sua origine è datata 1600, quando i coloni del québécois partecipavano alla messa di mezzanotte nella vigilia di Natale. Successivamente celebravano il réveillon, una grande festa a tarda notte dove la tradizione, presa in prestito dall’Europa, imbandiva tavole degne di un Re. Fino a notte fonda si consumava ogni sorta di cibo come frutti di mare, piatti di carne, vino e dolci. La “pie love” come la chiamano ora, era sempre in tavola e, nel Québec del XVII secolo, veniva tradizionalmente servita in un calderone di ghisa e farcita con selvaggina a cubetti come coniglio, fagiano o alce.
Quattro secoli dopo la Tourtière rimane il piatto simbolo del Natale in Québec. Le prime ricette appaiono in La cuisinière canadienne del 1840, probabilmente il primo libro di cucina in lingua francese pubblicato in Canada. Ma cosa rende autentica una Tourtière del Québécois? Sono le spezie che, indipendentemente dalle tradizioni regionali, fanno la sostanziale differenza. Cannella, chiodi di garofano, pimento e noce moscata distinguono questa torta da tutte le altre. Attenzione però, la torta di carne non la si trova nei menù dei soliti ristoranti. E’ un piatto difficile da fare, con una lunga preparazione e decisamente caro, dato il ripieno abbondante. Lo si può gustare in locande tradizionali o nelle famiglie, durante i giorni di festa.
mangiare in Canada
Personalmente ho cercato di assaggiare la Tourtière in ogni luogo in cui ci siamo fermati, cercando con calma una gastronomia locale che la preparasse. La migliore l’ho mangiata a Québec City, nel ristorante più famoso della città per la cucina tradizionale: Aux Anciens Canadiens. La location è magnifica, una casa del 1676 dove hanno vissuto personaggi di spicco come Philippe Aubert de Gaspé autore di Les Anciens Canadiens da cui prende il nome la locanda. Riconosciuto a livello internazionale
per la qualità della sua cucina e la sua calorosa accoglienza, “Ai vecchi canadesi” è recensito sulle riviste gastronomiche di tutta l’America del nord. Chi siamo noi per lasciarci sfuggire l’occasione?
Per iniziare il pranzo, paté di carne del Quebec e il suo ketchup di frutta con in aggiunta Cretonnade di selvaggina. Successivamente io ho ordinato una Tourtière du Lac St-Jean con selvaggina “caribù, cervo, alce, manzo” mentre Paolo ha preso un’ Insalata tiepida di confit d’anatra e vinaigrette all’acero. Il tutto innaffiato da ottima birra canadese e da due dolci come ultima portata, degni di questo nome. Un pittoresco viaggio nella cucina vecchio stile della Nuova Francia, condito da un manciata di sorrisi e un’atmosfera accogliente e calda. Ideale quando fuori piove e il vento gelido del nord ti spinge a stare davanti ad un camino acceso, nel locale più tipico di Québec City.
L’ambra liquida del Canada: lo sciroppo d’acero
Lo sciroppo d’acero, un liquido chiaro e denso, dal colore inconfondibile dell’ambra e dal sapore zuccherino vagamente erbaceo, con un retrogusto deciso di caramello, è il simbolo dell’intero Canada orientale. Si tratta di una linfa zuccherina estratta da un albero di acero e lavorata nelle capanne dello zucchero subito dopo la sua raccolta, nei mesi primaverili. Già gli irochesi del Canada conoscevano la lavorazione della linfa d’acero. Una leggenda narra infatti che un bel giorno, un nativo vide uno scoiattolo leccare la corteccia di un albero. Incuriosito, andò ad assaggiarla, scoprendo una linfa dolce e gustosa. I nativi incominciarono così a conoscerla e ad usarla per arricchire i pasti dando contemporaneamente energia al corpo. In origine, il liquido veniva trattato in modo da ottenere dei cristalli che fungevano da surrogato dello zucchero di canna. Solo in seguito si scoprì la possibilità di ricavarne un vero e proprio sciroppo altamente nutritivo.
Ad oggi il processo di fabbricazione è divenuto alquanto popolare, una parte importante della cultura canadese. Ecco che almeno una volta l’anno, gli abitanti delle città partono alla volta degli Sugar Shack dove piatti a base di sciroppo d’acero sono serviti in un’atmosfera rustica e casareccia. La cosa più canadese che si può fare con lo sciroppo d’acero, oltre a condirci waffle, crepes e pancake, è assaggiarlo in versione Tire d’érable sur la neige. Il Taffy all’acero consiste nel riscaldare lo sciroppo per trasformarlo in lecca lecca, versandolo sulla neve per poi arrotolarlo intorno ad uno stecco. Quando si solidifica è pronto per essere gustato, una caramella di zucchero dolcissima e appiccicosa. Paolo lo ha adorato, credo ne abbia mangiati circa 6 o 7 in una volta sola durante il Thanksgiving Day che abbiamo passato in una capanna dello zucchero.
mangiare in Canada
Taffy on snow è una specialità del Québec e la tecnica per farli era già praticata dai nativi, la cui dieta comprendeva vari prodotti a base di linfa d’acero. Gli Abenaki realizzavano contenitori di corteccia usati per far evaporare la linfa d’acero e produrre così vari prodotti alimentari. Oggi, lo sciroppo d’acero si usa per dolcificare piatti dolci come i famosi pancake, ma è usato anche come salsa sui piatti salati tipo la carne, bacon e anche la pizza. Si trova nei supermercati, nei negozi specializzati, quelli per intenderci che vendono prodotti della tradizione ed è facile ormai da acquistare anche in Italia.
Tim Horton, le caffetterie American Style
Come dicevamo, la cucina canadese ha una varietà di ingredienti e stili. Questo perché, oltre alla sua forte influenza indigena, il paese ha importato molti piatti dai due paesi che lo occupavano nell’antichità: Francia e Inghilterra e dai vicini Stati Uniti d’America. E’ proprio da questo poutpourri di culture e dall’avvento dei fast food, che nasce la catena di caffetterie più famosa del Canada. Se negli States si dice Dunkin’ Donuts, in Canada si dice Tim Horton. La compagnia prende il nome dall’amatissimo campione dell’hockey canadese Tim Horton fondatore della catena nel 1964, insieme all’amico Ron Joyce. Dopo la tragica e improvvisa morte della stella dell’hockey in un incidente stradale, sarà proprio Ron ad ereditare i diritti sul marchio e sul nome.
mangiare in Canada
I primi anni il Tim Horton era un posto dove poter andare a prendere un caffè e gustare le loro famose ciambelle fritte vendute a 1 centesimo al pezzo. Le donuts, così si chiamano queste ciambelline golosissime, diventarono talmente famose che seguì l’apertura di altri punti vendita. Grazie alle sue ottime intuizioni imprenditoriali, Tim stella dell’hockey, è forse la persona più famosa di tutto il Canada. Tim Horton aveva l’abitudine di andare personalmente ad inaugurare i nuovi negozi, e proprio di ritorno dall’inaugurazione di un nuovo punto Tim Horton’s a St Catherine, in Ontario, trovò la morte per incidente stradale a soli 44 anni.
L’amico di lunga data Ron rese la compagnia una multinazionale ed ora conta 4.000 sedi in tutto il mondo. Le caffetterie Tim Horton’s oltre che per il caffè e per le classiche ciambelle fritte glassate, le donuts, sono famose anche per i timbits, piccoli bignè fritti ripieni di marmellata. Io ho un amore incondizionato per le donuts e qui ho avuto serie difficoltà a non farmi prendere “alla gola” da queste piccole tentatrici vestite di glassa e zuccherini colorati.
Un grande territorio per una grande scelta gastronomica
Appurato che la cucina canadese è ricca di influenze europee e che il territorio molto vasto vanta diverse etnie e tradizioni, in ogni regione e zona visitata ci sarà un piatto nuovo da assaggiare. Ecco che nel Québec dalla spiccata dominazione francese, troviamo piatti raffinati mentre a Montreal e nella parte anglofona, l’impronta è tipicamente americana e anglosassone. Non da sottovalutare è inoltre l’influenza dei popoli nativi, con la loro tradizione culinaria molto calorica per sopravvivere ai lunghi freddi invernali. Questi antichi popoli raccoglievano e cucinavano frutti del bosco, come le bacche di Saskatoon che assomigliano molto ai mirtilli, anche se sono più strettamente legate alla famiglia delle mele.
Questi piccoli frutti dal sapore di mandorla sono ricchi di fibre, proteine e antiossidanti e vengono usati per fare le torte ricoperte, le famosissime pie. Il nome saskatoon sarebbe un’anglicizzazione della parola in lingua Cree misâskwatômina (Mis-sack-qua-too-mina), che significa “il frutto dell’albero dai molti rami”. Questa parola Cree è anche la fonte del nome della città Saskatoon, famosa per la sua tradizione culinaria. Anche le zuppe indigene vanno per la maggiore, fatte di mais, fagioli e zucca sono molto comuni nei ristoranti canadesi. Secoli addietro, i commercianti di pellicce, entrati in contatto con i popoli aborigeni di tutto il Canada, introdussero un pane simile allo scone scozzese. Il Bannock può essere cotto direttamente nel camino, gli aborigeni lo mettevano su rocce calde vicino a un falò.
mangiare in Canada
Alimento base dei primi coloni è ancora cucinato nelle cucine di tutte le case, mescolando farina, acqua e strutto. Latte, sale e zucchero vengono spesso aggiunti, a seconda della ricetta. Oggi il bannock viene cotto al forno, cottura che lo rende un pò pesante e denso, oppure viene fritto in padella, più buono perchè leggero e soffice. Di tipica provenienza americana invece, è il polpettone. Durante la Grande Depressione degli anni ’30, cucinare il polpettone era un modo semplice ed economico per sfamare la famiglia, usando gli avanzi della macellazione. All’epoca, era molto comune allungare la carne con grano e pangrattato, un pò come si fa anche ora nelle nostre cucine. Il tipico polpettone americano dei giorni nostri è un macinato di carne condito con erbe aromatiche.
Quasi sempre, si tende ad utilizzare una salsa di pomodoro spennellata sulla parte superiore, al fine di creare una crosta gustosa e croccante durante la cottura nel forno. In alternativa, tale operazione di doratura si può realizzare con un sugo di cipolle. In alcune ricette si utilizza la salsa Barbecue o un misto di Ketchup e mostarda. Io l’ho mangiato accompagnato da cipolle fritte e riso, vi assicuro che è eccezionale. Di tipica derivazione francese è invece la famosa zuppa di piselli canadese, che ho mangiato in più di un’occasione. Canadian split pea soup è una zuppa calda e ristoratrice, gustosa, leggera ma che allo stesso tempo sazia e appaga lo stomaco.
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Dai fast food, ai pub, passando per le tavole calde arrivando ai ristoranti più prestigiosi, hamburger e sandwich vengono serviti ovunque. Questi ultimi prendono il loro nome da un conte inglese vissuto nel 1700 nella città di Sandwich, situata nella regione del Kent nel sud dell’Inghilterra. Il conte era solito pranzare al tavolo di lavoro, per non perdere tempo, impegnato fra carte geografiche e rotte di mare. John Montagu IV, questo era il suo nome, chiese al proprio maggiordomo di servirgli un pasto veloce, da potersi consumare senza spostarsi nella sala da pranzo. Fu lo stesso conte a suggerire che gli venisse servita della carne in mezzo a due pezzi di pane, così da gustare un piatto sostanzioso senza perdere troppo tempo. In Canada è diventata una vera e propria moda, ne servono di gustosissimi e belli da vedere.
Raffinati con salmone o arrosto, accompagnati da verdura o patate fritte, i sandwich sono un salva-cena importante quando si viaggia on the road. Un pasto unico, come anche i loro cugini hamburger, che ho mangiato gourmet anche in un locale molto cool nella città bassa di Québec City, il Conti Cuisine. Come in ogni parte dell’America del nord, anche in Canada si mangia pesce fritto, ecco che per la maggiore va l’anglosassone fish & chips, ovviamente fresco e buonissimo. Anche questo è un piatto che sembra essere nato dalla necessità. Alcuni affermano che le patatine siano state inventate per sostituire i pesci fritti durante l’inverno, quando diventava impossibile pescare. Altre leggende dicono che il pesce fritto venne introdotto in Gran Bretagna nel 1600 dagli immigrati di religione ebraica provenienti dalla Spagna e dal Portogallo.
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Sembra invece che in Irlanda il primo a vendere fish and chips sia stato un italiano di nome Giuseppe Cervi, che aveva un banchetto proprio a Dublino. Ne parla anche Charles Dickens in Oliver Twist (1837), facendo riferimento a una “fried fish warehouse”, una delle prime botteghe di pesce fritto di cui si ha testimonianza scritta. E’ stato uno dei pochi alimenti a non essere razionati durante la Seconda Guerra Mondiale, in Inghilterra ha rappresentato un’ancora di salvezza nei periodi di carestia. George Orwell nel suo The Road to Wigan Pier del 1937, descrive questo piatto come uno di quei comfort food che aiuta a mantenere vive, attive e felici le folle, così da “evitare la rivoluzione”.
Solitamente è un filetto di merluzzo, in inglese cod, pastellato e fritto nell’olio bollente, servito con patatine fritte. Sicuro è che il fish & chips è un piatto “democratico”, sazia e piace a tutti, anche ai più piccoli. Tradizionalmente, fino agli anni ’80, veniva servito nei fogli di giornale, oggi sostituiti con carta da cucina, spesso decorata con le scritte tipiche dei quotidiani per restituire l’immagine di un tempo. In Canada l’ho mangiato in uno dei posti più belli che ho visitato, Tadoussac, un villaggio del Québec dopo aver fatto una giornata sulla barca, tra i fiordi per vedere le balene. Devo ammettere che i ricordi legati al cibo sono i miei preferiti, tipo quelli raccontati alla Proust che descrive la sensazione che tutti proviamo prima o poi, nel sentire il sapore o il profumo di un piatto particolare.
La vista della focaccia, prima di assaggiarla,
non m’aveva ricordato niente;(…) forse perché
di quei ricordi così a lungo abbandonati fuori della
memoria, niente sopravviveva (…). Ma quando niente
sussiste d’un passato antico, dopo la morte degli esseri,
dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi,
più immateriali, più persistenti, più fedeli, l’odore
e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come
anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra
la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla
quasi impalpabile, senza vacillare, l’immenso
edificio del RICORDO.
“Le Madeleine” ne LA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO di Marcel Proust.
mangiare in Canada
Nel 2004, due ricercatori hanno vinto il Premio Nobel proprio per aver scoperto il collegamento tra i recettori olfattivi e il sistema delle emozioni e questo fenomeno è stato battezzato “Effetto Madeleine” in omaggio alla magistrale descrizione di Proust. I ricordi della mia infanzia sono strettamente intrecciati al sapore dello zabaione che mia nonna mi faceva con le uova del suo pollaio. O quel sapore di casa degli agnolotti della zia, quando il Natale era veramente una festa in famiglia, tanto sentita quanto imperdibile. E poi ci sono i miei viaggi con le cene spesso in posti sempre diversi, i pranzi, quelli veloci e quelli in compagnia, spensierati o con l’orologio in mano. L’odore dell’oceano misto ad un sugo di pesce in Indonesia o il rumore delle barche che attraccano al molo e il sapore dolce di un gelato nella baia di Cape Cod.
Ecco perchè da ogni viaggio, oltre a magliette e souvenir, porto a casa prodotti della gastronomia locale. La cucina è capace di svelare molto di un popolo, ma anche di fissarsi tra i ricordi più preziosi da portarsi dietro. Per me il cibo è diventato un aspetto fondamentale nell’esperienza di ogni viaggio, quando ogni ricordo si mescola perfettamente con i sapori, i colori e i profumi della tradizione, in un impasto di emozioni appetitose. Viaggiare è un pò come mangiare, facendo le due cose si vivono esperienze sempre vere ed intense. Assaggiare cose nuove è un viaggio nel gusto, mentre viaggiare è anche andare alla ricerca di piatti nuovi da mangiare. E allora perchè non fare entrambe le cose nello stesso momento, fateci caso, non è forse vero che l’appetito vien viaggiando!?
Articolo di Lara Uguccioni
Fonti:
en.wikipedia.org
www.dunnsfamous.com
www.foodnetwork.ca
www.finedininglovers.com
www.saveurs-erable.fr
www.auxancienscanadiens.qc.ca
www.foodbycountry.com
Questi piatti canadesi mi sembrano tutti molto appetitosi. Non sono ancora mai stata in Canada, ci hai dato un sacco di spunti utili.
Grazie Libera, felice di essere stata utile
Mio marito e la Poutine hanno una relazione da anni. Io vorrei che fosse solo una relazione a distanza ma purtroppo l’infame ogni tanto me la cucina, tutto tronfio del suo amore imperituro per quel robo!
Non so se siano informazioni attendibili ma un nostro amico di Montreal sostiene che sia un piatto di origine armena… sia come sia io lo odio!
In compenso questo articolo è stato una delizia e mi ha fatto tornare in mente un sacco dei piatti Canadesi che ho amato di più, come i vari patè (ne avrei mangiati a tonnellate!), le tourtiere deliziose e… ehm… mi si sta allargando il giro vita o è un’impressione?
Ahahahaha Kry, l’amore per la Poutine non la capisco nemmeno io che non mi faccio mai spaventare da nulla quando si tratta di cibo, ma quella lì mi spaventa eccome! Una ragazzaccia troppo “sugosa” e pesante per me, l’ho solo assaggiata, rabbrividivo al pensiero di farla mai!
Devo dire che a parte la Poutine, lo sciroppo d’acero e Tim Hortons, che adoro perché c’è anche in UK e i timbits sono i miei preferiti, molto altro della cultura culinaria canadese non conoscevo quindi è stato molto interessante scoprirla con te!
Grazie Veronica di essere passata a trovarmi 🙂
Mi hai fatto venire una gran fame. Quante cose buone! Penso che proverei quasi tutto perchè mi piacciono gli ingredienti che usano nella loro cucina. Però mamma mia che porzioni!! Penso che sia saggio, come hai scritto, prendere una porzione in due!
L’importante è non mangiare così tutti i giorni, cosa che invece ho fatto io per più di 2 settimane! hehehheh
Come sempre un articolo interessantissimo! Amo scoprire la cucina dei paesi che visito e non essendo mai stata in Canada sono del tutto ignorante in materia e ammetto che mai avrei pensato al Canada come ad una meta interessante dal punto di vista culiario ma leggendo il tuo articolo mi sono dovuta completamente ricredere! Non credo assaggerei la poutine, non amo il piccante, ma tutto il resto mi attira non poco!
Posso dirti che è ora di merenda e mi hai fatto venire una gran fame!
Trovo che la cucina canadese offra davvero piatti vari e buonissimi!
Non so se assaggerei tutto, ma la descrizione di tutti questi piatti è veramente ben fatta. Grazie per tutte le informazioni, ora non ci resta che partire ed assaggiare!
Ciao Cristina! Certo, i gusti sono gusti e questi canadesi mangiano davvero tutto quello che è commestibile. Io ho assaggiato tutto, ma le poutine non sono riuscita a prenderne una porzione intera!
Leggere di “primo” mattino questo articolo nuove gravemente allo stomaco! Ho una fame che non immagini… Il Canada è uno quei Paesi che vorrei tanto, ma proprio tanto, visitare almeno una volta nella vita
Vacci subito Tamara, te ne innamorerai! 🙂
Che fame! Una carrellata di piatti, alcuni approvati, altri incontrano meno i miei gusti. Sono stata in Canada più di vent’anni fa ma non ho ricordi particolari se non il gusto affumicato sempre presente in ogni piatto. I dolci però hanno risollevato ogni segno di disgusto. Dovrò tornare anche solo per riassaggiare con più saggezza.
Infatti i dolci meritano un articolo a parte, sono eccezionali!
Grazie a questo tuo articolo ho un’idea più chiara di cosa comprende la cucina canadese: di sicuro è ricchissima di carboidrati ma il gusto, secondo me, è davvero incredibile! Tutte quelle patate poi.. Io adoro le patate!
Anche io le adoro, ma ne ho mangiate talmente tante che ancora mi devo disintossicare!
L’articolo sulle specialità culinarie del Canada mi ha fatto venire l’acquolina in bocca! Il Canada offre una vasta gamma di piatti tipici, che vanno dalla cucina tradizionale a quella più innovativa.
Verissimo Angela, e poi ancora non ho parlato dei dolci 😉
Hai descritto tanti di quei piatti buonissimi che inizierei a mangiare da subito anche se la vera acquolina mi è venuta alle prime righe con la carne affumicata di Dunn’s. Non sono ancora stata in Canada ma mi hai dato una ragione in più per programmare un viaggio
Quella carne me la sogno la notte Antonella!!!
Penso che amerei tutto della gastronomia di questo paese! Purtroppo non sono mai stata in Canada ma è decisamente una lacuna che devo colmare, anche perché sono molto golosa. Vorrei provare tutto, ma in particolare la Montreal smoked meat e la poutine di cui ho sentito spesso parlare: deve essere un’esplosione di gusti.
La cucina canadese è buona, ma va presa a dosi moderate…e con saggezza! Le patate fritte le mettono ovunque, bisogna chiedere un pò di verdura al loro posto. Noi, che siamo “mangioni” dopo 20 giorni eravamo diventati delle patatine, per fortuna camminavamo tanto!
A qquest’ora leggere di cotanta bontà è un tocco al cuore!! Tra tutte le portate da te elencate sarei curiosissima di assaggiare la torta di carne, Non credo di averne mai assaggiata una simile in vita mia e quindi desta in me molta curiosità… devo solo programmare un viaggio in Canada a quanto pare!
Ehehheeh Annalisa, sì un viaggio in Canada è consigliato anche dal Dottore, è un posto tranquillo, la gente è cordiale e di criminalità ne ho vista decisamente pochissima. Oltre al cibo c’è un mondo meraviglioso da vedere.